Vertenza Tekne di Ortona: lavoratori in sciopero a oltranza e nuovo sit-in davanti alla Prefettura – La vertenza Tekne si fa sempre più complessa e incerta, alimentando rabbia e preoccupazione tra le lavoratrici e i lavoratori. A oggi, non è ancora pervenuta un’offerta formale da parte della multinazionale italiana interessata a entrare o acquisire l’azienda, nonostante le trattative in corso.
Dopo l’ultimo incontro in Confindustria, la situazione è ferma: non ci sono novità rilevanti e il tempo stringe, considerando che le misure protettive previste dalla procedura di composizione negoziata scadranno entro pochi giorni.
Tre possibili scenari sembrano delinearsi: una rapida conclusione delle trattative entro il 20 dicembre; un rinvio del termine delle protezioni dai creditori, purché ci siano segnali concreti di una possibile intesa tra le aziende; o, infine, lo scenario peggiore, che i lavoratori e la FIOM CGIL sperano di scongiurare.
Nel frattempo, l’azienda è riuscita a recuperare fondi sufficienti per saldare almeno una mensilità delle quattro arretrate. Sebbene rappresenti una boccata d’ossigeno, resta insufficiente per placare le difficoltà economiche dei lavoratori, che continuano a scioperare a oltranza in attesa di sviluppi concreti.
Un incontro d’aggiornamento con Tekne è previsto per il tardo pomeriggio di oggi 15 dicembre, data in cui scadrà la riservatezza sulla trattativa in corso con quella che viene definita “l’ignota multinazionale italiana” operante nello stesso settore.
Intanto, per il 16 dicembre, dalle 10:00 alle 13:00, è stato organizzato un sit-in davanti alla Prefettura di Chieti. L’obiettivo è consegnare al Prefetto, rappresentante del Governo sul territorio, una sintesi della vertenza Tekne, richiedendo il sostegno delle istituzioni. La FIOM CGIL ricorda che il Governo, attraverso il Ministero della Difesa, è il principale cliente dell’azienda e, per questo, ha un ruolo determinante nel futuro della Tekne.
Le lavoratrici e i lavoratori restano compatti, determinati a non mollare fino a quando non arriveranno risposte concrete sia sulla trattativa tra le aziende sia sul pagamento degli stipendi arretrati.
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