Torre Pellice(Torino)- Festival del Comune di Torre Pellice-Dopo l’anteprima con Sigfrido Ranucci, che ha registrato il tutto esaurito, la rassegna Una Torre di Libri ha reso noto il programma completo della sua diciottesima edizione, che si svolgerà, come da tradizione, a Torre Pellice (è un festival del Comune di Torre Pellice, organizzato dalla Libreria Claudiana e dall’Associazione Diversi Sguardi, con il sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese).
Si parte con un doppio appuntamento, sabato 28 giugno alle 17, stavolta alla Galleria Civica F. Scroppo, con Andrea Bouchard, autore di “Fuochi d’artificio”, romanzo per ragazzi sulla la Resistenza, già diventato serie TV di grande successo, e “Ho ingoiato il sole”, nuovissimo romanzo (Salani) che ha dentro tante storie: il cambiamento climatico, il rispetto per gli altri, la scoperta del diverso. Alle 18,15, anteprima assoluta dell’ultimo libro di Giorgio Tourn, “La mia Emmaus. Storia di un pastore valdese” (Claudiana). Intervengono Sara Tourn, curatrice del libro e redattrice di Riforma – Eco delle valli valdesi, e Bruna Peyrot, Presidente della Fondazione Centro Culturale Valdese.
Da giovedì 10 a domenica 13 luglio, la manifestazione, interamente a ingresso gratuito, avrà nuovamente il suo fulcro in piazza dal Municipio. Tutti gli eventi sono gratuiti e si terranno anche in caso di pioggia.
Giovedì 10 luglio Sarah Mustafa presenta La spia ha i capelli rossi, l’autrice ne parla con Raffaella Tolicetti, libraia. Alle 21, arriva Murubutu con il talk LetteratuRap.
Venerdì 11 si inizia alle 17 con Simone Lanza e L’attenzione contesa. Come il tempo schermo modifica l’infanzia. Con l’autore dialoga Emilia Caizzo, biologa, tecnico dell’apprendimento e ricercatrice. Alle 18,15 Fabio Geda con La casa dell’attesa. Con l’autore si confronta Marco Pratesi, medico e cooperante Cuamm. Alle 21,15 al Teatro del Forte Gabriele Del Grande presenta Il secolo è mobile.
Sabato 12 nel prato del Tempio Valdese, alle 10,30 Una Torre di… libriccini, con Paola Rattazzi, evento in collaborazione con la Biblioteca civica “Carlo Levi”, una mattinata per bimbi e bimbe. Alle 10,30 appuntamento davanti alla Foresteria Valdese e passeggiata nel centenario della nascita di Marina Jarre. Lungo il cammino le letture di Paola Grand del circolo LaAV Torre Pellice. Alle 16 in piazza del Municipio Marco Bouchard racconta La vergogna del giusto e dell’ingiusto. Storie e pensieri di un’emozione inattuale, con Alberto Corsani, direttore del settimanale Riforma – Eco delle valli valdesi. Alle 17 Roberta Mori con Svegliarsi adulti. Sandro Delmastro partigiano e amico di Primo Levi e Lorenzo Tibaldo con Il vento della libertà. Storia dell’antifascismo in Italia. Alle 18,15 Stefano Corradino con Note di cronaca, modera Susanna Ricci (Responsabile comunicazione Servizi Inclusione Diaconia Valdese). Nel pomeriggio, in piazza: “Con-tatto: l’accessibilità diventa esperienza”. All’interno del progetto Territori S.M.A.R.T.² prende vita uno stand interattivo a cura di Diaconia Valdese, dove l’accessibilità si fa esperienza concreta e condivisa. Alle 21,15 concerto-spettacolo Yo Yo Mundi (Canzoni Resistenti unplugged).
