Giorgetti avanti sulla Manovra: dopo la promozione di Bruxelles arriva l’OK del Senato sulla fiducia al Decreto fiscale
La Manovra del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dopo la grande vittoria ottenuta a Bruxelles con la promozione a pieni voti mentre Germania e Olanda venivano sonoramente bocciate avanza a gonfie vele anche nei palazzi parlamentari, ottenendo l’ampia fiducia del Senato sul decreto fiscale.
Infatti il Senato ha approvato il Decreto Fiscale di Giorgetti votando sì alla fiducia al governo con 100 voti favorevoli.
Il provvedimento, che scade il 18 dicembre, passa ora all’esame della Camera per la seconda lettura.
Tra le misure, la possibilità di rinviare a gennaio 2025 il versamento del secondo acconto Irpef di novembre.
E poi: ampliamento platea Bonus Natale, riapertura termini concordato preventivo biennale.
Il Governo vara il Decreto Flussi: voto favorevole della Camera alla fiducia con 180 sì e 106 no
Un importante passo avanti del Governo Meloni si è registrato in Parlamento sul percorso per il contrasto all’immigrazione clandestina. L’Aula della Camera infatti ha approvato la fiducia posta dal governo sul Dl Flussi, con 180 sì e 106 no.
Il provvedimento contiene misure urgenti “in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, tutela e assistenza alle vittime di caporalato, gestione dei flussi migratori e protezione internazionale”. Contiene inoltre l’elenco dei Paesi sicuri per i rimpatri, tra cui Bangladesh, Egitto e Marocco, e stabilisce la competenza delle Corti di Appello per la convalida del trattenimento dei migranti.
Governo Meloni: sul caso dossieraggi il quadro è preoccupante secondo il Ministro Piantedosi
Dopo il progressivo peggioramento delle notizie che giungono sui diversi casi dei dossieraggi operati da più parti prevalentemente contro gli esponenti della maggioranza di centrodestra, dal Governo Meloni giungono forti segnali di allarme e proposte dure per stroncare le organizzazioni dedite a questi comportamenti delittuosi. In particolare le misure di contrasto provengono dal Viminale e per bocca del Ministro competente Matteo Piantedosi, molto vicino al leader della Lega e Vicepremier Salvini.
“Il quadro degli illeciti che emerge, al momento, è preoccupante e impone a tutti gli attori del sistema di sicurezza di effettuare ogni accertamento e ogni approfondimento necessario”.
Queste sono state infatti le dichiarazioni odierne del il ministro dell’Interno Piantedosi, al question time al Senato. Ma precisa che per ora “la compromissione del Ced del Viminale non è riscontrata”.
Dossieraggio anche per “attaccare avversari politici”, sottolinea. Poi:”Tra il 2022 e il 2023 oltre 25mila attacchi informatici classificati come rilevanti e più di 8mila nei primi mesi del 2024″
Salvini: la Lega chiede l’audizione immediata della GdF sui dossieraggi anti-centrodestra – Dopo lo scandalo sui dossieraggi politicizzati generato dalla denuncia del Ministro della Difesa Crosetto, che ha portato alla luce una vasta rete di accessi informatici abusivi per acquisire notizie riservate relative a molti politici della coalizione del centrodestra di governo, il leader della Lega Salvini parte al contrattacco chiedendo indaggini immediate ed approfondite come quelle che con un singolare tempismo hanno portato a ben quattro fascili aperti contemporaneamente contro il Generale Vannaci.
“L’inchiesta sugli spioni che setacciavano illegalmente i dati di centinaia di cittadini, soprattutto noi del Centrodestra e in particolare politici e persone vicine alla Lega, rivela un quadro sconcertante”. Così la Lega sull’inchiesta di Perugia su presunti dossieraggi.
15 indagati, anche giornalisti. “Chiederemo che il Copasir approfondisca la questione in dettaglio fino alla completa chiarezza sui fatti, a partire dalle audizioni dei vertici della GdF e dell’Antimafia. Siamo di fronte a un attacco alla Repubblica e a democrazia”
Foto interna: https://it.wikipedia.org/wiki/Matteo_Piantedosi#/media/File:Matteo_Piantedosi_-_Quirinale_2022.jpg
Foto esterna: https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Giancarlo_Giorgetti_Quirinale_2018.png