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Crimini ambientali: nelle Marche 71 ogni mese

ANCONA – Crimini ambientali: sono stati 859 i reati accertati nelle Marche nel 2017. Il rapporto Ecomafie 2018 di Legambiente mostra un incremento di infrazioni rispetto al 2016. La sempre più efficace e diffusa applicazione della legge 68 e l’impennata delle inchieste sui traffici illegali di rifiuti sono anche all’origine di questo aumento registrato nel 2017 degli illeciti ambientali, che sono 30.692 (+18,6% per cento rispetto all’anno precedente, per una media di 84 al giorno, più o meno 3,5 ogni ora), del numero di persone denunciata (39.211, con una crescita del 36%) e dei sequestri effettuati (11.027, +51,5%). Nelle Marche la quota di reati rappresenta il 2,8% del totale nazionale, una cifra non alta, ma che deve essere presa in considerazione per continuare la lotta contro chi delinque rovinando ambiente  e persone. “I numeri di questa nuova edizione del rapporto Ecomafia – dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – dimostrano i passi da gigante fatti grazie alla nuova normativa che ha introdotto gli ecoreati nel Codice penale, ma servono anche altri interventi, urgenti, per dare risposte concrete ai problemi del paese. La lotta agli eco criminali deve essere una delle priorità inderogabili del governo, del parlamento e di ogni istituzione pubblica, così come delle organizzazioni sociali, economiche e politiche, dove ognuno deve fare la sua parte, responsabilmente”. Altissima la quota di denaro del business dell’ecomafia, relativamente ai crimini ambientali, sempre nel 2017: 14,1 miliardi di euro con un aumento del 9,4% rispetto al 2016.

Roberto Guidotti

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