Domenica 13 sempre in piazza del Municipio alle 11,30 Sabina Baral con Timidi cristiani. Claudio Pasquet, pastore emerito della Chiesa valdese, ne parla con l’autrice. Alle 16 Francesca Mautino con Tutti conoscono tutti. L’evento è condotto dalla redattrice di Radio Beckwith evangelica Daniela Grill. Alle 17 arriva Carlo Greppi con Figlia mia. Vita di Franca Jarach, desaparecida; sul palco, assieme all’autore, Alessio Lerda e Francesco Piperis, speaker e redattori di Rbe. Alle 18,15 Giovanni De Luna con Una domenica d’aprile. Piazzale Loreto, 1945: una fine, un inizio ne discute con Carlo Greppi, a partire dal suo ultimo libro (UTET) e infine alle 21,15 un concerto-spettacolo dell’Associazione Musicainsieme e delle Scuole di Musica Intercomunali della Val Pellice, Chisone, Germanasca e del Pinerolese dal titolo Parallèles – Paralleli.
Info 0121-91422 e unatorredilibri@gmail.com e www.facebook/UnaTorreDiLibri.
TORRE PELLICE (A. T., 24-25-26)
PELLICE Centro della provincia di Torino (Piemonte), a m. 516 s. m., nella sezione inferiore della Val Pellice, presso l’influenza del torrente Angrogna nel Pellice; sorge sulle alluvioni terrazzate a contatto con quelle recenti e l’imponente massa micascistica. Contava 3080 ab. nel 1931 ed ha notevolissima importanza storica e religiosa, essendo il centro principale delle Valli Valdesi, ricco di chiese, di palazzi, di fiorenti istituti d’istruzione e di beneficenza, di industrie. È divenuto anche centro turistico di una certa rinomanza, favorito dalla ferrovia elettrica, a semplice binario, proveniente da Torino (km. 55) e dalla rotabile che da Pinerolo (km. 15) porta a Bobbio Pellice (km. 9,7), servita da linee automobilistiche pubbliche. Il comune ha una superficie di kmq. 21,22, di cui il 91% è agrario-forestale ed offre le caratteristiche della media montagna, ricca di prati permanenti e di pascoli (46,2% della superficie agrario-forestale), di boschi (31%), di seminativi (12%); diffuso è anche il castagneto, favorito dalle ottime condizioni ambientali (10%); fiorenti anche le colture legnose specializzate (2,7%; soprattutto vigneto). Il patrimonio zootecnico comprende (1930) 616 bovini, 370 ovini e 165 caprini. Le industrie occupavano nel 1927 909 operai; più importanti le tessili con 3 stabilimenti e 534 persone impiegate. La popolazione complessiva del comune risultò nel 1931 di 4745 abitanti presenti di cui 3193 agglomerati, ed è pressoché stazionaria rispetto al 1871 (4780): accusò un notevole aumento al censimento del 1901 (5706 ab.), ma da quell’epoca si avverte una costante diminuzione fino al 1921 (4565 ab.).
Storia. – Chiamata anticamente Torre di Luserna, fu sempre soggetta all’antica famiglia dei signori di Luserna, specialmente dei due rami Bigliatore o Bigliore e Rorengo, sotto l’alta sovranità di Casa Savoia. Deve il suo nome all’antico castello fortificato che i Luserna vi avevano edificato. Come nel resto della valle, alla fine del sec. XII o al principio del XIII vi si rifugiarono i Valdesi venuti dalla Francia i quali, accolti nel 1532 i principî della Riforma vi inaugurarono nel 1556 il culto pubblico riformato. Dal 1536 al 1559, come la maggior parte del Piemonte, fu soggetta ai Francesi che la sgombrarono per il trattato di Cateau-Cambrésis. Sotto Emanuele Filiberto nel 1565 fu sede del governatore Sebastiano Grazioli, detto Castrocaro, imposto a quelle valli dal duca; nel 1592 al tempo di Carlo Emanuele I ridiventò per un paio d’anni francese perché occupata con altri luoghi dal contestabile Lesdiguières. Il forte nel 1549, d’ordine del principe di Melfi, governatore per la Francia, venne distrutto; il 10 giugno 1690 fu occupato dal maresciallo Catinat, indi incendiato.
Durante la rivoluzione francese fu annessa alla Francia che la tenne fino alla restaurazione.
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