martedì, Maggio 14, 2024
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Edoardo Bennato e quell’exploit a Civitanova Marche che lo lanciò verso il successo

Civitanova Marche – La partecipazione e spostamento del concerto di Edoardo Bennato a Risorgimache il 31 luglio, offre lo spunto per tornare alle origini della carriera musicale del cantautore partenopeo e riconsiderare a distanza di decenni, l’importanza delle Marche e in particolare di Civitanova Marche nell’ambito del percorso artistico e del successo di Bennato.

Come racconterà lo stesso Edoardo, il suo primo album Non farti cadere le braccia era praticamente invenduto e le radio non trasmettevano i suoi brani musicali. Nell’album tra l’altro erano presenti brani notevoli come Una settimana…un giorno e la poi divenuta famosa Un giorno credi riproposta nel disco I buoni e i cattivi. La casa discografica Ricordi consiglierà a Bennato di smettere di cantare e di dedicarsi al completamento degli studi di architettura.

Poi la svolta, il 28 luglio 1975: “A Civitanova Marche ebbi la patente per fare questo mestiere – ha  raccontato Edoardo in un video – Era un festival  di musica contemporanea dove era presente l’intellighenzia musicale, gli opinion leaders. C’erano tra gli altri Claudio Rocchi, Franco Battiato, Claudio Lolli “. Bennato si esibì con Salviamo il salvabile, Arrivano i buoni e Uno Buono canzone sarcastica rivolta Presidente della Repubblica di allora Giovanni Leone.

Il pubblico circa 2.000 persone rispose entusiasta acclamando e applaudendo il cantautore per la sua esibizione lanciandolo verso un proseguo musicale che ne avrebbe fatto uno dei cantautori più famosi e di successo in Italia. Bennato avrebbe con ironia continuato a raccontare le contraddizioni, la violenza, e l’ipocrisia della società italiana, non risparmiando nemmeno il Papa come evidente nel brano  Affacciati affacciati. Nello stesso tempo avrebbe traghettato la canzone d’autore italiana verso il rock pur essendo scambiato erroneamente all’inizio per un cantante punk. Avrebbe poi raggiunto il grande successo con Burattino senza fili nel 1977 e in seguito con Sono solo canzonette. Nel 1980 riempì per primo tra gli artisti musicali, lo stadio di San Siro per un concerto con oltre 60.000 presenti e mezzo milione in tutta la stagione estiva. Inoltre stabili il record, probabilmente mondiale, di due LP usciti a distanza di pochi giorni Uffa uffa e Sono solo canzonette presenti entrambi nella parte alta della classifica dei dischi.

Le canzoni di Bennato fanno ormai parte del patrimonio non solo musicale ma anche culturale italiano, tanto che intere generazioni conoscono i testi e i brani di 40 anni fa, come Il gatto e la volpe, Il Rock di Capitan Uncino e L’isola che non c’è; senza prendere in considerazione canzoni come la poco conosciuta La bandiera del 1974, dove viene descritta con sconcertante attualità la pressione psicologica e l’indottrinamento che porta al nazionalismo e alle sue nefaste conseguenze. E anche se i lavori musicali più recenti, secondo i critici, non sembrano essere all’altezza di quelli degli anni 70, il contributo dato da Edoardo Bennato al rock italiano rimane determinante come hanno ammesso tanti altri suoi colleghi che hanno trovato l’ispirazione nel cantautore di Bagnoli.

Cantautore, che prima del concerto di Civitanova Marche, come ama ricordare lui stesso, era stato sollecitato a lasciar perdere la musica e a dedicarsi ad altro.

 

Roberto Guidotti

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