La Francia dei patrioti in lutto: muore a 97 anni Jean Marie Le Pen, fondatore del Fronte Nazionale – Jean Marie Le Pen, il grande leone dei patrioti di Francia e morto stamattina a 97 anni, dopo una lunghissima vita spesa a tenere accesa la fiamma del tricolore transalpino che ardeva nel simbolo del Fronte Nazionale, da lui fondato oltre 50 anni fa nel solco dell’esperienza di Giorgio Almirante e del Movimento Sociale Italiano.
Si è spento infatti oggi all’età di 97 anni Jean-Marie Le Pen, figura storica dell’estrema destra francese.
Lo ha reso noto la famiglia all’Afp.
Fondatore del Front National, Le Pen si distinse per le sue posizione conservatrici. Deputato all’Assemblea nazionale e per più legislature all’Europarlamento, Le Pen si è candidato in diverse elezioni presidenziali francesi, arrivando al ballottaggio con Jacques Chirac nel 2002.
Nel 2011 passa la leadership alla figlia Marine. Nel 2018 viene espulso. Lo stesso anno il partito cambia nome: Rassemblement National.
Duello Macron-Le Pen al ballottaggio: affluenza altissima, nessuna maggioranza in vista a Parigi – A Parigi è sempre più arroventata l’attesa per l’esito stasera degli oltre 500 ballotaggi per le elezioni parlamentari convocate anticipatamente dal Presidente Macron dopo la vittoria a valanga dei nazionalisti del Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella alle recenti consultazioni europee.
La mossa di Macron che ha portato a una nuova avanzata lepenista al primo turno di domenica scorsa producendo però finora l’assegnazione ad RN e alleati di soli 39 seggi sui 289 necessari per la maggioranza assoluta in parlamento potrebbe al contrario raggiungere l’obiettivo di impedire la vittoria finale dei nazionalisti.
Infatti il cordone sanitario creato da tutti gli altri partiti con relative desistenze ai ballottaggi dei singoli collegi parrebbe secondo i sondaggi riuscire a fermare il successo dei lepenisti a circa 220 seggi di fronte ai circa 200 dell’estrema sinistra del Fronte Popolare ed ai circa 150 dei macronisti.
Questi risultati porterebbero però ad una probabile ingovernabilità del Parlamento, riportando in tal modo le scelte decisive nelle mani del Presidente.
Il clima però sempre più esasperato da autentica guerra civile scatenato da Macron e dall’estrema sinistra che hanno chiamato gli elettori a sbarrare la strada ai nazionalisti – che denunciano la “vittoria rubata” – ha portato ad una mobilitazione senza precedenti degli elettori con una grande partecipazione al voto ed il fondato timore di possibili disordini ed incidenti di piazza fra le opposte fazioni.
Infatti l’affluenza al ballottaggio delle legislative in Francia si conferma a livelli record: secondo i dati del ministero dell’Interno, alle 17 ha votato il 59,71% degli aventi diritto, contro il 59,39% di una settimana fa alla stessa ora. Una partecipazione che segna il record dal 1981, quando alle 17 aveva votato il 61,4%.
Fra poche ore conosceremo i risultati delle urne anche se sembra assai probabile un risultato senza maggioranze plausibili, e questo parziale successo degli anti-nazionalisti che propongono come candidato Primo Ministro il promettente 28enne Jordan Bardella di origine italiana potrebbe però ritorcersi contro centristi ed estrema sinistra chiamati poi a governare in una condizione di grave difficoltà dei conti pubblici transalpini che verrebbe fortemente aggravata dall’eventuale applicazione del programma assistenzialista del Fronte Popolare che peggiorerebbe il deficit francese della mostruosa cifra record di altri 289 miliardi di € per maggiore spesa pubblica che porterebbe Parigi verso un probabile default.
Deficit eccessivi, l’Unione Europea avvia la procedura d’infrazione nei confronti di Italia, Francia ed altri 5 Stati membri – Dopo numerosi preavvisi agli Stati Europei provenienti da Bruxelles sui problemi di bilancio pubblico più volte evidenziati, è giunta stamattina la ufficializzazione dall’Unione Europea dell’avvio delle procedure di infrazione per deficit eccessivi nei confronti del nostro Paese e di 6 altri stati membri.
Infatti la Commissione dell’Unione Europea ha comunicato di aver avviato la procedura di infrazione sul deficit per Italia e Francia, Belgio, Ungheria, Polonia, Malta e Slovacchia. Pur essendo passati dallo status di “squilibrio eccessivo” a quello di “squilibrio”, in Italia “permangono vulnerabilità per l’ alto debito pubblico e debole crescita”. “Non è una notizia inattesa, infatti la procedura era ampiamente prevista. a causa del boom di spese pubbliche indotte da misure eccezionali e pertanto non era possibile restare stare sotto il 3% di deficit annuo”, ha dichiarato al riguardo il ministro dell’Economia Giorgetti.
Poi il ministro ha aggiunto che il taglio del cuneo fiscale è un “must” fondamentale delle politiche economiche del governo Meloni e che quindi esso sarà confermato.
Jordan Bardella (Drancy, 13 settembre 1995) è un politico francese, presidente del Rassemblement National a partire dal 5 novembre 2022.
Bardella è eurodeputato e vicepresidente del gruppo Identità e Democrazia al Parlamento europeo,[2] nonché membro della presidenza dell’omonimo partito europeo Identità e Democrazia.
Bardella è vicino all’ex presidente del partito Marine Le Pen e alla famiglia Le Pen,[3] ed è considerato da alcune fonti esponente dell’ala più radicale del Rassemblement National.[4]
Foto interna ed esterna: https://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Marie_Le_Pen#/media/File:Jean-Marie_Le_Pen_1994_(cropped).jpg