Il film storico stasera in TV: “Il ponte delle spie” domenica 11 maggio 2025 alle 21.10 su Iris (Canale 22) – Il ponte delle spie (Bridge of Spies) è un film del 2015 diretto da Steven Spielberg. Ambientato durante gli anni della guerra fredda, narra la vicenda reale dell’arresto e del processo con conseguente condanna della spia sovietica Rudol’f Abel’, per poi narrare la trattativa e lo scambio di Abel con Francis Gary Powers, pilota di un aereo-spia Lockheed U-2 che era stato abbattuto, catturato e condannato dai sovietici. Lo scambio fu organizzato dall’avvocato James B. Donovan ed ebbe luogo sul ponte di Glienicke, per questo poi denominato “ponte delle spie”. Durante l’88ª edizione dei premi Oscar è stato candidato a sei premi, vincendo una statuetta per il miglior attore non protagonista, assegnata a Mark Rylance.[1]

Negli Stati Uniti dell’epoca della guerra fredda, James Donovan è un affermato avvocato di Brooklyn specializzato nel ramo assicurativo, con un’esperienza nel collegio giudicante del processo di Norimberga. Ad un certo punto il governo statunitense cattura la spia sovietica Rudol’f Abel’, la cui difesa viene affidata allo studio legale per cui Donovan lavora, in particolare a Donovan stesso. Anche se l’intenzione di chi lo ha incaricato è quella di dimostrare come gli Stati Uniti garantiscano a qualsiasi imputato un processo egualitario, Donovan, una volta assunto l’impopolare incarico, nonostante le iniziali ritrosie, subisce le pressioni della moglie, del suo principale e del giudice affinché non eserciti una difesa troppo accalorata dell’imputato, trattandosi di un sovietico e considerando che ci si trova in un periodo di piena guerra ideologica tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, con la grande paura collettiva di una guerra atomica.
L’avvocato, dopo un’iniziale freddezza nel rapporto con il cliente a causa del suo atteggiamento schivo e riservato, riesce ad instaurare un buon rapporto con lui e decide di esercitare il suo incarico difensivo nel modo migliore. Pur di fronte ad un parere di piena colpevolezza da parte della giuria, riesce ad evitare la pena di morte per il suo assistito, sostenendo davanti al giudice che una spia sovietica, da viva, possa ancora essere utile alla causa nazionale in quanto potrebbe essere protagonista di un futuro scambio con un’eventuale spia americana catturata nell’URSS. Il verdetto di condanna di Abel’ alla sola reclusione a 30 anni solleva grandi polemiche, ma Donovan, ugualmente insoddisfatto, si appella alla Corte Suprema, ritenendo che il suo cliente non abbia avuto un giusto processo. L’avvocato finisce nell’occhio del ciclone e diviene oggetto di intimidazioni assieme alla sua famiglia.
Il ricorso non ha esito positivo ma, esattamente come Donovan aveva prefigurato, qualche anno dopo per lui e per la spia sovietica si apre un’altra possibilità. Una lettera dalla Germania dell’Est ad Abel’ rappresenta infatti un primo approccio per un negoziato, che la CIA decide di affidare direttamente a Donovan. I sovietici hanno infatti catturato l’aviatore statunitense Francis Gary Powers, abbattuto al suo primo volo nei cieli sovietici ai comandi di un aereo spia U-2, e si dichiarano disposti a scambiarlo con Abel’.
Nel massimo riserbo Donovan si reca a Berlino e lì orchestra lo scambio, che ha luogo sul discreto e appartato ponte di Glienicke, in seguito soprannominato “Ponte delle Spie”. Donovan si muove in un contesto molto difficile, in cui l’apparente semplicità dello scambio si scontra con la volontà della controparte sovietica di ottenere il massimo dalla situazione. Nonostante l’incarico di Donovan contempli il solo scambio tra Abel’ e Powers, l’avvocato prende a cuore anche il caso dello studente di economia statunitense Frederic Pryor, che era stato catturato con pretestuose accuse di spionaggio ed era detenuto presso la Volkspolizei, la polizia della Germania orientale, la quale cerca di ottenere attraverso le trattative per la sua liberazione un riconoscimento formale da parte degli USA.
Donovan, giocando una delicata “partita a poker” diplomatica, riesce ad ottenere anche la liberazione di Pryor dalle autorità berlinesi della Repubblica Democratica Tedesca, presso il Checkpoint Charlie del muro di Berlino. Nel momento decisivo, quando deve avvenire lo scambio tra Abel’ e Power, la liberazione dello studente, che doveva essere contestuale, viene strumentalmente ritardata; a quel punto Abel’, visibilmente grato a Donovan per il suo lavoro, salva la situazione ritardando a sua volta di pochi, decisivi istanti la propria liberazione.
A successo ottenuto, una volta tornato in patria, Donovan si vede riconosciuto pubblicamente il merito di aver permesso la liberazione del pilota americano ostaggio dei sovietici, venendo quindi pienamente riabilitato di fronte all’opinione pubblica.
Regia di Steven Spielberg.
Con Tom Hanks e Mark Rylance
Fonte: WIKIPEDIA
Foto interna ed esterna: https://www.primevideo.com/-/it/detail/Il-Ponte-Delle-Spie/0ST4MCSVN5EHMW2ABFLDFCV91X