martedì, Maggio 14, 2024
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Libia, Haftar e Serraj oggi a Mosca per firmare l’accordo decisivo

L’accordo decisivo sulla crisi in Libia sarà firmato oggi a Mosca. Proprio dalla Russia e dalla Turchia era infatti arrivata la proposta per il cessate il fuoco. Il generale Khalifa Haftar e il presidente del governo di accordo nazionale libico Fayez al Sarraj si incontreranno quindi oggi  a Mosca per negoziare una possibile tregua.  Lo ha annunciato un alto funzionario libico. Anche l’Italia continua a lavorare sul dossier Libia.

Nella giornata di oggi, alle 12 italiane, il premier Conte vedrà il presidente turco Erdogan ad Ankara, poi martedì alle 9.30 incontrerà il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi nel palazzo presidenziale del Cairo.

Il cessate il fuoco in Libia sembra reggere

Mentre l’Europa fatica a parlare con una voce sola, la Russia si ritaglia così un ruolo di primo piano. La tregua in Libia sembra reggere, malgrado alcune violazioni denunciate nella giornata di ieri.

Al centro degli intensi sforzi diplomatici che hanno condotto al cessate il fuoco in Libia si sono collocati senza ombra di dubbio la Turchia e la Russia, i cui presidenti, Recep Tayyip Erdoğan e Vladimir Putin, hanno lanciato un appello per un cessate il fuoco durante una riunione bilaterale l’8 gennaio a Istanbul.

Angela Merkel ha annunciato che la Germania “presto” terrà una conferenza di pace volta a stabilire un trattato più duraturo tra i belligeranti, il governo di accordo nazionale sostenuto dall’ONU (GNA) e il Libyan National Army (LNA) del generale Khalifa Haftar.

Angela Merkel ha anche avuto un incontro molto importante con Putin a Mosca l’11 gennaio, dove ha ribadito il proprio impegno ad organizzare il vertice.

Il cessate il fuoco accettato da Khalifa Haftar e Fayez al Sarraj, su richiesta di Turchia e Russia, ha aperto uno spiraglio per la diplomazia. Lo dimostra il fatto che il premier libico è subito volato a Istanbul da Recep Tayyp Erdogan, il suo principale sponsor, per rilanciare la conferenza nazionale di pace: un’evoluzione a cui gli altri paesi, inclusa l’Italia, guardano con fiducia, con il ministro Luigi Di Maio impegnato per costituire un tavolo a tre con Mosca ed Ankara.

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