martedì, Settembre 10, 2024
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Crisi idrica, Ruggeri: “Basta con il rimandare le scelte”

Crisi idrica

Crisi idrica, Ruggeri: “Basta con il rimandare le scelte” – “La nostra Regione sta attraversando una situazione molto difficile riguardo la disponibilità di acqua potabile. Le poche precipitazioni invernali, soprattutto quelle nevose, non hanno permesso una ricarica sufficiente delle falde e degli invasi, che peraltro hanno capienza dimezzata a causa dei sedimenti accumulati in mancanza di una periodica pulizia.

Già nel mese di ottobre 2023 la Ciip spa, l’azienda che fornisce l’acqua nel Piceno e nel Fermano ad oltre 180 mila utenze, lanciava l’allarme su un alto rischio di crisi idrica.
A febbraio 2024 i due gestori del servizio idrico integrato della Provincia di Pesaro e Urbino hanno denunciato, a mezzo stampa, lo stato di crisi idrica.

Nei mesi a seguire la crisi è andata sempre più peggiorando: il 29 giugno 2024 la Ciip spa ha annunciato la sospensione dell’erogazione idrica nelle ore notturne in molte zone delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Nell’entroterra pesarese è iniziato l’utilizzo di autocisterne per alimemtare i serbatoi di alcuni Comuni. Il 12 luglio la Regione Marche, per voce dell’Assessore Aguzzi, e l’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale hanno chiesto ai Comuni della provincia di Pesaro Urbino di emanare una apposita ordinanza rivolta alla limitazione dei prelievi di acqua dal pubblico acquedotto e per un suo uso razionale, al fine di evitare inutili sprechi. Una settimana dopo è stato il Genio Civile Marche Nord ad emanare un Decreto che dispone la riduzione del 50% dei prelievi da tutti i corsi d’acqua superficiali del territorio pesarese, contestualmente all’invito da parte del Prefetto di Pesaro e Urbino alla riduzione del consumo per finalità non essenziali.

Infine il 2 agosto l’annuncio, da parte dell’Assessore regionale Aguzzi, dell’apertura prima del Pozzo di Sant’Anna, collocato nel Comune di Fossombrone, e poi del pozzo del Burano, che tanto fa discutere da anni. Uno fra i temi più rilevanti utilizzati dai candidati dello schieramento di centrodestra della Provincia di Pesaro e Urbino, nella campagna elettorale che portò l’attuale maggioranza al Governo della Regione: l’eccessivo ricorso alle acque strategiche di origine minerale del Pozzo del Burano. E quest’anno, per la prima volta nella sua storia, lo si apre con i rubinetti al massimo, per un consumo di 300 litri al secondo. Peggio della gestione dell’amministrazione regionale precedente.

Nella seduta n. 75 del 5 luglio 2022 furono discusse ed approvate all’unanimità dall’Assemblea Legislativa Regionale ben 5 mozioni che avevano come comune denominatore la necessità della pulizia degli invasi, della riduzione delle dispersioni della rete idrica, di un uso parsimonioso e corretto dell’acqua da parte dei cittadini e nelle attività imprenditoriali, in particolar modo nel settore agricolo, e di favorire la raccolta dell’acqua piovana. Recentemente si sono aggiunte due nuove proposte: la Rete dei Laghi e un depuratore per sfruttare l’acqua dell’invaso della diga di Mercatale di Sassocorvaro, che andrebbe a servire i cittadini di Pesaro e comuni limitrofi.

Personalmente ritengo auspicabile concentrare le poche risorse disponibili su una serie di interventi che, nel breve e medio periodo, possano mettere in sicurezza l’approvvigionamento di acqua a scopo idropotabile e irriguo su tutto il territorio regionale, scartando a priori progetti ambientalmente impattanti, che richiedono tempi troppo lunghi ed enormi investimenti, come la realizzazione di una nuova diga. Serve invece occuparsi della pulizia degli invasi esistenti, e semmai valutare seriamente il progetto denominato Rete dei Laghi, progetto rilanciato anche dal Presidente del Consiglio regionale Latini con la mozione n. 443 che propone un “coordinamento di tutti i soggetti pubblici interessati per realizzare una serie di laghi in rete”.

Marta Ruggeri, Capogruppo M5S in consiglio regionale

Foto di rony michaud da Pixabay

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