Anticipazioni per il Grande Teatro di Vincenzo Cerami in TV del 13 aprile alle 15.50 su Rai 5: “Un borghese piccolo piccolo” – Tratto dal celebre romanzo di Vincenzo Cerami e già capolavoro cinematografico di Monicelli con Alberto Sordi, “Un borghese piccolo piccolo”, nel 2020, diventa una pièce e approda a teatro con le musiche di Nicola Piovani e la regia di Fabrizio Coniglio. Lo ripropone Rai Cultura oggi domenica 13 aprile alle 15.50 su Rai 5. Nel cast, Massimo Dapporto, Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro, Matteo Francomano, Federico Rubino.
In scena una tragicommedia che regala momenti di comicità a tratti esilarante, ma che apre anche alla riflessione, al dibattito sulla possibilità di essere tutti uguali di fronte alla legge, sulle pari opportunità di emancipazione sociale ed economica, sul desiderio di raggirare le regole per ottenere facilmente ciò di cui si ha bisogno. Giovanni Vivaldi è un “borghese piccolo piccolo”, un uomo di provincia che lavora al ministero. Il suo più grande desiderio è quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio nel ministero in cui lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in questo caso la Massoneria, per garantire un futuro al figlio.

Un borghese piccolo piccolo è un film del 1977 diretto da Mario Monicelli, tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami, pubblicato nel 1976.[1] Ritenuto tra i migliori film di Monicelli, fu presentato in concorso al 30º Festival di Cannes[2] e si aggiudicò 3 David di Donatello e 4 Nastri d’argento. È considerato da taluni critici cinematografici il film che segna la fine del filone della commedia all’italiana:[3] «una pietra tombale sulla commedia all’italiana»,[4] «una commedia incarognita dal fatto di dover fare i conti con tempi in cui è sempre più difficile vivere».[5] È stato in seguito inserito, come opera rappresentativa, nella lista dei 100 film italiani da salvare.[6] Alberto Sordi dichiarò di aver avuto difficoltà a recitare con Shelley Winters, la quale, provenendo dall’Actors Studio, aveva bisogno di prepararsi per entrare nel personaggio.[7]
Trama
Giovanni Vivaldi è un modesto impiegato ministeriale sulla soglia della pensione. La sua vita si divide tra il lavoro e la famiglia. Con la moglie, Amalia, conta in un pronto inserimento nel mondo del lavoro per il loro unico figlio Mario, neo-diplomato ragioniere, un giovane non molto brillante nel quale permane una certa ingenuità e fiducia nel prossimo, pur seguendo la morale paterna piccolo borghese.
Giovanni nell’intento si umilia nei confronti dei suoi superiori e pur essendo un convinto cattolico, si iscrive a una loggia massonica onde acquisire amicizie e favoritismi, ottenendo anticipatamente la traccia della prova scritta del bando di concorso ministeriale. La mattina dell’esame padre e figlio si recano insieme all’aula per la prova ma rimangono coinvolti nella sparatoria di una rapina in banca, durante la quale il giovane Mario viene colpito mortalmente.
L’evento tragico e le sofferenze che ne conseguono stravolgono la vita, le convinzioni e la morale dei coniugi Vivaldi: Amalia viene colpita da malore, rimanendo afona e gravemente invalida; Giovanni, accecato dal dolore e dall’odio, si getta in un’impresa solitaria che lo porta a riconoscere l’assassino del figlio in un confronto all’americana senza però ufficializzarlo alla polizia, poiché teme una condanna troppo lieve.
Pedinatolo, Giovanni stordisce il malvivente con il cric della sua Autobianchi Giardiniera e lo sequestra tenendolo legato a una sedia nel capanno di campagna dove Vivaldi era solito andare a pesca. Giovanni sevizia ferocemente il giovane e assiste alla sua agonia che culmina nel trapasso dell’assassino, imprecando in un misto di rabbia e disperazione perché la sua morte, cui ha fatto assistere anche la moglie, è giunta troppo presto.
Il giorno della sospirata pensione, celebrata tra l’ipocrisia e l’indifferenza dei colleghi, Amalia muore e Vivaldi si prepara a una vecchiaia con amara rassegnazione. Un casuale scontro verbale con un giovane sfaccendato gli fa rivivere quel ruolo di carnefice che lo ha già portato, a compiere giustizia da solo.
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