Anticipazioni per la “Lucia di Lammermoor” di Donizetti del 12 aprile alle 21.15 su Rai 5: con la direzione di Riccardo Chailly per la regia di Yannis Kokkos dalla Scala di Milano – Il direttore musicale Riccardo Chailly sul podio. Una nuova produzione firmata da Yannis Kokkos. Due acclamate star del Belcanto come Lisette Oropesa e Juan Diego Florez sul palco.
E’ la nuova “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti del Teatro alla Scala di Milano, che Rai Cultura propone in stasera venerdì 12 aprile alle 21.15 su Rai 5.
L’allestimento, creato per inaugurare la Stagione 2020/2021, fu rinviato a causa della pandemia e arriva finalmente ora sulle scene del Piermarini. Accanto a Lisette Oropesa, impegnata nel ruolo del titolo, e a Juan Diego Florez, nella parte di Edgardo, sono protagonisti Boris Pinkhasivich come Enrico, Michele Pertusi nei panni di Raimondo e Leonardo Cortellazzi in quelli di Arturo.
La partitura donizettiana sarà eseguita nella sua interezza secondo l’edizione critica di Gabriele Dotto e Roger Parker che prevede, tra le altre cose, il ripristino dell’armonica a bicchieri nella celebre scena della pazzia. “Ripristinare questa versione – spiega Riccardo Chailly – è una scelta scomoda; ma va recuperata senza ombra di dubbio, perché è l’unica che davvero restituisce il mondo della follia, l’instabilità nervosa e mentale; e va lasciata sola, senza alcun raddoppio: lei e la voce di Lucia, a vibrare da sole, nel vuoto”.
“La follia è la memoria di Lucia che affiora tutta all’improvviso – aggiunge Yannis Kokkos, che firma regia, scene e costumi -. Tutte le opere sono memorie di cose passate. In questo, Lucia è un frammento di memoria eterna, e come tale va animato con gesti memorabili. Ho piacere che ci sia Lisette Oropesa, grande cantante ma pure grande attrice: con lei è garantita non solo l’emozione musicale, ma anche quella teatrale. In questo titolo l’elemento fantasmatico è centrale, ma i personaggi non sono necessariamente inquadrabili in buoni e cattivi.
Enrico è senza dubbio un manipolatore, ma anche lui ha un suo lato fragile, senza contare la passione per la sorella, al limite dell’incestuoso. Tutti quanti si muovono in una società senza valori, basata sul tradimento”.
Lucia di Lammermoor è un’opera in tre atti di Gaetano Donizetti su libretto di Salvadore Cammarano, tratto da The Bride of Lammermoor (La sposa di Lammermoor) di Walter Scott. È la più famosa tra le opere serie di Donizetti. Oltre al duetto nel finale della prima parte, al vibrante sestetto Chi mi frena in tal momento? e alla celebre scena della pazzia di Lucia, la struggente cabaletta finale Tu che a Dio spiegasti l’ali è considerata uno dei più bei pezzi d’opera tenorili.
La prima assoluta ebbe luogo con grande successo al Real teatro di San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835: nei ruoli dei protagonisti figuravano Fanny Tacchinardi (Lucia), Gilbert Duprez (Edgardo) e Domenico Cosselli (Enrico). Il compositore dopo la prima napoletana, scrisse al suo editore Ricordi:
«Lucia di Lammermoor andò, e permetti che amichevolmente mi vergogni e ti dica la verità. Ha piaciuto e piaciuto assai. Per molte volte fui chiamato fuori e ben molte anche i cantanti. Ogni pezzo fu ascoltato con religioso silenzio e da spontanei evviva festeggiato[2].» |
Dopo la prima napoletana, Donizetti autorizzò numerose variazioni per le esecuzioni in altri teatri, allo scopo di venire incontro alle esigenze delle cantanti.
Particolarmente rilevante è però, l’edizione creata per la prima rappresentazione francese, a Parigi, in lingua, intitolata Lucie de Lammermoor, che presenta numerose differenze rispetto alla versione italiana.
Trama
L’azione si svolge in Scozia, alla fine del XVI secolo, nel castello di Ravenswood.
Antefatto
La nobile famiglia Ashton[10], alla quale appartengono i fratelli Enrico e Lucia, ha usurpato i beni e il castello della famiglia Ravenswood, il cui unico erede è Edgardo. Edgardo e Lucia si amano segretamente.
Parte prima (La partenza)
Atto unico, quadro primo – Durante una battuta di caccia, Lord Enrico Ashton viene a sapere (da Normanno) dell’amore di Lucia per l’odiato Edgardo e giura di ostacolarlo con ogni mezzo.
Atto unico, quadro secondo – Nel parco del castello, Lucia attende Edgardo e racconta ad Alisa, sua dama di compagnia, l’antica lugubre storia di un Ravenswood che in quello stesso luogo uccise per gelosia la propria amata il cui fantasma, da quel giorno, si aggira inquieto presso la fontana. Lucia le confessa di avere visto ella stessa il fantasma (Regnava nel silenzio). Alisa interpreta il racconto come un cattivo presagio e mette in guardia Lucia dal rischio di subire la stessa sorte.
Edgardo annuncia a Lucia di dovere partire per difendere le sorti della Scozia. Ma prima intende stendere la mano in segno di pace al fratello di lei, Enrico, chiedendola in sposa. Lucia, consapevole dell’odio serbato dal proprio fratello nei confronti di Edgardo, chiede a quest’ultimo di attendere ancora. Edgardo e Lucia si scambiano gli anelli nuziali e si congedano giurandosi amore e fedeltà eterni (Verranno a te sull’aure).
