La nuova fobia religiosa diffusa e il pericolo per tutti
Esiste l’antisemitismo, l’islamofobia, l’odio razzista e xenofobo, l’odio anticristiano, quello di genere o anti- LGBT. Il sociologo Massimo Introvigne già Rappresentante per la lotta al razzismo, alla xenofobia e alla discriminazione per l’ OSCE, ritiene che sia venuto il tempo per la comunità internazionale di forgiare un neologismo ed individuare più rigorosamente un nuovo crimine d’odio: la Geovafobia.
Consiste nel prendere di mira i Testimoni di Geova e include attacchi verbali o fisici a individui o intere comunità a causa della loro fede, nonché l’uso di stereotipi, vale a dire generalizzazioni ampie e negative sul movimento religioso. Introvigne nel sito Bitter Winter definisce questo fenomeno come “paura irrazionale, odio, discriminazione o pregiudizio contro i Testimoni di Geova”.
Le osservazioni scaturiscono da un’attenta lettura del Rapporto dell’ USCIRF ovvero la Commissione degli Stati Uniti sulla libertà religiosa internazionale che ha aggiornato il precedente rapporto del 2020 in queste settimane. L’USCIRF è una commissione bipartisan del governo federale degli Stati Uniti, i cui membri sono designati dai leader del Congresso di entrambi i partiti politici, Democratico e Repubblicano, e nominati dal Presidente. Oltre a un rapporto generale annuale, produce periodicamente documenti ad hoc su questioni specifiche di libertà religiosa. Il nuovo documento datato novembre 2024, rileva che molti paesi continuano a perseguire o discriminare i Testimoni di Geova. Le leggi e gli statuti sull’estremismo che non riconoscono l’obiezione di coscienza hanno portato all’incarcerazione di centinaia di persone. Alcune nazioni negano loro il riconoscimento legale, i diritti o impongono politiche discriminatorie.
Certamente il termine Geovafobia potrebbe risultare equivoco per teologi e esegeti biblici. Di fatto il nome di Dio, Geova, è in uso da secoli in ambito dottrinale e compare in numerose traduzioni della Bibbia. Ma non solo; la parola Geova è utilizzata in contesti letterari, filosofici, musicali, economici e perfino politici, in centinaia di lingue e nazioni. Si va dal Pugio Fidei, polemica antigiudaica del Domenicano Raimondo Martini in pieno Medio Evo, agli scritti filosofici di Voltaire, Hegel, Feurbach e Nietzsche. Dalle Iscrizioni e raffigurazioni negli altari, volte, cripte di numerose chiese cattoliche e protestanti alle monete tedesche del ‘600; oppure dalle opere musicali di Giuseppe Verdi ai libri di Camus, Hemingway, Neruda o di Umberto Eco ed Elsa Morante, solo per rimanere nell’ambito della lingua italiana.
Evidentemente, denominarsi col nome Geova da parte dei Testimoni, fornisce un’identità forte al gruppo medesimo che così risulta visibile e chiaramente distinguibile nel panorama religioso e culturale mondiale.
Ci si potrebbe chiedere il perché di tale necessità visto che esiste già la categoria (sic) dei crimini d’odio anticristiano sotto la quale potrebbero rientrare i Testimoni di Geova.
Lo stesso Introvigne spiega che nell’area dell’OSCE, che comprende l’Europa, 154 incidenti di crimini di odio anticristiano su 570 nel 2023 hanno avuto come bersaglio i Testimoni di Geova, ovvero il 27%. Erano 129 nel 2022. Il Rapporto rileva che molti paesi continuano a perseguire o discriminare i Testimoni di Geova. Le leggi e gli statuti sull’estremismo che non riconoscono l’obiezione di coscienza hanno portato all’incarcerazione di centinaia di persone. Alcune nazioni negano loro il riconoscimento legale, i diritti o impongono politiche discriminatorie.
Il caso di persecuzione più noto e grave esaminato dallo studio USCIRF è la Russia. “Nell’ottobre 2024 – spiega Introvigne – oltre 140 Testimoni di Geova erano in custodia cautelare, sottoposti a lavori forzati o imprigionati, mentre altri nove erano ancora agli arresti domiciliari”. Anche le condanne per i Testimoni di Geova continuano ad aumentare in severità, così come i trattamenti, o meglio i maltrattamenti, nelle carceri e nei campi di lavoro russi. Ci sono segnalazioni, nota l’USCIRF, di prigionieri picchiati, sottoposti a waterboarding ed elettrocuzione “per diversi giorni”. La Russia perseguita anche i Testimoni di Geova nei territori dell’Ucraina che ha occupato illegalmente”.
