Il film biografico stasera in TV: “Paolo Borsellino” giovedì 18 luglio 2024 alle 21.30 su Rete 4 – Paolo Borsellino è una miniserie televisiva italiana (due puntate da 100 minuti) del 2004, diretta dal regista Gianluca Maria Tavarelli e andata in onda su Canale 5 l’8 e il 9 novembre 2004.
Ambientata a
Palermo, narra la storia dal
1980 al
1992 del pool antimafia dei giudici
Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino, sotto la guida di
Rocco Chinnici, e successivamente dal giudice
Antonino Caponnetto, nella disperata e impegnata guerra contro la mafia.
«Io non sono un eroe. Semplicemente non giro la testa dall’altra parte. Non faccio finta di non vedere» |
Il giudice
Paolo Borsellino apprende dalle indagini del capitano dei
carabinieri Emanuele Basile – in seguito assassinato in un agguato – della prossima alleanza tra la
mafia palermitana (ritenuta in declino) e quella
corleonese. Insieme ai colleghi
Giovanni Falcone e
Rocco Chinnici,
Giuseppe Di Lello,
Leonardo Guarnotta e ai commissari
Giuseppe Montana e
Ninni Cassarà, Borsellino crea un pool investigativo sulla “nuova” mafia dedita al traffico di
droga e in grande espansione, grazie all’appoggio di banchieri e politici incensurati. I successivi clamorosi arresti trasformano Borsellino e i suoi collaboratori in un bersaglio della mafia. Il primo a cadere sarà
Rocco Chinnici nel
1983, per un’
autobomba nei pressi della propria abitazione.
Intanto le rivelazioni del boss pentito
Tommaso Buscetta portano al primo
maxiprocesso, che eliminerà i grandi vertici di
Cosa Nostra; i commissari Montana e Cassarà vengono però assassinati a distanza di pochi giorni nell’estate del
1985, mentre la vita blindata dei superstiti si fa sentire con tutto il suo peso sulla famiglia Borsellino: è in particolare la figlia adolescente del giudice a pagarne il prezzo più alto, ammalandosi di
anoressia nervosa.
Nei primi
anni novanta Giovanni Falcone ottiene la creazione a
Roma della
Direzione nazionale antimafia, ma
viene ucciso insieme alla moglie
Francesca Morvillo e alla scorta, prima di poterne assumere la direzione. Ormai consapevole della fine prossima, e della presenza di traditori nello stesso
Palazzo di Giustizia, Borsellino si isola sempre di più, continuando le indagini dei colleghi e cercando, per quanto possibile, di preparare i familiari e i fedeli agenti della scorta all’inevitabile fine, che avverrà il 19 luglio
1992 con un attentato mafioso in
pieno centro a Palermo
Paolo Emanuele Borsellino (
Palermo,
19 gennaio 1940 –
Palermo,
19 luglio 1992) è stato un
magistrato italiano,
vittima di Cosa nostra nella
strage di via D’Amelio assieme ai cinque agenti della sua scorta:
Agostino Catalano,
Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della
Polizia di Stato a cadere in servizio
[2]),
Vincenzo Li Muli,
Walter Eddie Cosina e
Claudio Traina. Assieme a
Giovanni Falcone, collega e amico d’infanzia fino alla morte, Paolo Borsellino è considerato una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla
mafia in Italia e a livello internazionale.
Figlio di Diego Borsellino (
1910–
1962)
[3][4] e di Maria Pia Lepanto (
1909–
1997)
[5][6], Paolo Emanuele Borsellino nacque a Palermo il 19 gennaio
1940 nel quartiere popolare della
Kalsa, dove, durante le tante partite a calcio nel quartiere, conobbe
Giovanni Falcone, più grande di lui di otto mesi, con il quale instaurò un’amicizia mai incrinatasi. Figlio secondogenito, la famiglia era completata dalla sorella maggiore Adele (
1938–
2011)
[7], dal fratello minore
Salvatore (
1942) e dall’ultimogenita
Rita (
1945–
2018). Portava lo stesso nome del nonno paterno, originario di
Castrofilippo, in
provincia di Agrigento.
[3][8]
Dopo aver frequentato le scuole dell’obbligo Paolo si iscrisse al liceo classico “Giovanni Meli” di Palermo. Durante gli anni del liceo diventò direttore del giornale studentesco “Agorà”. L’11 settembre
1958 si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza presso l’
Università degli Studi di Palermo con numero di matricola 2301
[9]. Dopo una rissa tra studenti simpatizzanti di destra e sinistra, finì erroneamente in tribunale dinanzi al magistrato
Cesare Terranova, cui dichiarò la propria estraneità all’accaduto. Il giudice sentenziò che Borsellino non fosse implicato nell’episodio. Proveniente da una famiglia con simpatie politiche di destra nel
1959 si iscrisse al
Fronte Universitario d’Azione Nazionale, organizzazione degli universitari
missini, di cui divenne membro dell’esecutivo provinciale e fu eletto come rappresentante studentesco nella lista del
FUAN “Fanalino” di Palermo
[10]. Il 27 giugno
1962, all’età di ventidue anni, Borsellino si laureò con 110 e lode con una tesi su “
Il fine dell’azione delittuosa” con relatore il professor
Giovanni Musotto.
[11] Pochi giorni dopo, a causa di una malattia, suo padre morì all’età di cinquantadue anni. Borsellino si impegnò, allora, con l’ordine dei farmacisti a mantenere attiva la farmacia del padre fino al raggiungimento della laurea in
farmacia della sorella
Rita. Durante questo periodo la farmacia fu data in gestione per un affitto bassissimo, 120.000 lire al mese
[12] e la famiglia Borsellino fu costretta a gravi rinunce e sacrifici. A Paolo fu concesso l’esonero dal
servizio militare di leva poiché egli risultava “unico sostentamento della famiglia”.
Nel
1967 Rita si laureò in farmacia e il primo stipendio da magistrato di Paolo servì a pagare la tassa governativa. Il 23 dicembre
1968 sposò Agnese Piraino Leto (
1942–
2013)
[13][14], figlia di Angelo Piraino Leto (
1909–
1994)
[15], a quel tempo
magistrato, presidente del tribunale di Palermo. Dalla moglie Agnese ebbe tre figli: Lucia (
1969), Manfredi (
1971) e Fiammetta (
1973).
[16]
Regia di
Francesco Miccichè
Con:
Cesare Bocci, Giulio Corso e
Anna Ammirati
Fonte:
WIKIPEDIA
Giovedì 18 luglio in prima serata su Retequattro “Paolo Borsellino“, la miniserie diretta da Gianluca Maria Tavarelli. “Paolo Borsellino” narra la storia del pool antimafia – dal 1980 al 1992 -, di Falcone e Borsellino, sotto la guida di Rocco Chinnici, e poi di Antonino Caponnetto.
Cast: Giorgio Tirabassi, Ennio Fantastichini, Giulia Michelini, Elio Germano, Ninni Bruschetta, Claudio Gioè.
Foto interna ed esterna:
https://www.quimediaset.it/comunicati/paolo-borsellino_36623.htm biograficofilmPaolo Borsellino