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Si intensifica il conflitto nella Repubblica Democratica del Congo

Roma 30 gennaio 2025-Repubblica Democratica del Congo-Rappresentanti delle chiese protestanti e cattolica hanno proposto un Patto per la pace e la convivenza tra le fazioni contrapposte. Crescente preoccupazione per i minori rifugiati 

In seguito all’intensificarsi della violenza nell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC) i leader cristiani hanno preso posizione chiedendo una risoluzione pacifica del conflitto. 

Il gruppo ribelle M23 ha rivendicato il controllo della città orientale di Goma, sebbene le forze governative affermino di controllare ancora l’aeroporto della città. 

Il vicino orientale della RDC, il Ruanda, è stato accusato di sostenere M23 nella speranza di annettere parte del suo territorio ricco di minerali. Il Ruanda a sua volta ha accusato la RDC di sostenere milizie antigovernative nel suo territorio e di ospitare i responsabili del genocidio ruandese del 1994.

Si teme soprattutto per la sorte dei rifugiati: sarebbero circa sette milioni di sfollati interni nella RDC, più di qualsiasi altro paese al mondo. L’ente di beneficenza cristiano World Vision ha chiesto alla comunità internazionale di fare di più per aiutare in particolare i minori rifugiati. Dal 1998, si stima che oltre sei milioni di persone siano state uccise nel conflitto.

In questa situazione, la Chiesa di Cristo in Congo – un’organizzazione ombrello che rappresenta più di 60 denominazioni protestanti e la Chiesa cattolica nel paese – ha proposto una tabella di marcia per la pace tra le varie fazioni. 

Il Rev. Eric Nsenga, segretario generale della Chiesa di Cristo in Congo, e Padre Donatien Nshole, Segretario generale della Conferenza episcopale nazionale del Congo, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta chiedendo la pace: «In quest’anno del Giubileo… la nostra missione profetica ci impone di esortare le persone, le comunità e lo stato della nostra subregione a compiere il dovere degli esseri umani verso se stessi: quello della coesistenza pacifica e della coesistenza solidale. (…) Ogni giorno che passa è uno di troppo! E giorno dopo giorno, il tempo stringe e le cupe prospettive di una catastrofe umanitaria dalle conseguenze incalcolabili stanno diventando più chiare».

Il “progetto” denominato “Patto sociale per la pace e la convivenza nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) e nella regione dei Grandi Laghi” proposto dai leader religiosi prevede di radunare congregazioni, politici e comunità locali che lavorino ad una coesistenza pacifica tra i diversi gruppi ed etnie della regione.

I leader religiosi chiedono un ritorno ai valori sociologici e spirituali di Bumuntu [Ubuntu] per costruire una pace duratura e una convivenza nella RDC e nella regione dei Grandi Laghi.

Inoltre chiedono che le comunità diano priorità al consenso e al dialogo nella ricerca di soluzioni alle cause profonde dei conflitti politici e armati nella RDC.

Le chiese implementeranno la strategia attraverso workshop approfonditi, le cui raccomandazioni e risoluzioni sperano di trasformare in una «carta nazionale per la pace e la convivenza».  

Font –Riforma.it- Il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

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