domenica, Marzo 16, 2025
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Musica, arte e… videogiochi. Il jazz sa come cambiare pelle

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Musica, arte e… videogiochi. Il jazz sa come cambiare pelle – Proviamo a fare un esperimento: quanti di voi riescono a trovare una connessione tra jazz e videogiochi? Quanti di voi riescono a capire cosa hanno in comune due forme di intrattenimento così diverse? Forse per rispondere a questa domanda dobbiamo proprio partire da qui e cambiare i termini di riferimento: non forme di intrattenimento, ma forme di arte, di cultura.

Il dibattito sul considerare o meno i videogiochi come prodotti artistici è partito già da qualche anno e divide esperti e appassionati. Oggi proviamo a mettere una nuova pagina in questo grande capitolo, parlando proprio della connessione tra musica e videogame, nello specifico del jazz. Per farlo dobbiamo fare un salto indietro di due anni, arrivare al 2021 e parlare di Jazz is a (video)game. Stiamo parlando di una serie di concerti jazz accompagnati da immagini di videogiochi o da macchinina, ovvero film realizzati all’interno dei videogiochi.

L’arte audiovisiva degli artisti Luca Miranda, Florian Krepcik, Benoit Paillé, Jordy Veenstra, Riccardo Retez e Ashford Philip Ciampà si è unità alle note della Young Jazz Art Ensemble, della Colours Jazz Orchestra ma anche del Saint Louis Music College e del Corso di Musica Applicata di Santa Cecilia. Un progetto che è stato finanziato dal Ministero della Cultura e sostenuto dalla Fondazione Musica per Roma che mirava a creare un approccio “articolato e interdisciplinare”, in grado di “esplorare tutte le relazioni tra le sonorità musicali del jazz e le recenti espressioni del linguaggio audiovisivo. Una riproduzione e rielaborazione di suoni e immagini, tra videogames e video arte per una nuova creatività”.

Una nuova creatività, una commistione di generi diversi che è protagonista anche nella strategia di crescita della filiera dei casinò online, appartenenti al settore del gioco pubblico e legale italiano. Qui le connessioni tra gaming, arte e cultura in generale sono all’ordine del giorno e forse sono anche alla radice di un successo senza precedenti di tutto il comparto. Per restare in ambito jazz possiamo citare allora una delle slot online più apprezzate dagli utenti: The Big Easy. Prodotta dalla software house IGT, questa slot presenta un’ambientazione fatta di locali notturni e luci al neon, suoni che più jazz non si può e un’atmosfera che rimanda bene a quelle locande americane in cui basta un sax, una tromba e una voce particolare per sentirsi trasportati in un altro mondo.

In fondo è questa la magia della musica, la magia dell’arte e anche la magia del gaming: far viaggiare sulle ali della fantasia, dimenticare per un attimo dove si è per lasciarsi cullare dalle note, dalle immagini, dalle sensazioni. E poco importa se tutto questo arriva grazie a un videogame oppure ad un brano. Anzi, meglio: può arrivare da entrambi, allo stesso tempo. Come ci dimostra il jazz, tra concerti e giochi online.

Foto di Social Butterfly da Pixabay

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