martedì, Aprile 22, 2025
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Marche Pride: la risposta del Popolo della Famiglia

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Marche Pride: la risposta del Popolo della Famiglia. Sebastianelli (PDF): “La Libertà di espressione è una garanzia costituzionale, ma deve valere per tutti”

“Ci chiediamo come un carnevale, con persone mascherate da cane, con tanto di collare,   possa rappresentare una lotta per rivendicare dei (presunti) diritti”.

Questo ha dichiarato Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale  marchigiano  del Popolo della Famiglia, commentando la manifestazione lgbt  che si è svolta   sabato pomeriggio lungo le vie di  Ancona.

” Una sfilata per la libertà? per esprimere il dissenso ad una politica sempre più repressiva?
Certo – continua Sebastianelli – talmente repressiva che permette, senza alcun limite, di svolgere manifestazioni, che definire originali è un eufemismo.
Se   davvero ci fosse repressione nei loro confronti non gli sarebbe stato  permesso di manifestare le proprie idee, invece…
I diritti negati sono altri: quello  di  nascere, senza  essere uccisi nel grembo materno; quello di non essere uccisi se malati, disabili o anziani perché non produttivi e  considerati un costo per le casse dello Stato;  il diritto di un bambino di non essere comprato con l’utero in affitto (chiamiamolo col suo vero nome, non “gpa”) il diritto di una donna economicamente debole di non essere costretta a vendere, rischiando la salute,  i propri ovuli o ad affittare il suo utero, o a vendere il suo corpo per soddisfare i desideri di persone facoltose;   il diritto di trovare un lavoro e di  ricevere uno stipendio che permetta di mantenere la propria  famiglia, il diritto  di  avere una vecchiaia serena, con una pensione che permetta di vivere dignitosamente,  il diritto di poter assistere i propri familiari malati  e  i figli disabili senza essere costretti a fare i salti mortali, sia lavorativi che economici, per riuscirci;  Questi (e non solo) sono i veri diritti violati, queste sono le persone veramente discriminate.
Non ci soffermiamo troppo  sulla proposta  di inserire la cultura queer nei programmi di studio (magari al posto dell’omofoba Divina Commedia di Dante?) quella che davvero manca è la libertà dei genitori di vedere i propri figli istruiti nel migliore dei modi. Diritto, ad oggi, riservato solo ai pochi che possono permettersi scuole private molto costose.”

“Il Popolo della Famiglia – conclude Sebastianelli – rispetta l’art. 21 della Costituzione e difenderà sempre il diritto (anche della comunità lgbt) di manifestare  la propria opinione, ma  non tacerà  di fronte ad idee contrarie ai principi non negoziabili, alla vita o, come il (per fortuna defunto) ddl Zan, restrittive e punitive per la libertà di opinione.
Denuncerà sempre, inoltre, azioni volte a silenziarlo, come avvenuto, ad esempio, con le presentazioni del libro “contro l’aborto” di Mario Adinolfi.
Perché il diritto di esprimere la propria opinione, se vale, deve valere per tutti.”

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