domenica, Marzo 23, 2025
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Anticipazioni per il Grande Teatro di Jean Cocteau in TV del 5 giugno alle 15.55 su Rai 5: “La voce umana”

la voce umana

Anticipazioni per il Grande Teatro di Jean Cocteau in TV del 5 giugno alle 15.55 su Rai 5: “La voce umana” – Per il Grande Teatro di Jean Cocteau in TV oggi pomeriggio mercoledì 5 giugno alle 15.55 andrà in onda su Rai 5 l’opera breve “La voce umana” scritta nel 1930, che viene trasmessa nella versione diretta da Giorgio Viscardi e diffusa dalla Rai nel giugno 1978 con l’interpretazione di Anna Proclemer.

La voce umana (titolo originale: La Voix humaine) è un’opera teatrale dello scrittore francese Jean Cocteau del 1930. In scena è presente solamente una donna al telefono.

L’opera rappresenta una complicata rottura di un rapporto d’amore. La donna, dopo essere stata lasciata, telefona al suo amante (del quale non si sente mai la voce all’altro capo del telefono) che ama ancora. La protagonista tenta anche il suicidio. A causa del basso livello del servizio telefonico di Parigi di quel tempo la conversazione viene interrotta più volte.

Jean Maurice Eugène Clément Cocteau (Maisons-Laffitte5 luglio 1889 – Milly-la-Forêt11 ottobre 1963) è stato un poetasaggistadrammaturgosceneggiatoredisegnatorescrittorelibrettistaregista e attore francese.

La versatilità, l’originalità e l’enorme capacità espressiva gli valsero il plauso internazionale. Cocteau è soprattutto conosciuto per il romanzo I ragazzi terribili (1929), l’opera teatrale La voce umana (1930) e il film La bella e la bestia (1946).

Jean Cocteau nasce il 5 luglio 1889 a Maisons-Laffitte, cittadina a pochi chilometri da Parigi, da Eugénie Lecomte e Georges Cocteau, già genitori di Marthe (1877-1958) e Paul (1881-1961). Il padre, depresso e senza lavoro, si suicida nel 1898[1]. D’estate, fino all’adolescenza, risiede spesso nel paese natale, presso i nonni materni, che hanno anche un “hôtel particulier” a Parigi, in rue La Bruyère 45,[2] oppure va dagli altri nonni, a Vierzy. Dopo la morte del padre vive per qualche mese in Svizzera.

Ha una governante tedesca, Joséphine Ebel, da lui detta “Jéphine”. Disegna molto, soprattutto fa caricature. Frequenta il Liceo Condorcet di Parigi fino all’età di 15 anni allorché decide di studiare privatamente, non essendo interessato agli studi ufficiali; ciononostante, dopo aver tentato invano di conseguire la maturità al liceo Fénelon, nel 1907 interromperà ogni studio[1]. In questo periodo prende a frequentare i salotti degli amici Lucien DaudetReynaldo HahnCatulle Mendès e Maurice Rostand[3], pubblicando nel 1909 il suo primo libro di poesie La lampada di Aladino e fondando una rivista “Schéhérazade”, che non dura a lungo. Abita con la madre in rue d’Anjou, 10.

Si appassiona quindi al mondo della musica, frequentando il balletto, e ha occasione di assistere al primo spettacolo in assoluto dei Balletti russi di Sergej DjagilevPavillon d’Armide. Conosce di persona Djagilev, che gli commissiona il soggetto di Le Dieu bleu, balletto su musica di Reynaldo Hahn, presentato al Théâtre du Châtelet nel 1912.

Pubblica intanto altre due raccolte di poesie e compie un viaggio in Algeria (12 marzo – 8 aprile 1912). Nel 1913 resta colpito dalla prima della La sagra della primavera di Stravinskij, nonostante l’opera abbia generato un putiferio e abbia diviso ferocemente pubblico e critica (Cocteau la prende a modello di quel che per lui è l’arte moderna).

Foto interna ed esterna: https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2020/11/A-teatro-con-Rai5-canale-23-c7ac591e-8640-4546-8676-7c6d58dd4476-ssi.html