Città del Vaticano Il Sindaco Roberto Gualtieri traccia un primo bilancio del Giubileo 2025 , tra opere realizzate e in progetto: Piazza Pia è il simbolo, uno spazio pratico e insieme un punto che dà valore all’incontro tra le persone. “Mandiamo un abbraccio al Papa, siamo felici si stia riprendendo, tutti i romani gli sono vicini”
“Un abbraccio a Papa Francesco, siamo tutti felici di sapere che sta migliorando, gli siamo vicini, pensiamo e preghiamo per lui e aspettiamo di vederlo tornare nella sua opera straordinaria”. È l’augurio del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervistato dai media vaticani. Il primo cittadino traccia un primo bilancio sul Giubileo, sottolineando il valore spirituale dell’evento e la collaborazione tra Comune, Santa Sede e governo italiano per rilanciare la città, le periferie, il patrimonio culturale e i servizi alla comunità.

Sindaco Gualtieri, per cominciare, lei vuol fare un augurio speciale….
Vorrei davvero mandare un saluto e un abbraccio a Papa Francesco. Sono e siamo tutti felici di leggere che sta migliorando. Gli siamo vicini in questo momento difficile, pensiamo a lui, preghiamo per lui, siamo davvero così attenti e aspettiamo di vederlo tornare dentro il Giubileo, nella Chiesa, nella sua opera straordinaria. Ho un rapporto con sua Santità bellissimo e ogni volta che lo incontro, che lo vedo, sono commosso dalla sua grande capacità di esercitare il suo magistero in questo modo così profondo e al tempo stesso vicino alle persone, capace di farsi comprendere e capire da tutti. E’ veramente una persona straordinaria e i romani gli vogliono bene, molto bene, sono tutti vicini a lui.
Sindaco Gualtieri, il Giubileo è un’occasione per guardare con attenzione anche al territorio, in questo caso l’area metropolitana di Roma. Quali sono le sue aspettative per questo cammino della comunità cristiana?
Abbiamo cercato di essere coerenti proprio con il messaggio di questo Giubileo che chiama la speranza, ma anche alla cura del creato, all’ambiente, alla qualità della vita delle persone. Abbiamo cercato di fare opere che al tempo stesso servissero naturalmente a rendere la città più accogliente ed efficiente per i pellegrini, ma anche a renderla più bella, più verde, più sostenibile e più inclusiva. Piazza Pia è un po’ il simbolo di questo, nel senso che è un’opera anche pratica, molto utile, con un sottovia che snellisce il traffico e consente di realizzare una grande piazza multipla da 150 mila persone che da Piazza San Pietro arriva a Piazza Pia, ma al tempo stesso dà un messaggio di una città più verde, con più spazi pedonali, che fa valorizzare le sue straordinarie bellezze e offre dei luoghi d’incontro per le persone. La più grande piazza pedonale di Roma si affianca agli interventi sulle metropolitane, all’acquisto di nuovi autobus. Stiamo realizzando tanti interventi di pedonalizzazione, di generazione urbana, interventi verdi con i nuovi parchi di affaccio sul Tevere. A breve inaugureremo la pista ciclabile di Monte Ciocci-San Pietro che si affiancherà alla nuova Francigena che abbiamo riqualificato come percorso di avvicinamento a Roma per i pellegrini, ma anche per i romani e per i turisti, assieme a tanti interventi sull’hardware della città. Negli interventi giubilari abbiamo rifatto il 70% delle strade, della viabilità primaria che è un risultato ottimo. Ma ci sono interventi sociali importanti. E’ stato molto bello per me visitare le tensostrutture che abbiamo realizzato dove persone senza fissa dimora sono non solo accolte in un luogo dignitoso, caldo, con aiuti sanitari e dove possono dormire, mangiare, stare, ma che sono anche aiutate a rimettersi in piedi e a ritrovare una speranza. Molti di loro hanno perso il lavoro per un incidente e sono finiti in mezzo a una strada. Sono aiutati proprio dai nostri operatori sociali e dai volontari a recuperare la dignità e la speranza, hanno ritrovato lavoro e contano di ritornare a una vita più normale. Anche questo per noi è cercare di fare interventi utili, ma anche coerenti con lo spirito del Giubileo. Ci aspettiamo, quindi, una città più bella ma anche in cui i romani recuperino fiducia proprio sulla possibilità che Roma possa superare una fase un po’ di stagnazione, per essere una città che può trasformarsi e al tempo stesso consapevoli della responsabilità di ospitare milioni di pellegrini per un momento spirituale così importante per i cristiani, per i cattolici, con valori che parlano a tutti gli uomini, perché poi i principi di questo Giubileo sono davvero universali e toccano il cuore, la coscienza di tutta l’umanità.
