Meloni: dopo lo scandalo falsi permessi ai migranti in Campania, basta criminalità
Dopo le furibonde accuse rivolte nei giorni scorsi dall’opposizione a Giorgia Meloni per il caso Almasri, giunge oggi la dura risposta della Premer contro lo scandalo dei falsi permessi di soggiorno ai clandestini in Campania che vede coinvolto un importante esponente del Partito Democratico regionale.
Infatti commentando l’inchiesta salernitana che ha portato a 36 indagati e fatto scoprire oltre 2mila false richieste di permessi di soggiorno, la premier Meloni scrive:
” Lo scanalo odierno conferma ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni la gestione dei flussi è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli”. “Ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema. L’immigrazione non può essere lasciata in balìa dei criminali” Tra gli indagati il tesoriere del Pd campano Salvati, già sospeso.
Meloni indagata: “Non mi faccio intimidire”
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato di aver ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Roma in relazione al caso di Osama Almasri, un ufficiale libico accusato di crimini contro l’umanità. Insieme a Meloni, sono indagati anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Il caso riguarda il rimpatrio di Almasri, arrestato a Torino e successivamente rilasciato e trasferito in Libia su un aereo di Stato italiano, senza consultare il Tribunale Penale Internazionale (TPI), che ne aveva richiesto l’arresto per crimini di guerra e contro l’umanità. Il TPI ha espresso indignazione per la mancata consultazione e ha chiesto spiegazioni al governo italiano.
Meloni ha dichiarato: “Non mi faccio intimidire”. Ha inoltre sottolineato che l’avviso di garanzia è stato emesso dal procuratore Francesco Lo Voi, lo stesso che aveva indagato il Vicepremier Matteo Salvini per sequestro di persona. Ha affermato di non essere “ricattabile” e di voler proseguire “a testa alta e senza paura”.
Secondo fonti giudiziarie, l’avviso di garanzia è un atto dovuto previsto dalla legge costituzionale n. 1/89, che impone al procuratore della Repubblica di trasmettere gli atti al Tribunale dei Ministri entro quindici giorni dalla ricezione di una denuncia nei confronti di un ministro, dandone immediata comunicazione agli interessati.
Le indagini sono in corso per chiarire le responsabilità nel rimpatrio di Almasri e valutare eventuali violazioni delle procedure legali e internazionali.
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