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Urbanistica-Caudo (RF):”Approvazione modifiche NTA”

Roma, 11 dicembre 2024 – Urbanistica-Giovanni Caudo (Roma Futura):“L’approvazione della delibera di variante delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG di Roma, approvato nel febbraio del 2008, è un traguardo storico, oggi raggiunto in Aula anche con il voto favorevole di Roma Futura” dichiara il Capogruppo in Campidoglio di Roma Futura Giovanni Caudo.

Presidente della Commissione Speciale PNRR Giovanni Caudo

“Un consenso convinto il nostro, dopo il grande lavoro di confronto che, insieme a Tiziana Biolghini, ho avuto con i colleghi di maggioranza. Un lavoro che, grazie alla delibera di Giunta dell’assessore Veloccia, ha permesso di completare il lavoro di modifica delle NTA del Piano Regolatore Generale vigente. Abbiamo votato sì, perché ritroviamo nel lavoro svolto una tensione riformatrice che se da un lato guarda alle esigenze nuove di una città che fisicamente sembra ancora quella di sempre, ma che è inserita in un contesto sociale e politico profondamente mutato, dall’altro è in grado di attualizzare dei princìpi fondamentali che fanno parte della migliore tradizione della cultura urbanistica ed è importante che Roma sia sulla frontiera di questa tensione. Roma non si deve far prendere dai falsi miti del liberismo, basta vedere il disastro in cui si trova oggi Milano, e non mi riferisco alle indagini della magistratura che hanno bloccato i cantieri o alle accuse dei mancati introiti in oneri di urbanizzazione per centinaia di milioni di euro, mi riferisco alla disuguaglianza profonda che caratterizza quella città”.

“Roma non ha bisogno di svilupparsi, questa parola consegniamola al Novecento. Roma ha bisogno di ripensarsi lì dove è stata già costruita, deve immaginarsi nuovamente e questo lo devono fare soprattutto gli operatori privati che devono avere regole certe la cui applicazione non deve richiedere l’intermediazione di nessuno, se non quella dell’istituzione pubblica. La città è pubblica ma la fanno i privati, ed è pubblica in quanto il pubblico definisce le regole e le sfide con cui i privati si possono misurare per dare vita alla città di domani” prosegue Caudo.

“Con il voto favorevole di Roma Futura rivendichiamo, dunque, lo scenario complessivo che le norme così modificate ci restituiscono, uno scenario che ci racconta di come sta cambiando Roma, delle sue nuove esigenze, delle sfide che la nostra città affronta nel primo quarto del XXI secolo, a partire dalla rigenerazione urbana, modalità essenziale e prevalente nella trasformazione della città. Una rigenerazione che per noi significa non solo pensare agli edifici, ma a quell’azione generativa che insieme alla trasformazione dell’edificio persegue un prevalente interesse pubblico, con attrezzature, servizi pubblici e un patrimonio di aree pubbliche, dato che le città non sono fatte solo di case. Da qui la cura “degli elementi che presentano particolare valore urbanistico, architettonico, archeologico e monumentale, culturale, da conservare e valorizzare”, e cioè della Carta per la Qualità che, ora rimessa di nuovo in coerenza con le norme di tessuto, potrà guidare i progettisti nella trasformazione edilizia e urbanistica, ma nel rispetto di quegli elementi che raccontano la storia di Roma, anche nelle sue pieghe minori, perché il valore storico non è solo nei grandi monumenti, ma nel tessuto edilizio stratificato della nostra città, in centro storico come nell’agro romano. Un sì convinto per quella norma sul contributo straordinario, che lì dove si conseguono rilevanti plusvalori immobiliari si incarica di redistribuirli a vantaggio di tutti i cittadini, anche di quelli nulla tenenti, per l’intenzione di far ritornare i residenti nel centro della città utilizzando tutte le occasioni, limitando la possibilità di una continua erosione della residenza stabile, dando la possibilità di frazionare e di accorpare a fini residenziali, sempre nel rispetto dei valori tutelati dalla Carta per la Qualità, ma soprattutto incentivando nei cambi d’uso degli uffici dismessi la residenza e penalizzando quelli verso gli alberghi”.

“Con le nuove NTA c’è poi la possibilità di far partire la rigenerazione in quei circa 9.000 ettari di città esistente solo parzialmente configurata e scarsamente definita nelle sue caratteristiche di impianto, morfologiche e di tipologia edilizia. Per l’inserimento di una modifica che non consente più di utilizzare l’agro romano per individuare gli ambiti di riserva. Ora ci resta solo di fare meglio lì dove abbiamo già costruito negli anni della speculazione, delle case autocostruite nelle borgate e dei quartieri di edilizia pubblica da riprogettare. Un sì convinto, infine, per il contributo all’emergenza casa della nostra città con l’inserimento ex novo di un articolo che definisce e regola l’Edilizia Residenziale Sociale. Come Gruppo Roma Futura rivolgiamo un ringraziamento non formale agli uffici tutti per l’importante lavoro svolto” conclude Caudo.

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