mercoledì, Maggio 15, 2024
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Morte di Francesca Galazzo: archiviazione per la proprietaria dello sling-shot

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Archiviazione per la proprietaria dell’impianto e avviso di conclusione indagini per i tre ingegneri che l’hanno progettato. Questi gli sviluppi della vicenda giudiziaria seguita alla morte della sambenedettese Francesca Galazzo, 27 anni, madre di un bambino, deceduta lo scorso 14 luglio dopo essere precipitata dall’altezza di 20 metri dallo sling-shot del Luna Park di San Benedetto del Tronto.

Erano circa le 23 quando Francesca, che si era recata al Luna Park insieme alla mamma, al figlioletto di due anni, e ad un paio di amici, aveva deciso di salire e cimentarsi nell’impresa. Lo sling-shot è una sfera che può essere sparata fino a 55 metri di altezza e che ruota su se stessa. La modalità del lancio è molto simile a quello di una fionda. Viene chiamato anche “capsula gravitazionale”. Dopo una decina di metri era già chiaro che qualcosa non stesse funzionando. Dopo poco il supporto di Francesca si era sganciato e la giovane era precipitata nel vuoto. Era salita sulla capsula insieme ad un’amica, e a quanto pare le avrebbero fatto cambiare di posto per motivi di bilanciamento.

Nel 2010 lo sling shot aveva già fatto un’altra vittima: un’insegnante di judo, morta per infarto dopo essere salita sulla capsula gravitazionale. La Procura della Repubblica di Ascoli Piceno aveva iscritto nel registro degli indagati la titolare dello sling-shot, un atto soprattutto a garanzia della donna, Graziella Metastasio, indagata per omicidio colposo. Le accuse contro di lei sono del tutto cadute, mentre rimangono in piedi quelle a carico dei tre tecnici che hanno progettato l’impianto, ai quali sarebbe stato notificato l’avviso di conclusione indagini.

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