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Anticipazioni per il Grande Teatro di Tolstoj in TV del 17 maggio alle 15.55 su Rai 5: “La potenza delle tenebre”

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Anticipazioni per il Grande Teatro di Tolstoj in TV del 17 maggio alle 15.55 su Rai 5: “La potenza delle tenebre” – Per il Grande Teatro in TV oggi mercoledì 17 maggio su Rai 5 alle 15.55 andrà in onda il dramma di Lev Tolstoj “La potenza delle tenebre”, proposto nella versione trasmessa dalla Rai nel gennaio 1965 con la regia di Vittorio Cottafavi.

Interpretazione di Arnoldo Foà, Didi Perego e Aldo Giuffrè.

Protagonista è Nikita, uomo incline al male, guidato in ogni sua azione e impulso da un orrendo demone. Tolstoj si addentra negli anfratti più oscuri dell’animo umano, raccontando una torbida storia di avidità e delitti ambientata nella Russia contadina in un contesto dove domina il vizio, la gelosia e l’egoismo

La potenza delle tenebre (in russo: Власть тьмы?Vlast’ t’my) è un dramma teatrale in cinque atti di Lev Tolstoj, scritto nel 1886 e rappresentato per la prima volta in lingua originale nel 1902.

L’azione si svolge in un villaggio russo abitato da contadini. Pëtr, un anziano e ricco proprietario terriero, è ammalato e l’azienda agricola viene di fatto retta da Nikita, un giovane servo di Pëtr e amante della seconda moglie di quest’ultimo, Anisja. Akim, padre di Nikita, uomo onesto e timorato di Dio, vorrebbe che suo figlio lasciasse l’isba di Pëtr e sposasse Marina, una ragazza che Nikita ha sedotto. Al progetto di matrimonio si oppone tuttavia con successo Matrëna, moglie di Akim e madre di Nikita, donna intrigante e senza scrupoli.

Pëtr muore, avvelenato da sostanze che gli ha somministrato la moglie, dietro istigazione di Matrëna. Rimasta vedova, Anisja sposa Nikita. Nel frattempo Nikita corteggia anche Akulina, la figlia sedicenne e disabile di Pëtr, erede tuttavia del patrimonio paterno. Rimasta incinta, Akulina partorisce un bambino che Nikita, istigato dalla propria madre e dalla moglie, uccide. Matrëna e Anisja cercano di liberarsi anche di Akulina obbligandola a sposare un giovane contadino. Durante la cerimonia nuziale, secondo l’uso, Nikita deve benedire la sposa; ma in preda ai rimorsi, confessa i suoi delitti davanti a tutti e viene arrestato.

Il dramma è stato composto nel 1886: iniziato a fine ottobre, fu terminato il 25 novembre dello stesso anno. Tolstoj si è ispirato alla vicenda di Efrem Koloskov, un contadino il quale uccise un neonato nato dalla sua unione con la figliastra; ma pentito confessò pubblicamente il delitto in occasione del matrimonio della ragazza. Tolstoj visitò l’uomo detenuto, dopo la condanna, nel penitenziario di Tula[1]. La rappresentazione del dramma fu vietata in Russia dalla censura[2].

Il testo tuttavia fu tradotto quasi subito in alcune lingue europee. André Antoine lo rappresentò già nel 1888 in lingua francese (La Puissance des ténèbres) nel suo Théâtre Libre[3], alla presenza di Émile Zola, che rimase entusiasta[4]. La prima rappresentazione in lingua originale avvenne il 5 dicembre 1902 al Teatro d’Arte di Mosca.