Parte seconda (Il contratto nuziale)
Atto primo, quadro primo – Le lotte politiche che sconvolgono la Scozia indeboliscono il partito degli Ashton e avvantaggiano quello di Edgardo. Enrico, per riequilibrare le sorti della contesa e salvare la sua casata, impone alla sorella di sposare un uomo ricco e potente, Lord Arturo Bucklaw. Al rifiuto della fanciulla, che non ha mai ricevuto lettere di Edgardo poiché le stesse sono state intercettate e occultate da Enrico e da Normanno (armigero della casata Ravenswood), egli le dice che Edgardo ha giurato fede di sposo a un’altra donna, offrendole quale prova una falsa lettera, e con l’aiuto di Raimondo, direttore spirituale della ragazza, la convince ad accettare le nozze con Arturo.
Atto primo, quadro secondo – Arturo attende trepidante la promessa sposa all’altare. Lucia, sconvolta, firma il contratto nuziale, ma la cerimonia è sconvolta dall’inattesa irruzione di Edgardo (Chi mi frena in tal momento). Alla vista del contratto nuziale firmato da Lucia il giovane maledice l’amata e calpesta l’anello che lei gli aveva regalato. Lucia, impietrita dalla disperazione, gli ridà il suo.
Atto secondo, quadro primo – Enrico ed Edgardo si incontrano presso la torre di Wolferag e decidono di porre fine a ogni discordia con un duello, che viene fissato per il giorno dopo all’alba.
Atto secondo, quadro secondo – Al castello, la lieta festa nuziale viene interrotta da Raimondo, che tremante comunica agli invitati la notizia che Lucia, impazzita dal dolore, ha ucciso Arturo durante la prima notte di nozze (Dalle stanze ove Lucia). Lucia, fuori di sé, compare tra gli invitati con un pugnale tra le mani e gli abiti insanguinati. Ella crede di vedere Edgardo, immagina le sue nozze tanto desiderate con lui e lo invoca. Mentre il coro la compiange, entra Enrico, che saputo del misfatto, fa per uccidere la sorella, ma Raimondo e Alisa lo fermano, mostrandogli in che stato è ridotta. Lucia si scuote: crede di avere sentito Edgardo ripudiarla e gettare a terra l’anello che si erano scambiati. Lucia non regge al dolore, e muore nello sconcerto generale. Enrico fa portare via Lucia, mentre Raimondo accusa Normanno, il capo degli armigeri, di essere il responsabile della tragedia.
Atto secondo, quadro terzo – Giunto all’alba tra le tombe dei Ravenswood per battersi in duello con Enrico, Edgardo medita di farsi uccidere. D’improvviso è turbato dall’arrivo di una processione proveniente dal castello dei Lammermoor, piangendo la sorte di Lucia. La campana a morto annuncia la morte della ragazza. Edgardo, che non può vivere senza di lei, si trafigge con un pugnale (Tu che a Dio spiegasti l’ali).
Numeri musicali
Parte prima – La partenza
Atto unico
- 1 Preludio e coro d’introduzione Percorrete le spiagge vicine
- 2 Scena e cavatina Cruda, funesta smania
- 3 Scena e cavatina Regnava nel silenzio
- 4 Scena e duetto – Finale I Sulla tomba che rinserra
Parte seconda – Il contratto nuziale
Atto primo
- 5 Scena Lucia fra poco a te verrà
- 6 Duetto Il pallor funesto, orrendo
- 7 Scena e aria Ah cedi, cedi
- 8 Finale II – Coro e cavatina Per poco fra le tenebre
- 9 Scena e quartetto nel Finale II Chi raffrena il mio furore
- 10 Seguito e stretta del Finale II T’allontana, sciagurato
Atto secondo
- 11 Uragano, scena e duetto Asthon! Sì
- 12 Coro D’immenso giubilo
- 13 Gran scena con cori Cessi, ah cessi quel contento…Dalle stanze ove Lucia
- 14 Scena ed aria Ardon gl’incensi
- 15 Aria e Finale Fra poco a me ricovero
Brani celebri
Un’incisione di Francis J. Lapitino (arrangiatore e xilofonista del primo Novecento[94]): trascrizione de Regnava nel silenzio
- Cruda, funesta smania, cavatina di Enrico e duetto (Parte prima, atto unico)
- Regnava nel silenzio, cavatina di Lucia (Parte prima, atto unico)
- Verranno a te sull’aure, duetto di Lucia ed Edgardo (Parte prima, atto unico)
- Soffriva nel pianto…languìa nel dolore, duetto di Lucia ed Enrico (Parte seconda, atto I)
- Per te d’immenso giubilo, coro nuziale (Parte seconda, atto I)
- Chi mi frena in tal momento?, quartetto di Edgardo, Enrico, Lucia e Raimondo (Parte seconda, atto I)
- Dalle stanze ove Lucia, aria di Raimondo (Parte seconda, atto II)
- Il dolce suono mi colpì di sua voce, scena ed aria di Lucia (Parte II, atto II – scena della pazzia)
- Tombe degli avi miei, recitativo e cantabile di Edgardo (Parte seconda, atto II)
- Tu che a Dio spiegasti l’ali, aria finale di Edgardo (Parte seconda, atto II)
Foto interna ed esterna: https://www.raiplay.it/video/2020/03/opera—lucia-di-lammermoor-ea0dc1a9-44cd-47de-b813-e4b0fbb2ca79.html