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Anticipazioni per il Grande Teatro di Buchner in TV del 7 novembre alle 15.40 su Rai 5: “Woyzeck”

woyzeck

Anticipazioni per il Grande Teatro di Georg Buchner in TV del 7 novembre alle 15.40 su Rai 5: “Woyzeck”

WOYZECK - CAMERI THEATER, - YouTube

Per il Grande Teatro in TV in onda oggi lunedì 7 novembre alle 15.40 su Rai 5 il dramma “Woyzeck” di Georg Buchner trasmesso nella versione realizzata dalla Rai nel giugno 1985 con la regia di Giorgio Pressburger.

Interpretazione di Lino Capolicchio, Mattia Macchiavelli, Paolo Trenta, Renzo Lori, Gianni Rizzo, Nanni Svampa, Armando Rossi, Daniele Griggio, Franco Urban, Renzo Rinaldi, Guglielmo Molasso, Alessandra Musoni, Gabriella Alberione, Carla Romanelli, Luigi Palchetti, Antonino Saccà, Lorenzo Gallo, Luciano Bartoli, Adriana Testa ed Ernesto Carmine.

Dramma di Büchner ispirato a un fatto di cronaca nera che vide coinvolto un uomo di Lipsia, Johann Christian Woyzeck, nell’omicidio della sua amante.

Woyzeck è un lavoro teatrale dello scrittore tedesco Georg Büchner, scritto tra il 1836 ed il 1837 e rimasto incompiuto a causa della morte dell’autore. Apparso la prima volta nel 1913 a Monaco, 76 anni dopo la morte di Büchner, è stato variamente completato ad opera di diversi scrittori e tradotto in molte lingue.

Tra i numerosi adattamenti spiccano l’opera Wozzeck di Alban Berg, il film omonimo di Werner Herzog e il musical di Robert Wilson e Tom Waits.

Un frammento

Il lavoro su Woyzeck iniziò nel corso del 1836, dopo la fuga dalla patria ed il nuovo soggiorno a Strasburgo. Il frammento è composto da una raccolta di manoscritti, conservati oggi nell’archivio Goethe-Schiller di Weimar. Un fac-simile è stato pubblicato nel 1981 da Gerhard Schmid. La raccolta consiste di cinque fogli, sui quali erano state abbozzate anche due scene del pezzo.

I manoscritti

Il frammento consta di una raccolta di manoscritti, che oggi sono conservati nell’Archivio Goethe-Schiller a Weimar. Una copia dei manoscritti fu pubblicata nel 1981 da Gerhard Schmid. Sono consultabili on-line nella pagina del Dipartimento di Germanistica dell’Università di Saarland.

La raccolta consiste in cinque fogli redatti nel cosiddetto “Formato Cancelleria”, a loro volta piegati a metà nel formato In folio. Su di essi Büchner ha scritto due bozze di scene dell’opera. Anche un foglio singolo in formato in quarto fa parte degli scritti rimasti, su cui si trovano due scene singole. Infine esistono sei fogli in formato In folio, piegati in sei doppi fogli in quarto. Anche in questo caso si tratta chiaramente non di una stesura definitiva, ma di un abbozzo dell’opera. Questo manoscritto è la revisione più avanzata, su cui si basano le versioni attuali, sia per la stampa che per il teatro.

Lo sfondo storico

Alla base del dramma sta un caso di omicidio, commesso dal barbiere di Lipsia Johann Christian Woyzeck. Questi, il 21 giugno 1821 uccise la vedova quarantaseienne Christiane Woost. Dopo due perizie del professore di medicina Johann Christian August Clarus sulla facoltà di intendere e di volere di Woyzeck, questi venne condannato a morte ed impiccato il 27 agosto 1824 nella piazza del mercato di Lipsia.

