“Per camminare con serenità verso il futuro bisogna imparare a condividere la realtà nella quale vivo. La mia vita non sarà mai migliore se non la condivido”. E’ il messaggio che quest’anno mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri lancia in una lettera ai giovani. “Vorrei ricordare a tutti voi – scrive il vescovo – questo desiderio di Gesù: condividere la nostra condizione umana. Lui non è rimasto in alto comunicandoci interessanti messaggi! Oggi sono tanti che ci inviano messaggi accattivanti! Tutti sperimentiamo la delusione! Pensando al nuovo anno, con i nostri programmi e progetti, la prima domanda è molto semplice, ma impegnativa: condivido la comunità nella quale vivo?”. Chi c’è dietro il messaggio?”, chiede mons. Leuzzi. “Molti si presentano come innovatori e fondatori, nuovi messia! Tu, invece, porta Gesù Bambino sempre con te! Non lasciarlo nel presepe! Allora sarai annunciatore di messaggi che migliorano la vita e la fanno progredire, costruendo la civiltà dell’amore”.
La Teramo-Atri
Il 1º luglio 1949 in forza della bolla Dioecesium circumscriptiones di papa Pio XII venne sciolta l’unione tra Atri e Penne e la diocesi di Atri fu unita aeque principaliter a Teramo: il vescovo di Teramo, Gilla Vincenzo Gremigni, divenne così responsabile delle diocesi unite di Teramo e Atri, sempre soggette alla Santa Sede. L’anno successivo Teramo inglobò nel proprio territorio 27 parrocchie della diocesi di Penne-Pescara, corrispondenti ai comuni di Castelli, Fano Adriano, Pietracamela, Isola del Gran Sasso, Tossicia e Colledara.[10]
Il 2 marzo 1982 le due diocesi entrarono a far parte della nuova provincia ecclesiastica dell’arcidiocesi di Pescara-Penne.[11]
Il 30 settembre 1986, essendo vescovo Abele Conigli, con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i Vescovi, le diocesi furono unite in forma piena (plena unione) assumendo il nome attuale.
diocesi di Teramo-Atri (in latino: Dioecesis Aprutina seu Teramensis-Hatriensis seu Atriensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell’arcidiocesi di Pescara-Penne e appartenente alla regione ecclesiastica Abruzzo-Molise. Nel 2020 contava 222.000 battezzati su 223.000 abitanti. È retta dal vescovo Lorenzo Leuzzi.
Patr La diocesi comprende 33 comuni della provincia di Teramo: Alba Adriatica, Atri, Bellante, Campli, Canzano, Castellalto, Castelli, Civitella del Tronto (in parte)[1], Colledara, Controguerra, Corropoli, Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Giulianova, Isola del Gran Sasso d’Italia, Montorio al Vomano, Morro d’Oro, Mosciano Sant’Angelo, Nereto, Notaresco, Pietracamela, Pineto, Rocca Santa Maria, Roseto degli Abruzzi, Sant’Omero, Silvi, Teramo, Torano Nuovo, Torricella Sicura, Tortoreto, Tossicia e Valle Castellana (in parte)[2].
Sede vescovile è la città di Teramo dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta, che fu ricostruita non lontano dal sito di una precedente andata distrutta con il titolo di Santa Maria Aprutiensis o Interamnensis, dal vescovo Guido II e consacrata nel 1176. Ad Atri si trova la concattedrale di Santa Maria Assunta, menzionata per la prima volta in una bolla del 1140 di papa Innocenzo II.
Nel territorio sorgono anche l’ex cattedrale di Campli, dedicata a Santa Maria in Platea; e la basilica minore del santuario di San Gabriele dell’Addolorata, a Isola del Gran Sasso d’Italia.
oni della diocesi sono san Berardo (per Teramo) e santa Reparata (per Atri).
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