
Il film d’autore stasera in TV: “Maraviglioso Boccaccio” sabato 4 novembre 2023 alle 21.10 su Rai Storia (Canale 54) – Maraviglioso Boccaccio è un film del 2015, diretto da Paolo e Vittorio Taviani ed interpretato da Lello Arena, Kasia Smutniak, Michele Riondino, Carolina Crescentini, Paola Cortellesi, Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Flavio Parenti, Kim Rossi Stuart, Josafat Vagni e Jasmine Trinca:. Il film è basato sul Decameron di Giovanni Boccaccio.
Il film è tratto da cinque novelle del Decameron di Giovanni Boccaccio:
- La novella di Messer Gentil de’ Carisendi e Monna Catalina (X, 4)
- Una novella di Calandrino, quella dell’elitropia (VIII, 3)
- La novella narrante l’amore fra Ghismunda e Guiscardo osteggiato dal padre di lei, il principe Tancredi (IV, 1)
- La badessa e le brache del prete (IX, 2)
- Federigo degli Alberighi (V, 9)
Trama
Prima novella
Una donna, gravemente ammalata, viene abbandonata dalla madre del marito in una chiesa, poiché creduta morta. Messer Gentile, innamorato di lei, la trova, si sdraia accanto a lei e, sentendo il battito del suo cuore, capisce che è ancora viva. Messer Gentile la porta a casa propria e con l’aiuto dei suoi parenti la porta alla guarigione. Per poterla avere con sé organizza un banchetto al quale invita anche il marito di lei; durante il banchetto tiene un discorso nel quale chiede agli invitati se, secondo loro, una persona abbandonata e poi ritrovata e guarita da un’altra debba tornare con chi l’ha abbandonata oppure restare con chi l’ha guarita: gli invitati si schierano dalla parte di quest’ultimo. Messer Gentile, allora, scopre il suo volto e tutti scappano impauriti pensando si tratti di un fantasma. Messer Gentile fa comunque scegliere alla donna con chi vuole stare e lei sceglie Messer Gentile.
Seconda novella
Nella città di Firenze vive un pittore ingenuo di nome Calandrino che passa il suo tempo con altri due amici pittori chiamati Bruno e Buffalmacco, i quali spesso si prendono gioco di Calandrino. Una volta, infatti, Maso convince Calandrino della possibilità di trovare in un fiume una pietra dai poteri magici chiamata Elitropia. Calandrino convince i suoi amici ad andare a prendere l’Elitropia. Una volta al fiume, Calandrino raccoglie ogni sasso che fosse nero finché non ha la sua bisaccia piena. I due pittori fingendo di non vedere Calandrino si chiedono dove sia finito, dicendo ad alta voce, per farsi sentire: “Sarà già a casa a desinare.” Così, Bruno e Buffalmacco corrono in paese e convincono la gente che incontrano ad ignorare la presenza di Calandrino. Dopo un po’, l’ingenuo pittore arriva: tende scherzi alle persone, ruba denaro, distrugge porcellane, cerca di baciare una giovane fanciulla e fa inciampare un anziano. Arrivato a casa, la moglie lo accoglie e Calandrino, accortosi che lei lo può vedere, si infuria e la picchia violentemente. Nella scena seguente Calandrino è intento a mangiare, quando la moglie prende l’Elitropia e la solleva sopra la testa di lui. Ma, mentre la moglie tiene sospesa la pietra sulla testa del marito, la scena si interrompe e i dieci ragazzi discutono sul finale della novella, come se non fossero d’accordo su quale sia il finale più giusto da dare a questa storia.
Terza novella
Ghismunda, figlia del principe di Salerno, rimasta vedova, decide di tornare a casa del padre. Cerca subito un compagno, questo però è amico del padre. I due cominciano a frequentarsi di nascosto e lui, come simbolo del loro amore, le regala attraverso il padre una coppa fatta a mano proprio da lui. Quando il padre scopre la loro relazione si arrabbia e decide di uccidere l’amante della figlia; lei, venuta a conoscenza di quanto aveva fatto il padre, decide di bere del veleno proprio dalla coppa che le aveva regalato l’amante.
