martedì, Maggio 14, 2024
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Alessandro Neri: il cuore di Laura e la ricerca del killer

PESCARA  – Alessandro Neri, per non dimenticare. Per non perdere la speranza. “….All’inizio soltanto il tempo può aiutare l’amore a superare la perdita di chi non c’è più. Ale non c’è più, ma l’amore che proviamo per lui fa crescere il desiderio del bene e la capacità de attuarlo.

#iPARCHIdiALE
è il progetto che ricompone, ristruttura l’insieme di strutture ricreative all’aperto disponibile a tutti, nel rispetto dei principi e dei valori cristiani e non, che sostengono ed accompagnano la crescita dei bambini e adolescenti, l’incontro e lo scambio tra le famiglie al fine di rinsaldare i legami nella comunità.
Il primo parco sarà in Calabria nel piccolo e accogliente paese dove riposa Ale”.

Mamma Laura lotta ogni giorno come un leone. Per non dimenticare. Tra confetture e raccolte fondi, l’amato figlio non deve essere dimenticato. In realtà nessuno ha scordato quello che è accaduto ad Alessandro Neri, il giovane di Villa Raspa di Spoltore scomparso da casa lo scorso 8 marzo per poi essere rinvenuto cadavere con due colpi di pistola in corpo. E nessuno ha accantonato il desiderio di vedere assicurati alla giustizia gli assassini di Ale.

La mamma di Alessandro Neri affronta con grande coraggio il dolore e si dice assolutamente fiduciosa nelle indagini. “Nessuno si è fermato – ha dichiarato solo poco tempo fa affidando i propri pensieri a Facebook – continuano ad indagare e ad indagare. Sono molto serena da questo punto di vista. Vi chiedo solo di continuare a pregare per Ale e per la sua verità. Mi piacerebbe potervi ringraziare uno per uno ma non sono in grado di farlo.
Ci sono persone che non conosco nemmeno e che per strada mi danno conforto. E’ come un regalo che mi ha fatto Ale. Che dirvi? Ale è sempre con me”.

Le indagini vanno avanti. E non è il tempo che conta. Stranamente, come non accade in altri casi di omicidio, il tempo stavolta gioca a favore. Ci sono molti elementi da ricostruire, molti tasselli da mettere insieme. Ed in questo caso, il trascorrere dei giorni non è un elemento negativo. Si è tanto parlato del Dna femminile rinvenuto sugli abiti del giovane – in particolare –  sulla sua biancheria intima. Ma Alessandro Neri non è stato ucciso da una donna.  La modalità con cui è stato compiuto il delitto rimanda ad un movente di tipo economico, o ad una vendetta. Due colpi di arma da fuoco secchi: un’esecuzione, che poco si addice al modus operandi tipico della donna. Difficilmente un soggetto di sesso femminile uccide in quel modo. Difficilmente una donna mette in atto una vera e propria esecuzione in un luogo isolato, tendendo una trappola alla vittima, lasciando sul luogo del delitto il suo telefonino. La testimonianza choc resa nel corso della trasmissione La Vita in Diretta,  rivela un particolare di primaria importanza. Una donna, che si qualifica come un’amica di Alessandro Neri, afferma di sapere chi è l’assassino del giovane. Si tratterebbe di una persona che Alessandro conosceva bene e che aveva problemi con la giustizia. “L’ho visto al funerale, so chi è”. La testimone parla al maschile. Nessun riferimento a donne. Le dichiarazioni rese di fronte alle telecamere sarebbero in possesso anche degli inquirenti, che si sarebbero già attivati per raccogliere prove. Il killer è presumibilmente di Pescara e conosceva bene Alessandro. A distanza di 6 mesi dal delitto, ancora nessuna verità. Ma la verità è lì. E la stanno cercando. E’ solo questione di tempo.

 

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