Mobilità passiva: Acquaroli come Ceriscioli? – “Nei giorni scorsi ho presentato una interpellanza in Consiglio regionale che verrà discussa mercoledì prossimo affinché il Presidente e l’Assessore Saltamartini rispondano su come intendano intervenire per coprire il saldo negativo della mobilità sanitaria nella nostra regione e se ritengano che attivando strutture private nel territorio regionale, come quella che verrà aperta a Villa Fastiggi a Pesaro, si possa invertire la mobilità passiva.
Come è noto nel territorio pesarese è prevista una struttura sanitaria privata, il “Maria Cecilia Hospital”, struttura legata al Gruppo Villa Maria Spa specializzato nella cardiologia interventistica e nella traumatologia ortopedica, servizi pubblici già esistenti nella nostra provincia e nella nostra regione.
Per tale motivo ho impostato l’ultima domanda chiedendo se ritengano opportuno aumentare i posti letto nel servizio pubblico, potenziando anche i servizi già esistenti in cui si registra la quota maggiore di mobilità passiva, per andare in controtendenza alla fuga verso altre regioni.
La mobilità passiva nella nostra regione ha sottratto oltre 400 milioni di euro in 10 anni, una cifra che si sarebbe potuta investire in potenziamento dei servizi pubblici ai cittadini e che invece hanno rimpinguato le casse di altre regioni, principalmente l’Emilia-Romagna e la Lombardia.
Inoltre, dai dati dell’Agenzia Regionale Sanitaria è emerso che la provincia di Pesaro e Urbino (AST 1) rimane il territorio con maggiore mobilità verso la regione confinante a nord, ovvero verso l’Emilia Romagna.
Dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe, pubblicato il 16 gennaio 2024 si evince che oltre 1 euro su 2 speso per ricoveri e prestazioni specialistiche finisce nelle casse del settore privato, sottraendolo al servizio pubblico, un dato alquanto preoccupante soprattutto se si pensa che il ricorso alla libera professione deve essere una libera scelta del cittadino, invece sta diventando una necessità date le lunghe liste d’attesa che obbligano a ricorrere al settore privato a proprie spese.
Considerando che dagli ultimi dati disponibili, quelli dell’anno 2022, nelle Marche il saldo tra mobilità passiva (Euro 156,5 milioni) e mobilità attiva (Euro 112,00 milioni) ammonta a -44,5 milioni di euro l’anno, nettamente superiore rispetto all’anno precedente che era intorno ai -36milioni, ho ritenuto opportuno sapere qual è la strategia di questa regione affinché si possa ridurre non solo la mobilità passiva, ma anche la spesa privata per reinvestire e potenziare il servizio sanitario pubblico regionale.
Non vorremo che tra le tante promesse disattese da questa giunta ci fosse anche il potenziamento dei servizi sanitari pubblici. Se la ricetta resta quella di Ceriscioli la cui politica sanitaria è stata bocciata alle scorse elezioni regionali con un potenziamento del privato convenzionato, c’è poco da stare allegri”.
Marta Ruggeri,
Capogruppo del M5S in consiglio regionale
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