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Macerata, 18 fiori colorati in memoria di Pamela Mastropietro

MACERATA – Un’installazione permanente di diciotto fiori. Con questo simbolo Macerata ricorda il 30 gennaio 2018, giorno in cui la diciottenne romana Pamela Mastropietro venne violentata, uccisa, depezzata, disarticolata, dissanguata, lavata con la candeggina e rinchiusa all’interno di due trolley. Delitto, questo, in relazione al quale, lo ricordiamo, è stato condannato all’ergastolo il 29 maggio scorso il nigeriano Innocent Oseghale.

18 fiori come il numero dei suoi anni. Un’età in cui diventa ufficialmente “adulti”, rimanendo però in fondo ancora un po’ bambini.

Pamela, una leonessa, stando ai ricordi di mamma Alessandra, avrebbe voluto vincere le proprie difficoltà e perseguire i propri sogni.

Sarebbe, tra le altre cose, voluta diventare un’estetista. Uno dei tanti sogni svaniti in un gelido giorno d’inverno.

“Siamo nati e non moriremo mai più”: è proprio con la frase di Chiara Corbella che la città dimostra di non avere intenzione di dimenticare Pamela.

Parole incise in uno dei diciotto fiori colorati, che verranno collocati domani, giovedì 30 gennaio, alle 12.30, nel giardino adiacente alla palazzina di via Spalato 124.

Durante l’allestimento si svolgerà anche una breve cerimonia in memoria di Pamela, organizzata dal sindaco di Macerata, Romano Carancini, in collaborazione con i consiglieri comunali ed il Vescovo, Mons.Nazzareno Marconi.

Come ha scritto nella sua lettera la maceratese Cristina Moretti, è fondamentale il fatto che Macerata non spenga i riflettori sulla drammatica
vicenda di Pamela Mastropietro, che ha ancora tanti punti oscuri e dunque è importante sostenere i genitori, Alessandra e Stefano, lo zio Marco Valerio Verni, i parenti e gli amici, che da due anni lottano ogni singolo giorno per ottenere verità e giustizia.

Elisa Cinquepalmi

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