Sindaco, spesso si dibatte sul rapporto tra istituzione laica e istituzione religiosa. Di fatto il Giubileo, cioè un evento religioso, ha una ricaduta positiva per tutta la vita di una comunità come quella romana…
Per la storia di Roma non è una novità. Tanti dei monumenti che abbiamo restaurato o che sono conosciuti e amati in tutto il mondo, sono stati realizzati in occasione di tanti Giubilei, ma per noi è importante questo rapporto, questo abbraccio. L’altro giorno ho voluto chiamare Piazza Pia proprio la piazza dell’abbraccio, un concetto che va oltre la conciliazione, una collaborazione e un affetto. E’ un dare e ricevere reciproco tra Roma, l’Italia, la Chiesa, il Vaticano, di fronte a sfide così nuove, così potenti e così drammatiche del nostro tempo che penso debbano essere e possano essere affrontate meglio insieme. Anche per il fatto stesso che il Giubileo è un’occasione per la Chiesa di parlare al mondo e per la città di mettersi in cammino e di trasformarsi positivamente.
Lei prima ha ricordato Piazza Pia. Come sarà completata la piazza? Saranno esposti i reperti archeologici trovati durante i mesi di cantiere?
Sì. La piazza è ora pronta. Abbiamo ultimato anche la passeggiata in superficie intorno a Castel Sant’Angelo che è bellissima e che era un po’ degradata. Tra poco arriveranno anche i lavori di riqualificazione dei giardini di Castel Sant’Angelo dove esporremo la fullonica con alcuni dei reperti che abbiamo trovato, mentre altri ritrovamenti archeologici saranno collocati dentro Sant’Angelo con un’esposizione più museale. Questo è un altro grande dono che quest’opera ci ha dato. Naturalmente è stata una sfida, un ostacolo imprevisto, ma al tempo stesso lo scavo della piazza ci ha permesso di conoscere cose che non conoscevamo – la fullonica, il portico di Caligola, la villa di Agrippina – e di poterli non solo registrare nella loro presenza e studiare, ma anche rendere fruibili ai cittadini, ai turisti.
Cosa resta e come sta arrivando il Giubileo nelle periferie romane?
Abbiamo voluto che una grande parte degli interventi non fossero tradizionali e solo visibili, come intorno a Piazza San Pietro o alle Basiliche, come gli interventi di Piazza San Giovanni, di Piazza San Paolo, della stazione Termini, ma che fossero interventi più diffusi in tutti i quartieri, per cui abbiamo distribuito gli interventi con la riqualificazione dei sagrati delle chiese di periferia. Mi è piaciuto molto che monsignor Fisichella, Papa Francesco stesso, fossero d’accordo con questo. Sul fatto che, anche se nelle periferie non ci sono Basiliche, era giusto che il Giubileo arrivasse anche lì lasciando traccia degli interventi di riqualificazione. Interventi nelle periferie che riguardano strade, marciapiedi, piazze, parchi, centri per le famiglie, un centro per disabili, in questo caso a Pietralata. Abbiamo voluto realizzare delle opere e abbiamo anche detto ai Municipi di scegliere poi un intervento importante per la comunità locale per sostenerlo con le risorse giubilari. Questi interventi si stanno realizzando e verranno via via completati nel corso di quest’anno e dei primi mesi del prossimo per lasciare una memoria positiva in tutta la città e non solo nel senso di questo Giubileo.
Il Giubileo porterà una svolta sul fronte del trasporto pubblico della città di Roma?
Il Giubileo ci ha dato una grande mano. Perché in questa opera titanica di recupero di una situazione di funzionalità, dopo anni difficili, il Giubileo ci ha consentito di fare cose fondamentali. Penso ai tantissimi autobus, con nuovi autobus in circolazione che abbiamo acquistato con le risorse del Giubileo. Abbiamo completato la sostituzione dei binari della metro A da Ottaviano a Battistini. I binari erano vecchi. Con le risorse del Giubileo abbiamo riqualificato le stazioni della metro di Spagna, Ottaviano. Adesso c’è una pausa per non disturbare i pellegrini, ma già dalla fine dell’anno ripartiremo e rifaremo tutte le stazioni. Sono terminati inoltre tantissimi altri interventi di manutenzione, di qualificazione, che ci hanno consentito di rimettere in circolazione tutti i nostri tram, tutta la metro e la linea di superficie degli autobus in condizioni migliori di quelle in cui erano. Abbiamo in qualche modo recuperato un gap manutentivo di circa 15 anni che si era accumulato e oggi abbiamo il nostro servizio funzionante. Stiamo invece realizzando l’ampliamento e il potenziamento del servizio con la realizzazione delle nuove tramvie e della nuova metropolitana che non riguarda questo Giubileo. Ma sto lavorando perché lo sia per il prossimo, nel senso che ho lanciato proposta, la sfida. Ho visto il metodo di questo Giubileo, la collaborazione così positiva tra Governo, Roma Capitale, Santa Sede, che ha dato risultati importanti. E allora perché non lavorare da subito con questo metodo, con questo spirito per guadagnare quei 2-3 anni che ci consentirebbero di avere la metro C proprio al Vaticano, a Castel Sant’Angelo e poi fino alla Farnesina, pronta per il giubileo del 2033. Questo è un altro obiettivo che ci stiamo dando e che spero riusciremo a raggiungere.
Articolo di Luca Collodi –Fonte Vatican NEWS. Città del Vaticano
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