martedì, Maggio 14, 2024
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Anticipazioni di Report su Rai 3 del 3 dicembre: Pulp Fashion e franchising da incubo

Un programma che ha fatto la storia nell’ambito del giornalismo investigativo in tv. Sigfrido Ranucci e la squadra di Report ancora una volta in prima fila con inchieste e approfondimenti su politica, economia e società.

Questa sera, lunedì 3 dicembre, alle 21.15 su Rai3: la grande moda vale mille miliardi di euro di fatturato e quando viene promosso un marchio, ne viene promossa anche la sostenibilità. Si parlerà anche di franchising: da sogno degli imprenditori si è trasformato in un incubo.

Il primo servizio, in onda questa sera su Report, si intitola “Pulp fashion“. I grandi marchi della moda italiana e internazionale costituiscono delle vere e proprie potenze economiche sullo scenario mondiale. Insieme hanno una capitalizzazione di borsa di 1500 miliardi di dollari. La maggior parte dei brand, sia quelli di lusso sia quelli di massa, ha ormai trasferito a Est l’intera produzione dei loro capi: Cina, India e Bangladesh prevalentemente per i tessuti, Turchia, Europa dell’Est e Nord Africa per il confezionamento. Nonostante si tratti di paesi dove la manodopera costa poco e i controlli sono spesso inesistenti, le case di moda garantiscono che la loro catena produttiva rispetti alti standard di sostenibilità e garantisca la salute dei lavoratori, quella dei consumatori e il rispetto dell’ambiente. Report è entrato in alcune fabbriche in Cina e Nord Africa che producono per i principali marchi della moda italiana e internazionale e ha documentato sotto copertura le reali condizioni di produzione. E le cose non sono esattamente come assicurano loro.

A seguire “Italia in franchising”: cinquantunmila negozi, 940 marchi, 187 mila addetti e quasi 25 miliardi di fatturato. E’ il fantastico mondo del franchising, un settore che dalla crisi del 2008 ha visto crescere i fatturati del 5 per cento e il numero di punti vendita di oltre il 12 per cento, mentre il resto del commercio al dettaglio precipitava a picco. Nell’immaginario di chi vi aderisce c’è la possibilità di coniugare la sicurezza di avere alle spalle un marchio prestigioso con i propri sogni imprenditoriali. Sogni che per molti però si sono trasformati in un incubo.

Ed infine su Report l’inchiesta di Antonella Cignarale. Con un videogame si può anche fidelizzare un consumatore a un prodotto o ingaggiare elettori durante la campagna elettorale.

La capacità che ha un videogame di catturare e tenere incollato un utente allo schermo è diventato un fenomeno da emulare in contesti che con il gioco, apparentemente, non hanno niente a che fare. Aziende ed enti pubblici, infatti, sempre di più ricorrono alle tecniche e al design dei videogiochi per agire sul comportamento delle persone e spingerle a partecipare alle loro attività.
Mutuando le dinamiche ludiche in contesti seri si può stimolare un paziente alle cure e rendere un dipendente più concentrato al lavoro tanto quanto lo è un giocatore immerso in un’avventura di gioco virtuale. Con un videogame si può anche fidelizzare un consumatore a un prodotto o ingaggiare elettori durante la campagna elettorale. Le persone non devono sentirsi obbligate a farlo, devono volerlo fare. La chiamano gamification, ma davvero si tratta solo di un gioco?

Ancora una puntata quindi di grande interesse stasera per “REPORT” in onda stasera su RAI 3 alle 21:15.

 

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