Le perizie sulla facoltà di intendere volere di Woyzeck, compiute da Clarus, apparvero su un giornale di medicina al quale il padre di Büchner, essendo medico, era abbonato. Inoltre, due simili casi erano stati documentati: un certo Daniel Schmolling, il 23 settembre 1817 assassinò la sua amata Henriette Lehne a Berlino, e Johann Dieß il 15 agosto 1830 soffocò Elisabeth Reuter nelle vicinanze di Darmstadt. Da queste, Georg trasse importanti informazioni per la sua opera.

Edizioni

Il carattere sostanzialmente frammentario di quest’opera postuma di Büchner ha avuto importanti conseguenze sulla pubblicazione, come per quanto concerne l’allestimento teatrale. In primo luogo si sono dovuti decifrare i manoscritti, sono state colmate le lacune del testo, e la sequenza delle scene è stata fissata in vista di future rappresentazioni. Per il Woyzeck si è aperto un campo nuovo dell’interpretazione del testo, ma anche nelle dispute e discussioni fra gli intellettuali che se ne sono occupati, e che tuttora lo studiano.

Solo quattordici anni dopo la morte di Büchner, nel 1850, il fratello Ludwig rese pubblici gli “Scritti Postumi”, ma Woyzeck non figurava fra di loro. È merito dello scrittore austriaco Karl Emil Franzos l’aver decifrato e pubblicato per primo il frammento nella sua interezza. Nel 1879 apparve Georg Büchner: Sämmtliche Werke und handschriftlicher Nachlaß (Opere complete e lasciti manoscritti). Il Woyzeck vi compare con il nome Wozzeck – lo stesso che anche Alban Berg utilizzò per la sua opera -, e all’inizio dell’opera Franzos non aveva posto la scena sul campo dinanzi alla città, ma quella della rasatura (quinta scena dell’edizione Lehmann). Decisioni queste che hanno ancora un effetto: ad esempio il film di Werner Herzog inizia con la scena della rasatura, così come la stesura pubblicata nel Progetto Gutenberg.

Ulteriori stazioni della pubblicazione dei lavori di Büchner sono state curate da Fritz Bergmann nelle Sämtlichen Werke und Briefe e nella edizione critico-storica di Werner R. Lehmann, non ancora terminata.

Il dramma

Trama

Il dramma presenta scene tratte dalla vita del soldato Franz Woyzeck, che cerca in tutti i modi di sostenere la sua compagna Marie (non sono sposati) ed il loro figlio. Per guadagnare qualche soldo in più diventa cavia di un dottore per alcuni esperimenti. Marie però lo tradisce con un ufficiale. Il crescente sospetto di Woyzeck viene attizzato da un suo nemico, finché non sorprende Marie ed il rivale ad un ballo presso una taverna. La sua follia lo porta ad attaccare l’ufficiale, ma infine una voce nelle sue allucinazioni gli dice di uccidere la donna.

Ordine delle scene

Esistono oggi numerose versioni librarie e di scena del Woyzeck. Il flusso qui riportato è quello proposto da Werner R. Lehmann sulla base dei manoscritti di Büchner

1. Scena: La scena si apre nei campi appena fuori la città. Woyzeck e il suo commilitone Andres vanno a tagliare della legna. Woyzeck percepisce attorno a sé forze superiori e sovrannaturali. “Qui sotto di me, dietro di me – vuoto, lo senti? Tutto vuoto qua sotto.I Massoni!”

2. Scena: Casa di Marie. Un drappello dell’esercito marcia lungo la Strada. Marie occhieggia al Tamburmaggiore. Margaret la vicina se ne accorge. Woyzeck va a trovare la sua amante e suo figlio. Parla in modo estremamente ispirato e tragico dei presagi avuti in precedenza. Marie sembra non comprenderlo.

3. Scena: Tendone del circo. Un vecchio canta al suono della lira. Marie e Woyzeck ascoltano un imbonitore che presenta curiosità. Sottufficiali e il Tamburmaggiore si pavoneggiano davanti a Marie.

4. Scena: Casa di Marie. Marie si ammira allo specchio. Il Tamburmaggiore le ha regalato un paio di orecchini. Woyzeck stupito le consegna il denaro dell’ultima paga. Esce in fretta.

