Caso Migliorelli, interrograzione in Consiglio regionale: “Saltamartini ha ridotto tutto ad una polemica politica” – “Da quando esporre un cartello provoca problemi in pronto soccorso? Mi aspettavo una risposta sul perché i cittadini si trovano costretti ad affrontare lunghe attese in pronto soccorso, per giorni addirittura, oppure sul perché, dopo cinque anni, il personale ospedaliero è ancora ridotto all’osso o, infine, sul perché i marchigiani spesso non riescono ad accedere alle cure. Invece Saltamartini ha completamente bypassato questi problemi, riducendo tutto ad una polemica politica”. Così in una nota la consigliera regionale Marta Ruggeri, dopo la risposta dell’assessore regionale Saltamartini sul caso Migliorelli, identificato dalle forze dell’ordine per aver esposto un piccolo cartello scritto a mano mentre si trovava da sei giorni in attesa al pronto soccorso.
“L’assessore ha fatto finta di dimenticare che quella di Migliorelli è stata una protesta pacifica dopo sei giorni di attesa al pronto soccorso per un ricovero. E tutt’oggi, quella persona, è ancora alle prese con i suoi problemi di salute. Trovo scandalosa la situazione sanitaria della nostra Regione, scandaloso che un anziano debba attendere una settimana per un posto letto. E vergognosa la risposta di Saltamartini che, ancora una volta, non si assume nessuna responsabilità”.
A far eco alla consigliera Ruggeri è Gianmarco Mereu, di Rifondazione Comunista Macerata: “In nessun caso, chi protesta pacificamente per ritardi conclamati può essere interrogato ed identificato. La natura intimidatoria della vicenda che ha vissuto Francesco Migliorelli all’ospedale civile di Macerata è, per noi, un tentativo di disincentivare con minacce legali la più che sacrosanta denuncia del disagio umano e sociale che nel corso di oltre vent’anni ha corroso l’accesso al diritto alla salute e la sanità pubblica in nome del mercato e della spending review. Oggi più che mai, l’intreccio securitario e antipopolare fra DL Sicurezza ed erosione delle politiche sociali manifesta i suoi tratti più angosciosi e censorii”.
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