E’ in corso a Fossombrone, presso il Museo archeologico “A. Vernarecci”, la mostra “Il ritorno del Vertumno. 150 anni dalla scoperta della stipe votiva di Isola di Fano” (fino al 22 dicembre).
Tra il 1874 e il 1899 fu recuperato, presso il torrente Tarugo, affluente del Metauro, all’altezza di Isola di Fano, un gran numero di statuette di bronzo e terracotta: la maggior parte dei materiali andò subito dispersa, a eccezione di 13 bronzetti che sono attualmente conservati nei musei di Fossombrone, Pesaro, Firenze e Parigi.
Le statuette di bronzo ed i votivi fittili sono da mettere in relazione con un deposito legato a un luogo di culto in cui veniva venerata una divinità salutare e venivano impetrate richieste di guarigione. Il deposito di Isola di Fano copre un arco di circa cinque secoli, da metà VI al II-I sec. a.C.
Il fulcro della mostra è rappresentato dalla statuetta di augure o dignitario etrusco (nella foto) trovata nel 1884 ed identificata all’epoca con un’immagine di Vertumno, dio etrusco dei mutamenti di stagione e della maturazione dei frutti, nome con cui ancora oggi è nota.
Venne acquistata dal Regio Governo ed assegnata al Museo Nazionale di Firenze, dove tuttora si trova. Si tratta di una statuetta alta 28 cm, di altissima qualità, fusa nell’officina di un bronzista etrusco tra 510 e 490 a.C., con un bastone ricurvo (probabile lituo) nella mano destra.
Il Museo Archeologico “Vernarecci” fu istituito nel 1901 ad opera dello studioso e canonico forsempronese Augusto Vernarecci, cui è intitolato. La Corte Alta, edificio voluto dal duca Federico da Montefeltro quale sua sede nella città metaurense, ospita oggi le sale del Museo.
Al suo interno, una grande quantità di materiali, tutti di provenienza locale, documenta il succedersi delle culture umane della media valle del Metauro, dalla preistoria alla civiltà Romana.
Di notevole interesse la serie di bronzetti e di statuette fittili provenienti dalla stipe del Tarugo (VI – IV sec. a.C.) nonché le due teglie bronzee provenienti da Cignale Basso presso Isola di Fano (sec. V a.C.).
Nell’ampia sala del trono, che nella parete di fondo conserva tracce di un fondale dipinto utilizzato in epoca rinascimentale come scenografia teatrale, sono esposti i materiali di età romana. L’allestimento è articolato in tre settori, a partire da quello riguardante la città e il territorio, con epigrafi, bassorilievi e statue datate tra il I sec. d.C. e il IV sec. d.C., che permettono di ricostruire idealmente la struttura della città di Forum Sempronii (l’attuale S. Martino del Piano), passando al settore incentrato sugli aspetti e sulle testimonianze della vita quotidiana, caratterizzato dalla presenza di monete, strumenti chirurgici, gioielli, ed un notevole pavimento a mosaico proveniente dalla Domus di Europa.
Alle tombe e ai rituali funerari è infine dedicato il terzo settore: qui è ricostruito il rito funerario di epoca romana attraverso stele, sarcofagi e urne cinerarie, corredi funebri e la ‘pigna’ simbolo di salvezza eterna garantita da Dioniso.
Tra i monumenti sepolcrali si segnalano in particolare la stele a pseudoedicola dei Marii, con i ritratti dei defunti (fine I sec. a.C.), la stele dello speculator Orfius, ritratto a figura intera con le sue armi (I sec. d.C.) ed un elemento architettonico.
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Note : I nostri Musei sono visitabili negli orari sopra indicati A CHIAMATA, contattando l’ufficio turistico ai seguenti recapiti – Fisso 0721 723263 – Reperibilità 340 8245162 anche Whatsapp
· Ingresso : Intero: 4 €; ridotto: 3 €
· Tipologia : Archeologia Storia
· Servizi : Biglietteria, Book-shop, Sala conferenze, Sala o laboratorio per attività didattiche, Sala proiezione audio/video
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