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San Benedetto, liste d’attesa lumaca: per l’eco-mammaria aspetti fino al 2020

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Devi necessariamente fare controlli periodici in quanto nella tua famiglia ci sono casi pregressi di cancro. Quindi chiami il Cup regionale, impegnativa del medico di base alla mano, e ti dicono che la prima data disponibile per una eco-mammaria (eco mammelle e mammografia bilaterale) è il 3 marzo 2020. Accade oggi, 28 maggio 2018. E’ chiaro che, chi avrà la possibilità, si avvarrà di viste specialistiche a pagamento. Ma per chi non ha questa opportunità, qual è la prospettiva?

E non è finita. Per una visita pneumologica, con spirometria, designata dal medico di base come da effettuare entro entro 30 giorni, la prima data disponibile è il 28 novembre. Altrimenti, vista l’urgenza, ci si può spostare a Fermo o Porto San Giorgio. L’operatrice del Cup appare imbarazzata, ma di certo non è sua la responsabilità delle lungaggini della sanità locale. Sarebbe interessante comprenderne il perché.

A livello nazionale, si è riscontrato che i reclami sono ormai all’ordine del giorno. E per molti la soluzione è rinunciare alle visite, o pagare di tasca propria per accedere all’intramoenia. La segnalazione arriva dal Tribunale del Malato ma basta accedere alle statistiche per farsi un’idea della situazione. L’insoddisfazione verso il sistema sanitario è passata dal 21,3% del 2015 al 32,2% del 2017. Ed il Sud è un capitolo a sé: qui l’insoddisfazione tocca punte del 50,6%.

E’ stato rilevato un aumento del 6% delle lamentele per le attese nelle visite specialistiche e dello 0,9% per i ritardi negli esami diagnostici. Ma non è finita.

Negli ultimi 12 mesi sono state annoverate 107mila famiglie vittime di fenomeni di corruzione in sanità. Fenomeno, questo, denunciato da Transparency International, Cenisi, ISPE Sanità e RiSSC, per un’indagine finanziata da Siemens e condivisa da Assobiomedica.

E, in ogni caso, il dato certo è che è aumentata la spesa assistenziale che i cittadini sostengono di tasca propria, in crescita negli ultimi 10 anni del 22,4%.

I ritardi nelle visite hanno fatto sì che in molti abbiano preferito pagare pur di non attendere. Ma c’è una fetta di popolazione che ha rinunciato o che, pur potendo pagare, ha scelto di non farlo. In teoria il diritto alla Salute dovrebbe essere accessibile a tutti. Ma sembra che si stia scivolando inesorabilmente verso una Sanità che di servizio pubblico mantiene ben poche caratteristiche.

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