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Storia di Guido Sgattoni, il mezzadro assassinato dai nazifascisti 75 anni fa

San Benedetto del Tronto -Il 4 gennaio 1944 si verificò uno degli episodi tragici della storia recente di San Benedetto. Un assassinio di un innocente da parte di soldati tedeschi e fascisti italiani, anche se non è stato mai possibile risalire precisamente ai colpevoli del delitto.

Guido Sgattoni allora 46enne, era rimasto con il padre Nazzareno noto antifascista e il fratello, a custodire il bestiame presso la casa colonica di Porto d’Ascoli, in contrada Ragnola, che non era neppure di loro proprietà. I tre uomini erano rimasti soli, in quanto le donne e i bambini erano sfollati in contrada Sant’Anna di Monteprandone. I tedeschi in quei giorni si trovavano vicino, a Villa Laureati, sopra la collina, appostati con la contraerea. In casa degli Sgattoni era capitato un giovane sbandato originario di Avellino. Quando i fascisti locali lo seppero ordinarono di cacciarlo ma gli Sgattoni non obbedirono. Nel pomeriggio del 4 gennaio 1944, un nucleo di soldati si era presentato in cerca di viveri da razziare ma l’incursione era stata sventata, anche perché i tre uomini avevano nascosto le provviste in un ripostiglio accanto alla casa colonica. Dopo alcune minacce di rappresaglie, i tedeschi tornarono veramente la stessa notte vestiti in modo da non farsi identificare mentre gli Sgattoni dormivano. Il pretesto, era la ricerca di un spia ma in realtà erano tornati per razziare. Questa volta scoprirono il nascondiglio dei salumi e delle altre vettovaglie. Guido si era rivelato il più irremovibile, si era opposto all’incursione, aveva avuto la netta sensazione che insieme ai tedeschi ci fossero delle spie e dei collaborazionisti. Dopo che se ne erano andati, deciso a recarsi presso il vicino comando per chiarire la situazione, Guido si mise in cammino ma passarono pochi minuti che avvenne l’aggressione. Battendolo con un oggetto contundente, forse una catena o dei mattoni, lo ridussero in fin di vita, poi risalirono sul camion e se ne andarono. Il padre Nazzareno e il fratello, ascoltando i lamenti di Guido tra i campi lo trovarono ormai agonizzante. Morì sul letto, dopo alcune ore.

Il procedimento penale contro ignoti militari tedeschi e italiani per “Violenza, omicidio, saccheggio, incendio, distruzione e grave danneggiamento” nei confronti di cittadini italiani per fatti avvenuti nel territorio di Ascoli Piceno dal 28/11/1943 all’08/06/1944 che comprendeva l’omicidio di Sgattoni, le stragi a San Benedetto dove morirono Luciano Nardone, Isaia Ceci, Neutro Spinozzi, Salvatore Spinozzi, ed Elio Fileni, è stato archiviato nel 1999 per mancata identificazione degli autori del fatto. A Guido Sgattoni è stata intitolata una via a Ragnola.

Roberto Guidotti

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