Quarta novella
La quarta novella è ambientata in un monastero lombardo dove una giovane suora, Isabetta, una ragazza di nobile origine e dalla rara bellezza, incontra un giorno un giovane di cui si innamora perdutamente; una notte Isabetta trova il modo di far entrare di nascosto il giovane nella propria camera. I due vengono scoperti e le monache decidono di smascherare Isabetta di fronte alla badessa. Recatesi dalla badessa, le monache le chiedono di alzarsi, vestirsi e seguirle. Non potevano scegliere momento peggiore perché anche la badessa è in compagnia di un uomo. Per evitare quindi che le suore si accorgano di lui e che entrino nella sua stanza, si veste in fretta e furia, mettendosi però per errore sul capo le brache al posto del velo. Uscita di corsa, si fa portare nella camera dove si trovavano i due amanti. Quando la badessa entra nella cella, i due, terrorizzati per essere stati scoperti, rimangono immobili. Madonna Usimbalda, sotto gli occhi delle altre monache, felici che la ragazza sia stata smascherata, mentre il ragazzo si sta rivestendo, comincia a rimproverare la giovane e a dirle che con il suo comportamento ha disonorato quel monastero, conosciuto per la propria rispettabilità e santità e che per questo sarà severamente punita. Mentre la badessa continua a sgridarla, Isabetta, a un certo punto alza lo sguardo, notando la strana cuffia della badessa. A questo punto prende coraggio e chiede alla badessa di allacciarsi la cuffia, così anche le altre suore alzano lo sguardo e vedono che cosa porta in capo la loro badessa. Quest’ultima si accorge finalmente del suo errore, cambia subito la sua predica e dichiara che ai sentimenti è impossibile resistere e che da quel momento chiunque potrà godere dei favori di un uomo. Così Isabetta e la badessa tornano ai loro rispettivi amanti lasciando senza parole le altre suore.
Quinta novella
Il giovane Federigo degli Alberighi, di nobilissima famiglia fiorentina, bravo nelle armi e ammirato da tutti per la sua cortesia, si è innamorato di una gentile dama ritenuta una delle più belle della città. Giovanna è rimasta vedova e ha un figlio in cattiva salute. Venuta l’estate, porta il figlio in campagna, in un podere di sua proprietà vicino a quello di Federigo. Il giovanetto, girando per i dintorni, conosce Federigo e comincia a frequentarlo e diventano amici. Nel frattempo, il bambino peggiora, forse anche per lo sforzo legato a tutti quei giorni trascorsi con Federigo a cacciare. È così innamorato del falcone che promette alla madre che, se il falcone diventasse suo, sarebbe guarito. Iniziano a fargli regali, ad esempio un cagnolino, ma lui continua a desiderare sempre e solo il falcone. La madre allora si decide e tenta di chiedere a Federigo del falcone, con la scusa di desinare da lui. Peccato, però che Federigo non ha niente da mangiare e, esitando molto, uccide e cucina il falcone, ovviamente ignaro di quella che sarebbe stata la richiesta di Monna Giovanna. Mangiano ed ella fa la “famosa” richiesta: in risposta, Federigo le porge una ciotola con i resti del falcone: le sue piume. Giovanna, addolorata, torna a casa dal figliolo, il quale si aggrava ulteriormente e muore. I fratelli di Giovanna, rimasta sola, decidono di trovarle un marito, ma lei vuole solo e soltanto Federigo. Dopo aver riflettuto molto, i suoi fratelli approvano la sua richiesta, Federigo accetta la proposta e i due amanti vanno a vivere insieme nella residenza di Monna Giovanna.
Regia di Paolo e Vittorio Taviani
Con Lello Arena, Kasia Smutniak, Michele Riondino, Carolina Crescentini, Paola Cortellesi, Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Flavio Parenti, Kim Rossi Stuart, Josafat Vagni e Jasmine Trinca:
Fonte: WIKIPEDIA
Foto interna ed esterna: https://www.quimediaset.it/comunicati/sonic_37195.html