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Arquata del Tronto, un incontro per allenare il cervello alla resilienza

ARQUATA DEL TRONTO – Convivere con l’ansia e la preoccupazione causate da una calamità naturale come il terremoto può essere difficile, ma esistono strumenti e pratiche che possono aiutare le persone ad affrontare e superare questi stati d’animo.

Proprio con l’obiettivo di divulgare queste pratiche e favorire la ricostruzione interiore delle comunità colpite dal sisma, Fondazione Patrizio Paoletti – istituto di ricerca in campo neuroscientifico ed educativo – sta portando avanti in Centro Italia, in diversi comuni delle Marche e dell’Umbria, il progetto itinerante “Prefigurare il futuro: metodi e tecniche per potenziare speranza e progettualità”.

Si tratta di una serie di incontri a ingresso libero e gratuito guidati da un team di psicologi e formatori esperti nella relazione di aiuto. Il prossimo appuntamento si terrà ad Arquata del Tronto venerdì 8 giugno dalle 16.00 alle 19.30 presso il Centro polivalente Agorà (per iscriversi è sufficiente registrarsi sul sito fondazionepatriziopaoletti.org/prefigurareilfuturo/ o mandare un sms al 339 4831012 indicando nome, cognome e età).

La lezione si intitola “Prefigurarsi il futuro: il potere della resilienza” e sarà tenuta dalla psicologa Tania Di Giuseppe, responsabile del progetto, esperta dei processi di resilienza nelle dinamiche familiari e relazionali, e dall’assistente sociale e sociologa Pina Ferraro Fazio,

presidente della commissione etica e deontologica dell’Ordine degli assistenti sociali delle Marche.

Durante il corso, in particolare, verranno condivisi i 10 passi per allenare il cervello alla resilienza, intesa non solo come capacità presente in ogni individuo di resistere ai “colpi” della vita ritrovando il vecchio equilibrio, ma anche come risorsa che permette di resistere alle difficoltà e superarle attraverso un nuovo adattamento alla situazione contingente. La resilienza, infatti, ha il potere di tirare fuori nuove capacità nelle persone, nuovi talenti e risorse che probabilmente non sarebbero mai state espresse se non nel momento della difficoltà. 

La resilienza non è una caratteristica che è presente o assente in un individuo; essa presuppone invece comportamenti, pensieri e azioni che possono essere appresi e incrementati da chiunque” sottolinea Patrizio Paoletti, presidente dell’omonima Fondazione e ideatore del percorso formativo.

Prefigurare il futuro” è un’iniziativa unica a livello nazionale, avviata in via sperimentale l’anno scorso nelle Marche. Il successo riscosso della scorsa edizione ha spinto la Fondazione Paoletti a proseguire nel suo impegno anche quest’anno, estendendo il progetto anche all’Umbria.

L’edizione 2018 è iniziata in marzo e proseguirà fino a luglio, per un totale di 7 incontri gratuiti. L’ultimo appuntamento si terrà ad Ascoli Piceno il 18 luglio Teatro Ventidio Basso.

La Fondazione Patrizio Paoletti nasce ad Assisi nel 2000 per volontà di Patrizio Paoletti

Attiva nei campi della ricerca neuroscientifica, dell’educazione e della didattica, la Fondazione promuove il benessere sociale delle persone e in particolare dell’infanzia, poiché solo un’attenzione al processo educativo può produrre un innalzamento della qualità della vita, nell’interesse generale della società.

Fondazione Paoletti è ente morale non profit iscritto all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ed è accreditato e qualificato per la formazione del personale della scuola italiana.

Il suo team scientifico, in particolare, è specializzato nell’applicazione delle conoscenze pedagogiche al fine di gestire eventi avversi ed emergenze naturali.

Nel 2009 la Fondazione ha realizzato una serie di iniziative ad Ocre (L’Aquila) per sostenere gli abitanti delle zone colpite dal sisma. Nel 2010 ha attivato una missione ad Haiti, nel poverissimo quartiere Warf Jeremie di Port au Prince, per la realizzazione interventi post emergenza (riattivazione ambulatorio pediatrico e infrastrutture scolastiche crollate). Nel 2012 ha realizzato un intervento di supporto pedagogico alla genitorialità a seguito del terremoto in Emilia Romagna. L’equipe della Fondazione ha aiutato oltre 200 genitori a gestire al meglio con i loro figli il trauma del terremoto, attivando un numero verde e distribuendo oltre 4000 vedemecum. La Fondazione ha inoltre allestito una ludoteca presso il campo di S. Biagio attivando, con i suoi counselor e pedagogisti, laboratori ludico-didattici e attività ricreative per i bambini.

Dal 2016 è attiva con interventi a supporto della popolazione vittima del terremoto in Centro Italia.

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