martedì, Maggio 14, 2024
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Castelsantangelo sul Nera, reportage tra le macerie: esistono terremotati di serie A e di serie B?

di Maurizio Verdenelli

Sarà Fabrizio Curcio, già capo della Protezione Civile (dimessosi per problemi familiari e sostituito da Angelo Borrelli) il successore di Paola De Micheli come commissario alla Ricostruzione post terremoto del Centritalia. Ne sono convinti i sindaci dei comuni ‘i conici’ del ‘cratere sismico’ in rappresentanza delle quattro regioni colpite dalle scosse del 2016/17 riunitisi a Castelsantangelo sul Nera, assente in extremis (perduto l’aereo del ritorno dalle ferie) il primo cittadino di Preci, Pietro Bellini. Intorno ad un tavolo, quello dell’auditorium donato dagli ‘Amici del Trentino’, il ‘padrone di casa’ Mauro Falcucci; il successore di Sergio Pirozzi alla guida di Amatrice, l’ex assessore all’Urbanistica Filippo Palombini e Massimiliano Giorgi, primo cittadino di Montereale (L’Aquila), tutte comunità, insieme con Preci, gravemente colpite dal sisma del 24 agosto, 26 e 30 ottobre del 2016 e del 18 gennaio 2017. Dichiara una nota, emessa subito dopo il vertice: “I sindaci, nel denunciare la perdurante gravità della situazione, caratterizzata prevalentemente da molte ‘promesse’, esternazioni e visite sui luoghi terremotati da parte delle Istituzioni tutte, ad oggi dopo due anni, riscontrano uno scarsissimo risultato pratico non più accettabile! L’aver emanato norme ordinarie a fronte di una situazione catastrofica, nemmeno paragonabile alla seconda guerra mondiale, peraltro estese ad un perimetro di 139 comuni, ha prodottop e continua a produrre insignificanti risultati inducendo nelle comunità e nei loro rappresentanti, un senso di totale abbandono”.

Una ‘buca’ ha definito il recente DL ‘sisma’ 55, Filippo Palombini elogiando il Capo dello Stato che l’ha firmato soltanto dopo molte raccomandazioni. “Vedere –dicono i sindaci- disattese completamente le richieste di emendamenti al testo originario del DL 55/2018 peraltro note a tutte le forze partitiche e oggetto anche della campagna elettorali alle recenti politiche, preoccupa e non fa affatto intravedere che l’impianto dato al sistema gestionme post terremoto, ritenuto da tutti oggettivamente inadeguato e inappropriato, venga a breve modificato”.

Esistono poi terremotati di serie A e di serie B? Il dubbio è emerso sottopelle dal G4 (o G3 dato il forfait di Bellini che peraltro ha sottoscritto il documento finale) di Castelsantangelo sul Nera: “Auspichiamo che le dichiarazioni del premier Conte, rilasciate in occasione della recente visita ad Ischia, dove ha rimarcato che non esistono terremotati di serie A e di serie B, si concretizzi quanto prima con immediata emanazione di mnorme certe. I disastri non hanno schieramenti politici!”. Ha detto Falcucci: “Occorre una Legge vera per la Montagna, una fascia di territorio che ospita 10 milioni d’italiani. E per noi, centro devastato del Paese, non solo seconde case o asili o scuole: le famiglie se ne stanno andando in assenza di occupazione. La desertificazione, già strisciante prima del 2016, ormai è una realtà. Occorrono agevolazioni, esenzioni fiscali, adeguamento e potenziamento delle reti strutturali e telematiche sono gli elementi essenziali per convincere le popolazioni che il tempo d’attesa sarà sopportato perché avrà una finalità almeno per le future generazioni”.

Dal vertice montano sono emerse tre richieste. Ed eccola la Carta di Castelsantangelo sul Nera.

“1) La semplificazione delle procedure d’autorizzazione degli interventi pubblici e privati della ricostruzione (almeno per quelle realtà catastroficamente distrutte) così come il perdurare di una normativa uguale a tutti i 139 comuni, senza alcuna differenza per specifiche circostanze e per danni, comporta ritardi non più accettabili (si condivisione le affermazioni del governatore Toti su una normativa speditiva per eventi funesti e circoscritti come quelli di Genova);

2) L’immediata corresponsione delle risorse da destinare per l’avvio dei piani attuativi relativi alle perimetrazioni individuati dai Comuni ed approvati dalle Regioni, l’Ordinanza commissariale n.64 riguardante il 1. Piano degli intervento sui dissesti idrogeologici, è stata pubblicata venerdì scorso;

3) Governo e Parlamento riservino da subito un’attenzione legislativa alla tutela delle aree montane, proponendo un’immediata rivisitazione della L. 977/1994 riconfermando che le predette aree rivestono carattere di preminente interesse nazionale. Infatti, la legge è ad oggi totalmente disattesa per mancata approvazione (trascorsi 24 anni) dei decreti legislativi attuativi che avrebbero dovuto prevedere agevolazioni, contributi, esenzioni e mantenimento dei servizi essenziali come scuola e sanità”.

A Castelsantangelo, dove su poco più di mille le abitazioni distrutte sono 987 e le macerie ammontano a centomila tonnellate (rimosse neppure quarantamila), curiosità ha suscitato al presenza del successore di Pirozzi. L’auditorium del G4 si è affollato di persone e domande, le casette Sae in bell’ordine sono abitate. “Eccetto due –dice il titolare del bar-edicola, il maceratese Guglielmo Brizi, fratello di Pino campione d’Italia con la Fiorentina- in una di queste, chi l’abitava si è suicidato (un fenomeno purtroppo non raro nel post sisma insieme con le morti per infarto fulminante ndr) ed un’altra è stata lasciata vuota da chi aveva diritto. Malato di cuore teme che tornando nel suo paese la montagna, spaccata dal terremoto, continui a scivolare improvvisamente a valle travolgendo tutto. Si vive come si può: qui non arriva la stampa quotidiana. Il distributore fa pagare un prezzo di trasporto troppo alto per me e così ci accontentiamo con giornali dei giorni precedenti, che un impiegato del comune che abita a Pievetorina ogni tanto ci porta, che sono a disposizione gratuita dei clienti per la lettura”.

(foto di Luciano Carletti)

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