Il Messico riaccoglierà i clandestini dagli USA: pronto centro di accoglienza per 1.400 posti – Un nuovo successo per la politica di espulsione dei clandestini dagli USA voluta de Donald Trump si è registrata con la disponibilità del Messico a riaccogliere i migranti irregolari rimpatriati dalle autorità statunitensi.

Infatti il Nuevo Leon, lo stato più popoloso della frontiera settentrionale del Messico, si prepara ad accogliere migranti espulsi dagli Stati Uniti.
L’Esercito e la Guardia Nazionale hanno allestito un centro sportivo a El Carmen, vicino Monterrey, con una capacità di 1.400 persone.
La struttura è stata adattata in previsione di possibili deportazioni di massa legate alle politiche anti-immigrazione di Donald Trump. Le autorità locali monitorano la situazione per gestire al meglio l’afflusso dei migranti rimpatriati dagli Stati Uniti in applicazione della politica di remigrazione voluta nuova presidenza USA.
Trump ottiene la collaborazione del Messico per l’espulsione e il rimpatrio dei clandestini – A soli 5 giorni dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca procede a ritmi serrati la prima campagna politica avviata dal nuovo Presidente – rieletto dopo il primo mandato svolto nel quadriennio dal 2016 al 2020 – e volta al blocco totale dell’immigrazione clandestina nonché all’espulsione e rimpatrio degli stranieri presenti nel territorio statunitense in violazione delle leggi vigenti.
Infatti oggi il governo messicano ha dichiarato di essere pronto a collaborare all’accoglienza dei suoi cittadini espulsi dagli Stati Uniti, ha affermato il ministero degli Esteri in una nota.
“Accoglieremo sempre a braccia aperte i messicani nel nostro territorio”, ha affermato il ministero dopo che la Casa Bianca ha annunciato che il Messico aveva accettato “quattro voli in un giorno” di cittadini messicani espulsi.
Trump desecreta i dossier sugli assassinii di Kennedy e Martin Luther King: “Tutto sarà rivelato” – Donald Trump mantiene una delle promesse fatte in campagna elettorale: fare luce sui grandi misteri d’America. Con un ordine esecutivo firmato oggi nello Studio Ovale della Casa Bianca, l’ex presidente ha disposto la desecretazione dei file relativi agli assassinii del presidente John F. Kennedy, di suo fratello Robert Kennedy e del leader per i diritti civili Martin Luther King Jr.
“Tutto sarà rivelato”, ha dichiarato Trump ai giornalisti presenti al momento della firma. La decisione rappresenta un passo significativo nella direzione della trasparenza, rispondendo alle richieste di storici, ricercatori e cittadini interessati a conoscere la verità su alcune delle pagine più oscure della storia statunitense.
I dossier, fino ad oggi rimasti coperti dal segreto per motivi di sicurezza nazionale, includeranno documenti e prove raccolti dalle autorità federali, che potrebbero gettare nuova luce sugli eventi che hanno segnato gli anni ’60. L’assassinio di John F. Kennedy, avvenuto a Dallas nel 1963, è stato oggetto di teorie del complotto per decenni, mentre il caso del fratello Bobby Kennedy e la tragica morte di Martin Luther King nel 1968 hanno sollevato altrettante domande senza risposta.
L’ordine esecutivo di Trump potrebbe aprire la strada a una rivalutazione di quegli eventi e fornire agli studiosi e al pubblico un quadro più completo di ciò che accadde davvero in quegli anni cruciali per la storia americana.
Resta da vedere quale impatto avranno queste rivelazioni e se risponderanno alle domande che ancora avvolgono questi tragici episodi. Per ora, la mossa segna un momento storico nella ricerca della verità.
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