Roma- 24 gennaio 2024-“Piaccia o non piaccia, il regista Gabriele Muccino ha perfettamente ragione. Con la partecipazione alla missione navale europea nel Mar Rosso, l’Italia entra ufficialmente in guerra nell’indifferenza generale del Paese che, stordito dalla disinformazione di regime, non ha ancora compreso la gravità della decisione assunta da un governo avventurista e di assoluti dilettanti. Peraltro tutto ciò avviene, almeno finora, senza neanche un dibattito e un voto parlamentare che comunque non avrebbero certo impedito la plateale violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Tale articolo, ricordiamolo ancora una volta, ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Tale inopinata scelta determinerà un’escalation senza precedenti della guerra in Medio Oriente con conseguenze devastanti sia sul piano dei rapporti politici con il mondo arabo, che su quello economico. Il blocco totale del Canale di Suez, prima logica conseguenza di un Medio Oriente in fiamme, metterà completamente in ginocchio l’economia non solo dell’Italia, ma di tutta l’Unione Europea, in maniera ben più pesante di quanto sta già avvenendo a causa delle conseguenze della guerra in Ucraina. E’ tutto ciò avverrà solo per andare inspiegabilmente dietro alla folle politica genocida del governo israeliano, visto che le rappresaglie degli Houthi sono una reazione al massacro dei civili palestinesi compiuto da Israele con il sostegno determinante dei suoi complici occidentali. E’ bene che i nostri cittadini sappiano a cosa stiamo andando incontro, visto che l’opposizione parlamentare si divide tra chi è connivente e chi ancora dorme. Ecco perché abbiamo l’urgenza di costruire nel nostro Paese un polo pacifista in grado di contrastare le insensate politiche guerrafondaie del governo Meloni, prima che sia troppo tardi”. E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista.
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