martedì, Gennaio 14, 2025
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Buone notizie per il Governo: ad agosto l’inflazione scende di mezzo punto al 5,4%

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Buone notizie per il Governo: ad agosto l’inflazione scende di mezzo punto al 5,9% – Ad agosto l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic)al lordo dei tabacchi, segna +0,3% su base mensile e +5,4% su base annua, da +5,9% di luglio. La stima preliminare era +5,5%.

Così l’Istat. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,2% per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari,per la cura della casa e della persona rallentano da +10,2% a +9,4% tendenziale, ma i prezzi di quelli ad alta frequenza di acquisto accelerano da +5,5% a +6,9%.

Con inflazione (dal latino inflatio «enfiamento, gonfiatura», derivato da inflāre «gonfiare»[1]), in economia, si indica l’aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo, che genera una diminuzione del potere d’acquisto della moneta.[2][3]

L’inflazione derivante dall’aumento dei prezzi delle materie prime o dall’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli è definita agflazione[4].

Con l’innalzamento dei prezzi, ogni unità monetaria potrà comprare meno beni e servizi. Conseguentemente, l’inflazione è anche (ceteris paribus, ossia considerando immutate tutte le altre condizioni, ivi compresi i redditi[5]) un’erosione del potere d’acquisto dei consumatori.[6]

L’inflazione può avere diverse cause, e non c’è completo accordo su quale sia quella che influisca di più. L’aumento dell’offerta di moneta superiore all’aumento della produzione di beni e servizi, stimolando la domanda di beni e servizi e gli investimenti in assenza di un corrispondente aumento dell’offerta è considerata una causa dell’aumento dei prezzi[7].

Secondo John Maynard Keynes l’inflazione dipende dalla domanda, che però può crescere a prescindere dalla quantità di moneta immessa se ci si trova in una situazione di piena occupazione, in cui quindi la domanda cresce per la crescita dei salari[7]. L’inflazione da domanda può essere causata dall’aumento della domanda aggregata dovuto all’aumento della spesa privata e pubblica,[8][9] ecc. L’inflazione da domanda incoraggia la crescita economica poiché l’eccesso di domanda e le condizioni di mercato favorevoli stimoleranno gli investimenti e l’espansione.

Altre cause sono l’aumento dei prezzi dei beni importati, l’aumento del costo dei fattori produttivi e dei beni intermedi, in seguito all’aumento della domanda o per altre ragioni. Sul confronto con la deflazione, Keynes annota inoltre:

«Sia l’inflazione che la deflazione hanno prodotto gravi danni. Entrambi i processi operano sulla distribuzione della ricchezza fra le varie classi e, sotto questo aspetto, l’inflazione risulta peggiore. Entrambi i processi agiscono anche come accelerazione o rallentamento della produzione di ricchezza, ma in questo caso più dannosa è la deflazione.»

(John Maynard KeynesKeynes, John Maynard, and Silvia Boba. Esortazioni e profezie. Il Saggiatore di A. Mondadori, 1968.)