Pesaro, l’indifferenza ed il rimorso: aiutare è un attimo – Riportiamo, senza alcun commento, una piccola storia raccontata da un cittadino pesarese nell’arco delle ultime ore attraverso i social. “Alle 3:00 di questa notte (dell’altra notte per chi legge ndr) sono passato davanti a piazzale Matteotti, dove c’era un ragazzo da solo con il cofano aperto e i cavi batteria in mano nella speranza che qualcuno si fermasse.
Passando davanti a lui ero tentato di fermarmi, ma ho proseguito diritto, con un grosso rimorso.
Destino vuole che ho poi incontrato una pattuglia della Polizia Municipale nella corsia opposta. Ho quindi ho pensato che loro prestassero soccorso a quel ragazzo.Avevo ancora quel rimorso dentro me per non essermi fermato, così ho deciso di tornare indietro e aiutarlo. Appena arrivato, ho nottao che il ragazzo era ancora solo e nell’attesa che qualcuno lo potesse aiutare. Sono sceso dalla macchina, ho chiesto cosa fosse successo e se avessi potuto aiutarlo in qualche modo.
Mi dice che è rimasto con la batteria a terra, così non penso due volte nel collegare i cavi dalla sua macchina alla mia. Nel mentre gli chiedo se la municipale si fosse fermata da lui e lui mi risponde di sì, ma che non potevano aiutarlo perché loro ”avevano da fare”.
Ora..sapete quanto ci ho messo a far partire la sua macchina con i cavi? Per stare larghi, 1 minuto scarso.
Io non c’è l’ho con le autorità o le forze dell’ordine, però mi chiedo se davvero è giusto il comportamento di tali persone mentre svolgono il loro lavoro. Non dovevano fare altro che aprire il cofano e collegare i cavi che aveva il ragazzo stesso, al loro furgone. Fine. E invece no, avevano questa “fretta” di “controllare” la città.
Ho voluto pubblicare questo accaduto perché a volte basta un piccolo gesto nell’aiutare il prossimo”.
Sempre attraverso i social, è arrivato il ringraziamento delgiovane in panne: “Vincenzo, grazie mille, il ragazzo che hai aiutato era mio figlio!!! Capisco in verità anche chi non si è fermato, soprattutto le signore, purtroppo non si sa mai e forse avrei avuto anche io paura a fermarmi! Grazie ancora, uno dei tantissimi ex alunni del Benelli di grande valore”.
Foto di Mustafa shehadeh da Pixabay
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