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Il Partigiano Alessio-Addio  ad Aldo Tortorella

È scomparso Aldo Tortorella, il Partigiano Alessio. Pagliarulo: “Un punto di riferimento per tutte le antifasciste e gli antifascisti”

6 Febbraio 2025″Con infinito dolore annuncio la scomparsa del carissimo Aldo Tortorella, il partigiano Alessio, parlamentare, intellettuale di straordinaria levatura, un punto di riferimento per tutta l’ANPI e per tutte le antifasciste e gli antifascisti. Un compagno.”

Gianfranco Pagliarulo
Presidente nazionale ANPI

Nato a Napoli il 10 luglio 1926, giornalista, filosofo, parlamentare e dirigente comunista.

Ha trascorso la giovinezza tra Liguria e Lombardia ed era ancora studente quando è entrato nella Resistenza a Milano. Responsabile degli studenti antifascisti con Gillo Pontecorvo, Tortorella si era trasferito a Genova alla fine del 1944 (dopo una rocambolesca evasione, travestito da donna, dall’Ospedale militare milanese dove era ristretto), per riorganizzarvi, col nome di battaglia di “Alessio”, le file del Fronte della Gioventù. Per lunghi mesi “Alessio” organizza nel capoluogo ligure la propaganda e la lotta armata, soprattutto nelle zone operaie del Ponente della città, che il 24 aprile del 1945 vedrà la resa dei nazifascisti. Quando, il 25 aprile, l’Unità non più clandestina annuncia la Liberazione, è un ragazzo di 19 anni il redattore capo dell’edizione ligure del giornale del Partito comunista. Nella redazione di Genova Tortorella resta sino al 1957 con Gelasio Adamoli. Tra una missione nella Jugoslavia di Tito e un’altra nella Polonia di Gomulka, passando da Budapest appena “normalizzata” dalla repressione sovietica, Tortorella riesce a non trascurare gli studi filosofici e, nel 1956, a laurearsi con Antonio Banfi, con una tesi sul “concetto di libertà in Spinoza”. È del 1957 il trasferimento a Milano, dove subentra a Davide Lajolo nella direzione de l’Unità. In seguito diverrà segretario della Federazione milanese del PCI e poi del Comitato regionale lombardo. Direttore nazionale de l’Unità dal 1970 al 1975, nel 1971 Tortorella è eletto per la prima volta deputato. Confermato sino al 1994, è stato responsabile della politica culturale del PCI durante la segreteria di Enrico Berlinguer e anche di quella delle “questioni dello Stato” con Alessandro Natta, col quale si oppose – insieme a Pietro Ingrao – alla “svolta della Bolognina” di Achille Occhetto. Esce dal PDS quando, durante la guerra del Kosovo, il governo D’Alema decide di appoggiare l’intervento della NATO. Oggi dirige, con Aldo Zanardo, il rinato bimestrale Critica Marxista e presiede l’ARS (Associazione per il rinnovamento della sinistra).

Fonte ANPI-L’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

ANPI

Il partigiano Alessio -Addio ad Aldo Tortorella. Partigiano e giornalista. Scompare uno degli ultimi “sacerdoti” di un glorioso Tempio

Aldo Tortorella ci ha lasciati dopo un malanno recente che non è riuscito a debellare. Siamo commossi e attoniti, perché sentiamo che se ne è andato uno degli ultimi rappresentanti di un gruppo dirigente – quello del PCI – che oggi anche chi in passato l’ha avversato, forse rimpiange. 

Tricolore ANPI

Tortorella, partigiano (Alessio) e giornalista direttore dell’Unità fin dalla sua edizione semiclandestina di Genova, ha fatto parte della segreteria comunista, accanto a Enrico Berlinguer. 

Anzi. Del compianto leader è stato il più stretto collaboratore ispirandone la parte conclusiva della vita: quella dell’alternativa democratica, del rapporto con il femminismo, i pacifisti, l’ambientalismo, l’innovazione delle tecniche. 

Aldo Tortorella, sempre gentile e squisito, ci lascia un insegnamento decisivo: la sinistra o è difesa delle libertà o non è. 

Il passato va sempre ricordato, ma le nuove contraddizioni ci impongono un vero rinnovamento. 

E, infatti, proprio Associazione per il rinnovamento della sinistra, si chiama la comunità fondata nel 1998 con Beppe Chiarante. 

Ponti, non muri. 

Cercava teorie e pratiche capaci di cogliere la contemporaneità e – da ultimo, in un letto di ospedale – inveiva contro Trump e la destra. 

La sua voce dura e severa voleva avvertirci che anche oggi servirebbe una nuova Resistenza.

 Articolo di di Vincenzo Vita –Fonte Riforma.it.- Il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste metodiste e valdesi in Italia.

Foto Anpi

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