Consiglio dei Ministri, via al decreto “salva casa” – Si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri. Al termine, il Vice Presidente e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ed il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara hanno illustrato in conferenza stampa i provvedimenti adottati.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto ‘salva casa’, che introduce maggiore tolleranza per le difformità edilizie di lieve entità. Questo provvedimento, sostenuto dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, mira a semplificare le compravendite immobiliari e ridurre i tempi burocratici. Salvini ha spinto per l’approvazione del decreto prima delle elezioni europee, nonostante alcuni punti di divergenza con gli alleati di governo.
Le opposizioni criticano la misura, definendola un “condono mascherato”. Angelo Bonelli di Avs avverte che la norma potrebbe spingere alla trasformazione delle abitazioni in case vacanza, danneggiando i centri storici.
Il decreto prevede che le opere realizzate entro il 24 maggio 2024 con difformità minori, come altezze, distacchi, cubature e superfici coperte, non saranno considerate violazioni se rientrano in una tolleranza del 2% per superfici superiori a 500 mq e del 5% per case sotto i 100 mq. Le tolleranze devono essere asseverate da un tecnico abilitato e includono irregolarità come dimensioni inferiori dell’edificio, mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali e errori progettuali corretti in cantiere.
Il decreto facilita anche i cambi di destinazione d’uso all’interno della stessa categoria funzionale e, in alcuni casi, tra categorie diverse. Sono ora considerati interventi di edilizia libera le tende da sole addossate agli edifici, purché non creino spazi chiusi permanenti.
Una moratoria riguarda i dehors realizzati durante l’emergenza Covid per finalità sanitarie, assistenziali ed educative, mantenuti in esercizio ma rimovibili su richiesta motivata del Comune competente.
Secondo il Ministero delle Infrastrutture, il decreto mira a “liberare gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida”, facilitando l’accesso a mutui e sovvenzioni. Salvini ha dichiarato: “È un decreto di buonsenso che regolarizza piccole difformità. Passiamo dal silenzio-rigetto al silenzio-assenso, liberando i Comuni da valanghe di pratiche”.
Se l’amministrazione comunale non risponderà entro 45 giorni per i permessi di sanatoria ed entro 30 giorni per la segnalazione di inizio attività, l’istanza sarà considerata accettata. Tuttavia, la norma ‘Salva-Milano’ non è stata inclusa nel testo approvato, ma potrebbe essere introdotta in fase di conversione in Parlamento.
Pierfrancesco Majorino del PD avverte che il decreto potrebbe portare a veri e propri abusi, trasformandosi in un “veicolo per operazioni di condono molto dannose”.
Fonte: https://www.governo.it/it/articolo/consiglio-dei-ministri-n-82/25833
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