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Pescara, Istituto Tito Acerbo: chiusa la prima fase del progetto “Carovana dello Sport Integrato”

Pescara – Lunedì 17 dicembre 2018, presso l’Istituto Tecnico Tito Acerbo di Pescara, c’è stata la chiusura della prima fase del progetto “Carovana dello Sport Integrato”, iniziato lo scorso 12 novembre, ideato dallo CSEN Nazionale, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, col patrocinio del CONI e del FISDIR, portando con se i valori più belli che lo sport possa offrire e raccogliendo i frutti del lavoro svolto all’interno delle scuole: tra i più importanti vi sono  quelli di stilare una Carta dei Valori dello sport Integrato, estendere il numero di adesioni ad essa, promuovere le opportunità che lo spot può offrire a più livelli alle persone con e senza disabilità.
Tra i principali fautori del progetto a Pescara: La Preside del “Tito Acerbo” Prof.ssa Annateresa Rocchi, il Vice Preside Prof. Stefano Biocca, la referente scolastica del progetto Prof.ssa Piera Di Nisio, il Coordinatore della “Carovana dello Sport Integrato” Agostino Toppi e il Tutor Scolastico CSEN Andrea Liberatore.
La conclusione è avvenuta con un incontro tra gli studenti coinvolti nel percorso di alternanza scuola – lavoro e gli atleti di associazioni pescaresi che praticano discipline sportive integrate.
Ospiti della mattinata sono stati i dirigenti e gli atleti del Circolo Scherma Flaiano, che si occupa di Scherma in Carrozzina, e il tecnico di pallavolo Bruno Ciuffi che ha guidato i partecipanti in una partita dimostrativa di Sitting Volley.
Gli studenti dell’alternanza scuola – lavoro del Tito Acerbo, giunti al quarto incontro del progetto “Carovana dello Sport Integrato”, guidati da un Tutor e dai docenti interni, dopo aver fatto esperienze conoscitive pratiche e sensoriali dello sport integrato, elaborato progettualità in ottica accoglienza e turismo accessibile, sono stati chiamati a collaborare alla stesura della Carta dei Valori dello Sport Integrato, proponendo, in concomitanza con studenti di altre scuole di altre diciannove città italiane dalla Sicilia alla Valle D’Aosta, la loro idea di come lo sport debba essere veicolo di promozione sociale, conoscenza dell’altro e paradigma di una società aperta alla comprensione delle specificità di ogni individuo. Per fare ciò, il gioco e lo sport rappresentano strumenti facilitatori e d’immediata comprensione.
Lo scopo dell’incontro della mattinata del 17 dicembre è stato proprio quello di sperimentare gli sport insieme alle persone con disabilità, avvicinando tutti i partecipanti in modo diretto e senza filtri, arrivando in quella “zona franca” abitata da individui e non più da categorie.

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