lunedì, Ottobre 14, 2024
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Consiglio regionale, approvata la nuova legge urbanistica

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Consiglio regionale, approvata la nuova legge urbanistica. Acquaroli: “Consegniamo alle nuove generazioni uno strumento in grado di portare la nostra regione a vivere le sfide future con certezze, coerenza e rispetto per la vocazione dei nostri territori”. Aguzzi: “Una legge all’avanguardia, inedita e innovativa, aperta alle esigenze dei territori e dei Comuni”.

La Regione Marche ha una nuova legge urbanistica. Dopo trentuno anni, martedì sera l’Assemblea legislativa regionale ha approvato a maggioranza il testo che contiene i 36 articoli della pianificazione per il governo del territorio.

“Non era più possibile attendere – ha ribadito anche questa mattina, nel corso della conferenza stampa, convocata dopo l’approvazione della legge, il presidente Francesco Acquaroli – Era tempo che la Regione di dotasse di un nuovo strumento normativo al passo con i tempi”.

Il cammino non è stato facile, dal momento che sono state necessarie cinque sedute, all’interno delle quali ha trovato spazio la discussione di 400 emendamenti, di cui una quarantina approvati, e un dibattito animato.

“Mi aspettavo un confronto vivace e tempi lunghi – ha detto l’assessore all’Urbanistica, Stefano Aguzzi – dal momento che una legge come questa merita l’approfondimento dovuto ed è quello che abbiamo fatto. Sicuramente questa è una legge all’avanguardia inedita e innovativa, aperta alle esigenze dei territori e dei Comuni”.

Accanto al presidente Acquaroli e all’assessore Aguzzi, sono intervenuti il consigliere Andrea Assenti, relatore di maggioranza della legge, il consigliere Luca Serfilippi, presidente della Commissione consiliare Governo del territorio, l’architetto Nardo Goffi, direttore del Dipartimento Infrastrutture, Territorio e Protezione civile, e l’architetto Maria Cristina Borocci, dirigente Settore Urbanistica.

Il presidente Acquaroli ha voluto innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla stesura della legge. “Si apre una nuova fase – ha dichiarato – che saprà dare le giuste risposte e soprattutto saprà valorizzare un percorso comune. Questo è il succo di questo nuovo articolato. Ciò comporterà un periodo transitorio previsto dalla legge. Un termine che non è ampio se consideriamo la pressione lavorativa a cui sono sottoposti gli uffici tecnici degli enti territoriali” “Certo – ha continuato Acquaroli – non si può pensare di scrivere sin da subito la legge perfetta, soprattutto su una materia così complessa come quella urbanistica ma, come ho già affermato anche in aula, siamo assolutamente a disposizione, qualora potrà essere necessario, ad applicare delle modifiche all’articolato. Credo che questo sia sinonimo di intelligenza e di volontà di sapersi mettere umilmente a disposizione di quelle che sono le sfide complicatissime come il governo del territorio”.

“Ritengo – ha poi aggiunto – che sia giusto dare alle Marche dopo oltre trenta anni un nuovo strumento che possa essere in grado di portare la nostra regione a vivere le sfide future con certezza, coerenza e rispetto per la vocazione dei nostri territori, che sono il più grande patrimonio di cui noi disponiamo e vorremmo lasciarlo nella migliore condizione possibile a chi verrà dopo di noi, evitando ulteriori danneggiamenti e errori di cui ancora oggi vediamo gli effetti”.

Molto soddisfatto è l’assessore Aguzzi per quanto realizzato: “Sono due anni che stiamo lavorando per portare a compimento questa normativa. E’ stato un percorso lungo, approfondito e di grande confronto ma era una legge assolutamente necessaria perché quella precedente è ormai datata. All’epoca la programmazione era completamente diversa come pure le esigenze dei territori. Questa legge porterà tutti gli enti locali della regione a rivisitare la programmazione dei propri territori, a uniformarli tra loro. Un territorio che era come imbalsamato dalle vecchie norme ormai superate, complicate, viene ripensato con nuovi criteri che tendono in generale a prevedere un consumo di suolo minimo, la rigenerazione urbana, il riutilizzo di territorio già edificato, la copianificazione e la semplificazione delle procedure. E’ chiaro che l’adeguamento richiede tempo e per questo abbiamo scaglionato i passaggi da compiere in quattro anni, lasciando per i primi due anni alle amministrazioni margini di libertà”.

“Sonomolto orgoglioso come presidente di Commissione – ha affermato il consigliere Serfilippi – di essere riuscito a portare a compimento questa legge. E’ stato un lavoro impegnativo ed è una legge davvero condivisa con tutti e partecipata. Sono convinto che andremo a semplificare la vita di cittadini e imprese”.

“La maggioranza ha dato prova di compattezza granitica nel votare una legge così importante – ha commentato il consigliere Assenti – Inoltre vorrei evidenziare due aspetti rilevanti che la legge porta con sé: il primo è l’importanza della Cevi, la conferenza di valutazione, che consente di ridurre i tempi dei procedimenti per le eventuali varianti, e il secondo riguarda la salvaguardia del piano casa”.

La dirigente Maria Cristina Borocci ha ricordato che il lavoro compiuto è stato continuativo a partire dalla prima bozza di legge e condiviso con tutti i soggetti. “Questo – ha detto – non ha impedito a questo testo di essere snello, fatto di 36 articoli, ma allo stesso tempo pragmatico, operativo, chiaro, non generico, e questo perché abbiamo avuto un prezioso contributo di coordinamento scientifico da parte del professor Carlo Alberto Barbieri e anche un coordinamento tra settori”.

“Vorrei evidenziare – ha sottolineato in conclusione il direttore Goffi -l’ulteriore aspetto positivo della conferenza interistituzionale, vale a dire il fatto di progettare assieme. Mentre oggi è il Comune che progetta e gli altri enti oppongono dei vincoli, in questo caso fin dall’inizio Regione, Provincia, Comune e Soprintendenza partecipano al progetto e questo anche a tutela della qualità del progetto stesso”. 

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