Il brutale femminicidio di Pamela ha scoperchiato il vaso di Pandora. La città era ostaggio di gruppi malavitosi stranieri e di cooperative che di umanitario molto probabilmente avevano solo il conto in banca. Il nostro capoluogo, famoso per la sua secolare tradizione universitaria e per l’eccellente qualità della vita, ha subito un enorme danno di immagine sia a livello nazionale che internazionale, diventando preda di facili strumentalizzazioni elettorali di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Il grande lavoro del questore Pignataro rischia di essere vanificato politicamente da un esecutivo cittadino che per anni non ha visto niente, e che sembra aver ottenuto come unico risultato concreto l’obiettivo -riuscito benissimo- di desertificare l’ormai moribondo centro storico.
Pensiamo però che un semplice cambio di indirizzo politico in Comune non basti. La città non ha bisogno di sterili protagonismi, di cambi di casacche o delle promesse da mercanti di chi prometterà di cambiare tutto affinché nulla cambi alla prossima tornata elettorale, ma di facce nuove non appartenenti alla vecchia politica che possano incarnare un effettivo e reale cambiamento all’interno delle istituzioni, coinvolgendo i sempre più numerosi maceratesi sfiduciati e stanchi dei giochi di palazzo a cui per troppi anni sono stati tristemente abituati”.
Macerata ai Maceratesi
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