I Pink Floyd primi in classifica. Quell’alchimia del passato che funziona ancora oggi
Incredibile ma vero. I Pink Floyd sono primi in classifica con il disco Live at Pompeii MCMLXXII lavoro discografico pubblicato il 2 maggio 2025.E non solo in Italia, ma anche in Germania, Francia e Gran Bretagna. I Pink Floyd – e questa è ancor più sorprendente – hanno conquistato la vetta anche nella FIMI (classifica generale, top of the Music), che tiene conto delle vendite digitali streaming.
L’album contiene la registrazione dello storico e famosissimo concerto tenutosi nel 1971 presso l’anfiteatro di Pompei e in occasione della realizzazione del documentario musicale “Pink Floyd: Live at Pompei” dedicato all’evento, che è stato proiettato nelle sale dal 24 al 30 aprile 2025, diretto nella sua prima versione dal regista Adrien Marben e restaurato da Steven Wilson in questa rinnovata.
A quei tempi la band già conosciuta – ma non ancora al top della popolarità come avverrà l’anno dopo con The dark side of the moon – compiva un’interessante operazione pubblicitaria, notevole anche dal punto di vista musicale. Esibirsi senza pubblico tra le rovine di Pompei e suonare canzoni già pubblicate. Tra queste spicca Echos che i fan più accaniti considerano ancora oggi il non plus ultra della band britannica.
Il gruppo ha smesso di esibirsi da anni e non si è più ricompattato anche per la morte di Richard Wright nel 2008. Nel 2014 con il nome Pink Floyd, era uscito Endless River un album tributo di David Gilmour al compianto tastierista con brevi spezzoni di musica che erano stati scartati nei lavori precedenti. Molti critici non hanno mai apprezzato il lavoro e fanno fatica a considerarlo un vero e proprio disco.
Naturalmente come è noto, Roger Waters bassista e mente ispiratrice, se ne era andato da anni continuando la sua carriera solista, convinto che la band senza di lui non avrebbe più suonato con il marchio di fabbrica. Ne seguirono cause legali e litigi tra Gilmour e Waters che per la verità non sono ancora sopiti completamente. Gilmour, Mason e Wright la spuntarono legalmente e andarono avanti per la loro strada. Pubblicarono The A Momentary Lapse of Reason nel 1987 e The Division Bell nel 1994 oltre al disco live Pulse e altre ristampe. Per molti si tratta di lavori riusciti formalmente ma che non aggiungono niente di nuovo rispetto ai grandi dischi della band con Waters dentro e saldamente al comando.
Il successo del Live at Pompeii MCMLXXII è in fondo la prova, che l’alchimia creata dai quattro quando erano in rapporti normali, era la chiave della sperimentazione e del successo. Sembra banale ma il tutto era superiore alla somma dei singoli. Per questo probabilmente la musica dei Pink Floyd al completo, continua a esercitare un certo fascino sulle generazioni in maniera trasversale arrivando al top in classifica con un disco pubblicato ben oltre 50 anni fa.
Roberto Guidotti
Albo Giornalisti Marche