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Pescara-“Indiscrezioni”, in mostra la fotografia del Premio Oscar Giuseppe Tornatore

Pescara- “Indiscrezioni”, in mostra la fotografia del Premio Oscar Giuseppe Tornatore-Da Bagheria alla Siberia. Sono 28 le fotografie in bianco e nero e a colori firmate dal premio Oscar Giuseppe Tornatore esposte nella mostraIndiscrezioni a Pescara fino al 20 dicembre 2024 presso la prima sala di Fondazione La Rocca, presentata nell’ambito di Fla Festival di Libri e Altrecose e Mood Photography e a cura di Stefano Schirato.

La passione per la fotografia di Tornatore

La passione per la fotografia del regista nacque nel 1964 quando aveva solo otto anni. Sotto la guida di Mimmo Pintacuda, fotografo e proiezionista, il giovanissimo Tornatore inizia ad esplorare e documentare la sua città natale, Bagheria, con l’aiuto di una Rolleicord.

La prima sezione della mostra è dedicata agli scatti della sua Sicilia, con le immagini scattate tra il 1967 e il 1977 in cui Tornatore esplora la sua città e la sua regione. Fotografie che risuonano di nostalgia e di orgoglio, di una connessione chiara e profonda con la sua terra.

E poi i bambini che giocano per strada, le feste popolari, i manifesti incollati ai muri, i volti, i ritratti dei suoi familiari, un omaggio vero alle tradizioni siciliane, alle persone e ai luoghi che hanno plasmato il suo immaginario.

La Siberia

La seconda sezione, invece, presenta fotografie risalenti al 1999, anno in cui il regista si recò in Siberia, dopo essersi dedicato per anni esclusivamente al cinema.

Quell’anno Italgas gli commissionò un lavoro: un viaggio a Novij Urengoi, una città nata negli anni Ottanta grazie alla scoperta di oltre seimila miliardi di metri cubi di riserve naturali. Le foto immortalano la natura, la resilienza della popolazione locale, il contrasto tra il paesaggio urbano e quello siberiano con le sue bufere di neve. Tornatore poi si spinse oltre il conglomerato urbano, oltre il Circolo Polare Artico, dove fotografò le comunità di cacciatori di renne, documentando l’immensità degli spazi aperti fino ai momenti più intimi degli uomini e donne che vivono.

La passione per la fotografia di Tornatore

La passione per la fotografia del regista nacque nel 1964 quando aveva solo otto anni. Sotto la guida di Mimmo Pintacuda, fotografo e proiezionista, il giovanissimo Tornatore inizia ad esplorare e documentare la sua città natale, Bagheria, con l’aiuto di una Rolleicord.

La prima sezione della mostra è dedicata agli scatti della sua Sicilia, con le immagini scattate tra il 1967 e il 1977 in cui Tornatore esplora la sua città e la sua regione. Fotografie che risuonano di nostalgia e di orgoglio, di una connessione chiara e profonda con la sua terra.

E poi i bambini che giocano per strada, le feste popolari, i manifesti incollati ai muri, i volti, i ritratti dei suoi familiari, un omaggio vero alle tradizioni siciliane, alle persone e ai luoghi che hanno plasmato il suo immaginario.

La Siberia

La seconda sezione, invece, presenta fotografie risalenti al 1999, anno in cui il regista si recò in Siberia, dopo essersi dedicato per anni esclusivamente al cinema.

Quell’anno Italgas gli commissionò un lavoro: un viaggio a Novij Urengoi, una città nata negli anni Ottanta grazie alla scoperta di oltre seimila miliardi di metri cubi di riserve naturali. Le foto immortalano la natura, la resilienza della popolazione locale, il contrasto tra il paesaggio urbano e quello siberiano con le sue bufere di neve.

Tornatore poi si spinse oltre il conglomerato urbano, oltre il Circolo Polare Artico, dove fotografò le comunità di cacciatori di renne, documentando l’immensità degli spazi aperti fino ai momenti più intimi degli uomini e donne che vivono lì.

In esposizione una selezione di 28 immagini, scelte tra la produzione fotografica del regista Premio Oscar e suddivise in due sezioni dedicate rispettivamente alla Sicilia (1967-1977) e alla Siberia (1999).

All’età di otto anni, Giuseppe Tornatore comincia a frequentare Mimmo Pintacuda, proiezionista del Cinema Capitol di Bagheria e fotografo. Le foto di Pintacuda stupiscono il futuro regista ancora bambino perché gli mostrano aspetti mai visti del suo paese natale. Grazie all’esempio e alla passione del maestro, con la sua fedele Rolleicord al seguito, Giuseppe inizia un lungo periodo di esplorazione della realtà che lo circonda.

Le immagini siciliane di quel periodo risuonano di nostalgia e orgoglio, rivelando la profonda connessione con la sua terra di origine. Il gioco dei bambini in strada, le feste popolari, i manifesti incollati ai muri, i volti, i ritratti dei suoi familiari: ogni scatto ferma nel tempo un momento e rende omaggio alle tradizioni, alle persone e ai luoghi che hanno plasmato il suo immaginario.

È solo nel 1999 che, dopo essersi dedicato quasi esclusivamente al cinema, il regista torna alla sua antica passione. L’occasione è un lavoro commissionatogli dall’Italgas: un viaggio in Siberia per raccontare Novij Urengoi, un moderno agglomerato urbano, nato intorno agli anni 80’, grazie alla scoperta di oltre 6000 miliardi di metri cubi di riserve di gas naturali.
Tornatore accetta e il risultato è un alternarsi di sagome scure, quasi irriconoscibili, avvolte in bufere di neve e scene di interni familiari e quotidiani. Tornatore si spinge poi oltre il Circolo Polare Artico, dove ritrae le
comunità di cacciatori di renne, rivelando un contrasto affascinante tra la vastità degli spazi aperti e l’intimità delle vite di uomini e donne che hanno imparato a vivere in armonia con un ambiente ostile.

Dove
Fondazione La Rocca
Via Raffaele Paolucci 71
Pescara

Orari di apertura
(9 novembre – 20 dicembre 2024)

dal martedì al sabato, ore 16:00 – 20:00

Altre info
Mostra organizzata in collaborazione tra FLA Festival di Libri e Altrecose e MOOD Photography nell’ambito di FLAsh, la sezione del festival dedicata ai linguaggi fotografici.
La mostra è ospitata dalla Fondazione La Rocca.

*** Ingresso libero

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