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Elezioni provinciali a Teramo, Rifondazione: “Ennesimo furto di democrazia”

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Elezioni provinciali a Teramo, Rifondazione: “Ennesimo furto di democrazia” – Domenica 29 gennaio si sono tenute a Teramo le elezioni di secondo livello, dove votano solo i Sindaci e i Consiglieri Comunali, per l’elezione del nuovo Presidente della Provincia. La Federazione provinciale di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea critica fortemente lo svolgimento di queste importanti elezioni senza il voto dei cittadini, come già avvenuto negli ultimi anni.

“Denunciamo – si legge nella nota ufficiale – questo ennesimo furto di democrazia perpetrato ai danni dell’intera collettività privata del diritto di voto. Rifondazione Comunista si batte da sempre per la reintroduzione del suffragio universale nelle province. Gli oltre 300mila cittadini residenti in Provincia di Teramo si sono visti negare ancora una volta il sacrosanto diritto di voto sancito dall’Art. 48 della nostra Costituzione Repubblicana, a causa degli effetti nefasti della “legge Delrio”. Questa legge ha finto demagogicamente di abolire le province in nome dei costi impropri della politica limitandosi invece ad abolire solo la democrazia dell’elezione popolare dei consigli e dei presidenti; determinando insieme ai tagli dei trasferimenti centrali, una lunga serie di problemi che hanno compromesso molte delle funzioni in campo di manutenzione stradale, piani neve, infrastrutture, messa in sicurezza del territorio, edilizia scolastica, ecc.

In merito al risultato di queste elezioni non possiamo che stigmatizzare il triste e vergognoso “teatrino” a cui abbiamo assistito per diverse settimane. Uno spettacolo di bassa lega che ha lasciato perplessi molti cittadini. Con il Partito Democratico della Provincia di Teramo che ha scelto di sostenere ufficialmente il candidato presidente di “Fratelli d’Italia”, partito erede a livello storico e perfino simbolico del Movimento Sociale Italiano di Almirante, ed appoggiato anche da altri gruppi del centro-destra. Il tutto in nome del “bene comune, dei territori, di un’alta visione della politica e nobile progettazione” come hanno scritto. Altri esponenti del PD, in disaccordo con la linea ufficiale, hanno sostenuto un altro candidato espressione di Forza Italia e di altri pezzi e correnti di centro-destra. Altri ancora hanno sostenuto il candidato vincitore, in un’alleanza senza precedenti nella storia politica di questa Provincia, con all’interno singoli del PD e del centro-sinistra, Movimento cinque stelle, Italia Viva di Renzi e il sostegno decisivo della Lega Nord Salvini ed altri esponenti del centro-destra e civici. Un minestrone elettorale, quello che ha portato all’elezione del nuovo Presidente della Provincia, improbabile da immaginare fino a qualche anno fa, quando c’erano ben altri partiti e soprattutto un’altra classe politica differente da quella attuale.

Difronte a questo scenario, a nostro avviso privo di serietà, di responsabilità ed appartenenza politica, ideologica e culturale, vorremmo solo ricordare che alle ultime elezioni politiche nazionali dello scorso settembre, il 36% degli elettori ha scelto di astenersi dal voto. Mai nella storia d’Italia si era registrata una percentuale così bassa di affluenza alle urne: il record assoluto di sempre. I politicanti teramani hanno compreso le ragioni di questo astensionismo dilagante? È evidente che una crescente parte della cittadinanza si sente disgustata e ormai lontana da quello che la politica istituzionale rappresenta oggi ad ogni livello ed andrebbero comprese le loro ragioni.

Rifondazione Comunista continuerà a battersi per costruire un’opposizione politica e sociale a livello locale e nazionale, per una sinistra antiliberista ed anticapitalista. Siamo radicalmente alternativi al centro-sinistra in tutta Italia. E non possiamo che esserlo anche nel nostro territorio dove assistiamo per l’ennesima volta alle fenomenali strategie in salsa teramana per le poltrone, con il PD alleato con Fratelli d’Italia e il M5S con gli altri partiti del centro-sinistra che appoggia lo stesso candidato della Lega di Salvini. Per noi la parola “sinistra” continua ad avere un significato politico chiaro di adesione e fedeltà a valori, idee e programmi da rispettare, onorare e rappresentare quotidianamente in modo coerente, onesto e pulito. Per questo continueremo, da comunisti, a far politica dal basso fuori da questi schieramenti, con pochi mezzi a disposizione, autofinanziandoci. Molto probabilmente questa scelta comporterà, come avvenuto a livello nazionale negli ultimi anni, la nostra esclusione dalle assemblee elettive, dai consigli e dalla rappresentanza istituzionale. Ma anche se in minoranza ed extraparlamentari, continueremo ad essere presenti, con passione e coerenza, nelle piazze, nelle lotte, nei luoghi di lavoro e di studio per dare rappresentanza al conflitto di classe e voce alle masse popolari e ai bisogni collettivi, per la giustizia sociale ed ambientale, contro ogni sfruttamento”.

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