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Anticipazioni per “Werther” di Massenet del 3 luglio alle 10 su Rai 5: dalla Fenice di Venezia

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Anticipazioni per “Werther” di Massenet del 3 luglio alle 10 su Rai 5: diretto da Guillaume Tourniaire per la regia di Rosetta Cucchi dal Teatro La Fenice di Venezia – I tormenti dell’amore romantico alla disperata ricerca della felicità familiare. È il dramma lirico Werther di Jules Massenet che Rai Cultura propone oggi lunedì 3 luglio alle 10 su Rai5. Lo spettacolo, andato in scena al Teatro La Fenice di Venezia con la direzione di Guillaume Tourniaire e la regia di Rosetta Cucchi era da lungo tempo assente dal palcoscenico veneziano, il capolavoro di Massenet è ispirato al romanzo epistolare divenuto un bestseller in tutta l’Europa preromantica, Die Leiden des jungen Werthers (I dolori del giovane Werther) di Goethe, che il compositore aveva conosciuto attraverso la traduzione in lingua francese.

L’allestimento semplice e lineare di Rosetta Cucchi, nato per il Teatro Comunale di Bologna nel 2016, offre una visione lacerante del personaggio goethiano schiacciato da una solitudine esistenziale che lo allontana dalla condivisione degli affetti – idealizzata in una casa che via via si fa più distante – fino a condurlo al suicidio. Le scene sono curate da Tiziano Santi, i costumi da Claudia Pernigotti e le luci da Daniele Naldi. Protagonisti sul palco Jean-François Borras nel ruolo del titolo e Sonia Ganassi in quello di Charlotte.

Accanto a loro, Armando Gabba (Podestà), Simon Schnorr (Albert), Christian Collia (Schmidt), William Corrò (Johann), Pauline Rouillard (Sophie). Completano il cast gli artisti del Coro Safa Korkmaz (Brühlmann) e Simona Forni (Käthchen) e gli altri figli del borgomastro interpretati dai solisti del Kolbe Children’s Choir, preparati da Alessandro Toffolo. Il Coro del Teatro è istruito da Claudio Marino Moretti. 

Rappresentato per la prima volta nel 1892 alla Hofoper di Vienna, Werther è considerato il capolavoro di Massenet, composto alla soglia dei cinquant’anni e dopo i successi di Manon e Hérodiade. Adattamento in chiave melodrammatica di una delle opere più venerate della letteratura tedesca, fu un vero atto di coraggio per il compositore francese, compensato da un successo durevole. Regia televisiva a cura di Arnalda Canali.

Werther è un dramma lirico in quattro atti di Jules Massenet su libretto in francese di Édouard BlauPaul Milliet e Georges Hartmann, tratto dal romanzo epistolare I dolori del giovane Werther di Goethe.

Massenet iniziò a lavorare su questo progetto fin dal 1880 e lo scrisse poi principalmente negli anni tra il 1885 e il 1887. La prima rappresentazione (con libretto tradotto in tedesco da Max Kalbeck) avvenne solo nel 1892, il 16 febbraio alla Wiener Staatsoper, dove riscosse un buon successo.

Nello stesso anno il 13 novembre avvenne la prima al Deutsches Nationaltheater di Weimar e la prima rappresentazione della versione in francese il 27 dicembre al Grand Théâtre di Ginevra.

Il 16 gennaio 1893 avviene la prima nel Théâtre national de l’Opéra-Comique di Parigi ed il 24 gennaio al La Monnaie/De Munt di Bruxelles.

L’opera debutta oltreoceano il 29 marzo 1894 all’Auditorium Building di Chicago con Jean de Reszke diretto da Luigi Mancinelli, mentre nel Regno Unito la prima è stata l’11 giugno dello stesso anno alla Royal Opera House di Covent Garden a Londra, sempre con De Reszke per la Sir Augustus Harris Opera Company.

