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Il film western stasera in TV: “Il mio nome è nessuno” lunedì 11 novembre 2024

il mio nome è nessuno

Il film western stasera in TV: “Il mio nome è nessuno” lunedì 11 novembre 2024 alle 21.10 su Rai Movie (Canale 24) – Il mio nome è Nessuno è un film del 1973 diretto da Tonino Valerii.[1][2] ed interpretato da Terence Hill e Henry Fonda.

«Pensa che bello… centocinquanta figli di puttana scatenati a cavallo da una parte, e dall’altra parte tu, solo.»

(Nessuno a Jack Beauregard)

Alla fine dell’Ottocento l’era romantica del Selvaggio West si avvia alla conclusione. Un giovane vagabondo che si fa chiamare “Nessuno” trascina la sua vita in maniera spensierata. Nessuno si imbatte nel leggendario cacciatore di taglie Jack Beauregard, ormai anziano e desideroso di rifugiarsi in Europa.

Beauregard è l’idolo d’infanzia di Nessuno, cresciuto nel mito delle sue imprese; ma il vecchio pistolero è ormai disilluso, consapevole della fine della sua era. Nessuno, da perfetto fan di Beauregard, cercherà in tutti i modi di fargli finire la carriera con un’ultima, memorabile, impresa: Jack dovrà sconfiggere da solo il Mucchio Selvaggio, la leggendaria carica di 150 cavalieri, che in tutto il film appare e scompare come se fosse una visione.

Beauregard contro il Mucchio Selvaggio

Nessuno riuscirà infine a far scontrare Jack con il Mucchio Selvaggio. Sembra uno scontro impossibile, ma al momento giusto Jack si ricorderà che ci sono candelotti di dinamite nascosti nelle selle di alcuni dei centocinquanta. Concluso l’epico scontro, Nessuno organizza per Jack la perfetta uscita di scena per un grande eroe: la sua morte. Secondo Nessuno un eroe, per far in modo che le sue gesta finiscano scritte nei libri di storia, deve assolutamente morire.

Così, dopo un finto duello tra loro, organizzato in pieno centro a New Orleans, Beauregard rimane (fintamente) ucciso, lasciando a Nessuno la sua pesante eredità di giustiziere, oltre che lo stuolo dei suoi nemici accumulati in vita. Giocando col nome di chi l’ha sconfitto nel finto duello, su una targa commemorativa viene scritto: “Nessuno è stato più veloce di lui”, frase a doppio senso che lascia irrisolto il dubbio su chi dei due fosse veramente il migliore [3].

Il duello finale in cui Nessuno finge di uccidere Beauregard

Beauregard è finalmente libero, poiché tutti lo credono morto. Dalla cabina della nave che lo porterà in Europa scrive malinconicamente al suo giovane ammiratore. Il West non è più quello violento ma schietto e sincero che lui aveva conosciuto, l’era dei duelli e della solitudine è finita, occorre una nuova morale per i tempi nuovi.

Produzione

Alla domanda se alcune scene del film fossero state girate da Sergio Leone, il regista romano rispose: «Lo ammetto, è opera mia. Tutto l’inizio, tanto simile a quello di Il buono, il brutto, il cattivo; il duello con i cappelli nel cimitero indiano, un ricordo di Per qualche dollaro in più; lo scontro di Beauregard con il mucchio selvaggio e il finto duello finale, sono tutte scene che ho girato personalmente. E senza falsa modestia, sono quelle che il pubblico ricorda di più. Per il resto, trovo che l’aspetto burlesco del film, quello più direttamente imparentato alla serie di “Trinità”, sia troppo sottolineato».[4] La miniera che appare attraverso la vetrata è quella della città fantasma di Bodie, California.

Regia di Tonino Valerii

Con Terence Hill e Henry Fonda

Fonte: WIKIPEDIA

C’è lo zampino di Sergio Leone nel western “Il mio nome è Nessuno” di Tonino Valerii, in programma in prima serata lunedì 11 novembre su Rai Movie.Stati Uniti, fine Ottocento, la mitica era del “selvaggio west” è al tramonto, ma c’è un giovane spensierato e intraprendente che ancora ci crede: si fa chiamare “Nessuno” ed è un grande ammiratore del leggendario cacciatore di taglie Jack Beauregard. I due s’incontrano e il ragazzo s’impunta perché il suo idolo (ormai piuttosto disincantato) porti a compimento un’ultima grande impresa: sconfiggere da solo il famoso “mucchio selvaggio”, 150 pistoleri a cavallo armati fino ai denti. Sul film è impresso il marchio forte di Leone che oltre a ispirare il soggetto dichiarò di aver girato personalmente alcune scene: più in generale l’opera appare in forte continuità col lavoro del maestro del western spaghetti, compreso il commento musicale firmato da Ennio Moricone. Funziona bene l’accoppiata Henry Fonda-Terence Hill.

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