5. Scena: Camera del capitano. Woyzeck fa la barba al capitano. Questi lo schernisce. Quando il capitano arriva a parlare della morale di Woyzeck e di suo figlio che sarebbe nato „senza la benedizione della chiesa“, il soldato cede alla propria pochezza di parole. „Credo che se noi (poveri) arrivassimo in cielo, dovremmo aiutare a far tuonare!

6. Scena: Camera di Marie. Il Tamburmaggiore le fa delle avances. Lei lo allontana.

7. Scena: Per strada. Woyzeck ha il presentimento che Marie lo tradisca.

8. Scena: Studio del dottore. Woyzeck si sottopone agli esperimenti del dottore per guadagnare denaro. Questo gli somministra la razione di piselli quotidiana. Woyzeck parla delle sue visioni. Per il dottore è “un caso interessante“.

9. Scena: Strada. Il Capitano disturba il dottore con le sue opinioni. Quest’ultimo gli prevede un colpo apoplettico. Quando Woyzeck attraversa loro la strada, si rivolgono a lui e gli fanno intuire una relazione fra Marie e il Tamburmaggiore. Woyzeck è colpito.

10. Scena: Corpo di guardia – Woyzeck condivide con Andres la sua irrequietezza interiore.

11. Scena: Nel giardino dell’osteria i soldati, gli operai e le giovani si divertono ballando. Tra di loro ci sono anche Marie e il Tamburmaggiore. Woyzeck vede la coppia, incredulo.

12. Scena: Nel campo Woyzeck sente delle voci che gli dicono di uccidere Marie. “… pugnala a morte quella lupa impertinente (Marie).”

13. Scena: Nella notte Andres cerca di calmare Woyzeck: „Bevi grappa e polvere da sparo, per tagliare la febbre.

14. Scena: Nell’osteria si scontrano Woyzeck e il Tamburmaggiore. Woyzeck è sconfitto.

15. Scena: Woyzeck si procura un coltello nel negozietto dell’ebreo.

16. Scena: Marie si pente e cerca consolazione nella Bibbia.

17. Scena: Woyzeck comunica ad Andres chi dovrà ricevere i suoi averi dopo la sua morte.

18. Scena: Nello studio del Professore ha luogo una lezione davanti agli studenti. Woyzeck viene presentato come cavia, ed è umiliato dal dottore.

19. Scena: Marie con delle bambine e la nonna davanti a casa. La nonna racconta una favola. Woyzeck la invita a seguirlo. “Marie, andiamo. È ora.”

20. Scena: Woyzeck e Marie davanti alla città. Marie lo segue controvoglia, vuole andarsene. “Devo andarmene, a preparare la cena.” Anziché lasciarla andare, Woyzeck la pugnala in un accesso d’ira: “Prendi questo, e questo! Non muori? Così! Così! Ha, si muove ancora, ancora no, ancora no? Ancora no? (Colpisce) Sei morta? Morta! Morta!

21. Scena: Due persone sentono voci nello stagno fuori città.

22. Scena: Una donna all’osteria vede Woyzeck sporco di sangue.

23. Scena: Notte. Woyzeck cerca il coltello nel posto dove ha pugnalato Marie.

24. Scena: Woyzeck getta il coltello nello stagno.

25. Scena: Bambini per la strada, parlano di un cadavere trovato fuori città.

26. Scena: Usciere: “Un buon omicidio, un vero omicidio, un bell’omicidio, come uno può aspettarsi, è tanto che non ce n’era uno così.

27. Scena: Karl (“Idiota”), Woyzeck, il bambino. Karl tiene il bambino di Woyzeck e di Marie in grembo. Woyzeck gli promette un dolce (“Reuter”). Karl scappa con il bambino.

Un dramma aperto

In posizione opposta alla struttura del dramma chiuso, Woyzeck è un dramma aperto per via della forma frammentaria lasciata dall’autore. Le scene si susseguono l’una all’altra senza divisione in atti. Una struttura che ritroveremo nel teatro di Bertolt Brecht.