Un altro grave caso di persecuzione è l’Eritrea, dove dal 1994 la comunità di fedeli subisce gravi vessazioni e imprigionamenti, nonché umiliazioni fisiche e psicologiche di ogni sorta.
Atre situazioni molto critiche per i Testimoni di Geova si verificano in Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan. Sebbene migliore per l’USCIRF la situazione in Kazakistan, dove i Testimoni sono legalmente riconosciuti, i fedeli continuano a subire accuse, molestie e interruzioni dei loro servizi religiosi. Situazione simile anche in Kirghizistan, in Azerbaigian dove i testimoni affrontano gravi complicazioni per la mancanza del servizio alternativo a quello militare. Anche l’Egitto impone diverse restrizioni alle attività religiose.
L’USCIRF segnala inoltre che Singapore continua a vietare i Testimoni di Geova e ha imprigionato otto membri per essersi rifiutati di prestare il servizio militare obbligatorio a partire da ottobre 2024. Le autorità negano loro l’accesso ai cappellani a causa della mancanza di registrazione ufficiale e vietano i loro materiali scritti, citando preoccupazioni per il benessere e l’ordine pubblico.
A sorpresa anche il Giappone, un paese democratico che normalmente sostiene campagne per la libertà religiosa internazionale, sta creando grosse difficoltà all’operato dei Testimoni di Geova. Dopo l’assassinio dell’ex Primo Ministro Shinzo Abe da parte di un uomo che voleva punirlo per la sua collaborazione con la Chiesa dell’Unificazione, sono state emanate diverse leggi, regolamenti e politiche per limitare le attività dei gruppi religiosi etichettati come “antisociali”. Alcuni, afferma l’USCIRF, “hanno avuto un impatto negativo sui Testimoni di Geova e rischiano di criminalizzare le loro pacifiche attività religiose e di mettere a repentaglio la loro sicurezza”. Recentemente la comunità ha dovuto affrontare un aumento della violenza, delle minacce di violenza e di altre forme di discriminazione sociale. I Testimoni di Geova hanno segnalato un aumento del 638 percento negli episodi di odio nel 2023, tra cui molteplici minacce di omicidio di massa. I Testimoni di Geova hanno anche segnalato discriminazioni sul lavoro, perdita del lavoro, molestie a scuola e attacchi violenti”.
Per concludere viene menzionata la Corea del Sud dove i Testimoni di Geova affrontano sfide a causa del loro rifiuto del servizio militare obbligatorio. Sebbene una legge del 2019 abbia introdotto il servizio civile alternativo, i critici sostengono che sia punitivo. Gli obiettori di coscienza devono lavorare e vivere in prigione per trentasei mesi, il doppio della durata del servizio militare.
Meritano secondo Introvigne, anche una “speciale menzione” la Norvegia e la Francia. La prima sta cercando di negare ai Testimoni di Geova la loro registrazione come organizzazione religiosa. La Francia, come hanno riconosciuto i tribunali , ha continuato a calunniarli attraverso informazioni inaccurate diffuse dalla missione ufficiale anti-sette MIVILUDES.
Sottolinea Introvigne relativamente ai comportamenti discriminatori che i Testimoni di Geova subiscono che “la loro difesa pacifica e vigorosa nei tribunali e nelle istituzioni internazionali contribuisce in modo significativo a stabilire precedenti legali in aree cruciali della libertà religiosa e del diritto dei diritti umani, inclusa l’obiezione di coscienza”
Va ricordato come fanno gli stessi Testimoni e gli storici – pochi per la verità- che la suddetta denominazione religiosa è già passata negli ultimi cent’anni sotto la “cura e attenzione” crudele di Mussolini, Franco, Hitler, Stalin e di numerosi altri governi in tutto il globo.
Esistono diversi tipi di odio e innumerevoli forme di fobia in questo nostri giorni complicati e poco luminosi. Una combinazione di paura, odio e pregiudizio avanza inesorabilmente in tutti gli strati della società, anche quella più progredita. Certamente, di una nuova forma di fobia e di forte avversione come quella menzionata sopra non si sentiva proprio la necessita.
Roberto Guidotti
Foto tratta da Bitterwinter.org: un disegno degli interrogatori e delle torture subite dai Testimoni di Geova in Giappone dopo la massiccia repressione governativa del 1939.
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