venerdì, Maggio 17, 2024
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Un pubblico internazionale alla mostra in corso di Mario Vespasiani

Un grandissimo interesse sta suscitando la mostra Navi degli Astri di Mario Vespasiani, uno dei più brillanti talenti dell’arte italiana, un evento che si pone tra i grandi appuntamenti dell’estate della Riviera e che  sta attraendo nelle Marche visitatori da tutta Europa. Inaugurato in uno dei più caratteristici affacci sull’Adriatico quale è il loggiato di Grottammare alta ed ora continua nello spazio 2LAB Contemporary, presentando una serie inedita di opere site-specific, che si legano a due fatti significativi, avvolti ancora nel mistero, avvenuti in quello specchio d’acqua a distanza di quasi un millennio. Il primo risale all’avventuroso sbarco del Papa nel 1170, impresso nella memoria comune col nome di Sacra, mentre l’altro è accaduto più di recente, nel 1978 (anno di nascita dell’autore) quando in mare aperto si verificarono ripetuti avvistamenti di sfere luminose e formazioni di alte colonne d’acqua rimasti ancora senza una spiegazione.

La Sacra racconta del Papa Alessandro III, il quale diretto con le sue galee verso la Repubblica di Venezia, durante la lotta contro l’Imperatore Federico Barbarossa, fu colto da una terribile tempesta che lo costrinse ad approdare sulla costa picena, qui in segno di gratitudine per l’accoglienza, proclamò per la Città un’indulgenza plenaria. Da allora la Sacra si celebra ogniqualvolta il primo luglio cade di domenica e nel 2018, questa mostra che si apre proprio nella settimana dei festeggiamenti, ne corona nel migliore dei modi la ricorrenza. Allo stesso modo anche la vicenda delle sfere luminose è ancora presente nei racconti dei pescatori che vissero il fenomeno in prima persona, i quali riferirono di globi luminosi nel cielo, di colonne d’acqua improvvise e altissime, come di tempeste che si scatenavano in pochi istanti.

Per l’artista il mistero che lega il sacro, i mondi extraterrestri, le leggende e le imprese della marineria non fanno che aumentare il fascino per quel mare, porta d’Oriente, a cui hanno guardato con stupore e dove si sono specchiati i più grandi artisti di tutti i tempi, ma anche per via delle domande che il mare, inteso come metafora, suscita nell’uomo, sia del ritorno di una più alta presenza divina o di messaggi provenienti da altre forme di vita. Per l’occasione saranno esposte alcune inedite opere di grande formato ed un arazzo sul quale emerge la galea papale tra gli oleandri.
Le tele esaltano la potenza della natura e le luminosità anomale aggiungono ai soggetti una componente enigmatica: tra i fuochi di sant’Elmo e i vortici del Maelstrom, i suoi velieri sfidano i fortunali e si impennano fino a toccare il cielo, in acque familiari quanto sconosciute, per diventare Navi degli Astri.

Mario Vespasiani attento ai simboli e alle forze spirituali e cosmiche che abbracciano il mondo, ha voluto realizzare delle opere di grande formato lasciandosi suggestionare dalle caratteristiche del luogo, in modo che la fruizione possa consentire un’ideale prosecuzione nel paesaggio circostante, con l’orizzonte che da quel punto di osservazione appare altissimo. L’artista compie un’ulteriore metamorfosi, riportando a galla la categoria del “sublime” in un’acqua che diventa uno spazio siderale e il buio il respiro profondo del cosmo. Nel corso degli anni Vespasiani ha indagato gli aspetti profondi che legano l’uomo alla natura  descrivendo vulcani, foreste, deserti e montagne, ora le visioni del mare, aggiungono un apporto alla “potenza” che unisce fascino e stupore. Abituandoci ad un’arte complessa ma comprensibile, che sa dialogare sia con gli spazi istituzionali che con i più inusuali contesti, seguendo sempre precise linee geodetiche e geomagnetiche, capaci di mettersi in relazione con le forze invisibili che hanno motivato le opere.

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