Per quanto riguarda le prime esecuzioni in Italia, Werther debutta a Milano il 1º dicembre 1894 e poi al Teatro alla Scala il 20 marzo 1895 nella traduzione di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci con Rosina Storchio. Sarà poi al Teatro La Fenice di Venezia il 18 aprile 1897, al Teatro Costanzi di Roma va in scena il 30 dicembre 1899 con Fernando De Lucia, a Bologna nel 1901 al Teatro Duse (sarà poi rappresentata al Teatro Verdi, al Teatro Apollo e al Teatro Comunale) e il 6 gennaio 1906 al Teatro Regio di Parma.

Nel 1902 Werther venne allestito a San Pietroburgo in una particolare edizione con il baritono Mattia Battistini nel ruolo di titolo, originariamente scritto per tenore, adattato appositamente al registro di baritono dal compositore francese, tale era all’epoca il prestigio del cantante italiano.

Nel 1928 ebbe luogo la millesima recita al Théâtre national de l’Opéra-Comique con Giuseppe Lugo.

Trama

L’azione si svolge nell’anno 1780 a Wetzlar, città nell’Assia.

Atto primo

Sophie, quindicenne figlia del borgomastro, assiste la sorella maggiore Charlotte che si sta preparando per un ballo. Tra i partecipanti c’è il giovane Werther (Je ne sais si je veille), che il borgomastro presenta alla figlia maggiore. Mentre tutti sono al ballo, Sophie, rimasta sola a casa, viene raggiunta da Albert, fidanzato di Charlotte, che fa ritorno da un lungo viaggio. Sophie lo rassicura circa la fedeltà e la serietà del sentimento della sorella (Elle m’aime). I due si congedano e rientrano Werther e Charlotte: il giovane le dichiara il suo amore, ma la ragazza gli parla della promessa, fatta alla madre morente, di sposare Albert. Werther, pur affranto, non si oppone (Il faut nous séparer).

Atto secondo

Nella piazza di Wetzlar si celebrano le nozze d’oro del pastore. Albert e Charlotte sono sposi da tre mesi e gli amici brindano alla loro unione. Werther, che da lontano assiste alla scena, viene raggiunto da Albert che, conoscendo i suoi sentimenti, gli dichiara di stimarlo per la sua rinuncia. Sophie, innamorata di Werther, lo invita invano a ballare. Il giovane vuole parlare con Charlotte e la attende vicino alla chiesa per dichiararle ancora una volta il suo amore: ella gli consiglia di allontanarsi per qualche tempo. Rifiuta un nuovo invito alle danze di Sophie e le comunica che se ne andrà per sempre: a questa notizia la giovane scoppia in lacrime.

Atto terzo

La vigilia di Natale Charlotte è inquieta e rilegge una lettera di Werther, mentre Sophie le chiede se sia triste a causa dell’assenza del giovane (Je vous écris): Charlotte non riesce a dissimulare di fronte alla sorella e cade in un pianto dirotto. Sopraggiunge proprio in quel momento Werther, che è tornato. Mentre le legge alcuni versi di Ossian le strappa un bacio, ma dopo questo fugace momento di abbandono la donna fugge rinchiudendosi in una camera (Pourquoi me réveiller). Werther lascia la casa: ora sa che non c’è felicità per lui. Poco dopo manda un biglietto ad Albert per chiedergli in prestito le sue pistole, adducendo il pretesto di un viaggio. Charlotte intuisce la verità e si precipita a casa di Werther.

Atto quarto

È la notte di Natale. Il giovane giace morente nel suo studio e, sentendo la voce di Charlotte, si rianima per un attimo, giusto il tempo di chiedere perdono e invocare una serena sepoltura (Là-bas, au fond du cimitière). Charlotte ha appena il tempo di confessargli la verità: ella lo ha sempre amato e si rimprovera di aver sacrificato i propri veri sentimenti a un giuramento. Werther morirà felice di questa confessione.